mercoledì 30 settembre 2009

THE SAME, THAT'S IT.

E' incredibile come la lingua sia solo una parte marginale e poco importante della nostra vita. D'altronde la vita è vita, e si vive senza parole, si vive col cuore e con le emozioni, si percepisce attraverso il corpo ciò che ci circonda. Poi le parole tentano di descrivere, e spesso lo fanno in modo goffo, dalle molteplici interpretazioni, generando incomprensioni. Ma alla fine sono solo parole.
Infatti sia io che te sappiamo cosa vuol dire farfugliare, sappiamo perfettamente che la personanon sta dicendo nulla di comprensibile, spesso solo rumori o imitazioni di parole, ma è comunque immersa nei suoi penseri. E questo lo sappiamo entrambi perchè lo abbiamo capito attraverso il nostro corpo. Poi che uno lo chiami mumbling o farfugliare che differenza c'è?
Secondaria.
L'emozione, l'esperienza già vive dentro di noi, il nostro corpo impara prima delle parole, queste gli servono solo per spiegarsi con gli altri, dare un nome a ciò che vede, così abbrevia e velocizza la comunicazione.
Se per me e per te mumble ha lo stesso significato è chiaro che risparmiamo una cinquantina di parole e diversi minuti per spiegarci diversamente. Potenziamo la capacità di trasmettere informazioni e di riceverle, tutto qui.
Il problema è poi se per me e per te farfugliare vogliono dire la stessa cosa. Nel caso non potenziamo la quantità di informazioni, ma creiamo incomprensioni, e quindi se usiamo le stesse parole per concetti diversi siamo penalizzati rispetto a chi non le conosce proprio e che cerca di spiegarsi da "ignorante".

martedì 29 settembre 2009

BRETTYBOY

Bret è uno tosto, e mi fa spaccare dalle risate, come direbbe un mio amico.
Ha una comicità sua che è qualcosa di speciale, e gli piacciono i cetrioli in salamoia. Poi, quando sono finiti, si beve anche la salamoia come fosse un succo di frutta. A colazione sta mattina si è messo a rostire aglio e cipolle, aggiunto poi pomodori e fagioli e arrotolato il tutto in due tortillas. E' particolarmente stravagante. Come dicono quelli di qui, è funky. Viene sempre al lavoro finora con gli infradito, poi si cambia là e si mette gli scarponi, che poi leva rimanendo in calzini ed infradito nel viaggio di ritorno a casa. Oggi in macchina non si respirava, il fetore dei suoi piedi è un odore che avrei volentieri fatto a meno di collezionare nella mia memoria. Mezz'ora di autostrada con tutti i finestrini spalancati, speriamo non faccia la stessa cosa in pieno inverno se no son cazzi.

lunedì 28 settembre 2009

SEMPLICEMENTE COSI'

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Ogni momento è diverso
per sorridere, aromi
diversi per gli infiniti
gusti di una vita curiosa.

L'originalità, un fiore
ed una stella, due battute,
due occhi che mi guardano
bagnati, un abbraccio.

Una bancarella d'autunno
al sole e due passi vissuti,
un profumo d'incenso e poi
disperso in mille ricordi,
nostalgia forse, forse amore
secco, sotto ancora fresco.

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domenica 27 settembre 2009

LE BARRIERE DELLA VECCHIAIA

Diventando vecchi si impara cosa vuol dire soffrire, e la sofferenza diventa come un vecchio conoscente che di tanto in tanto ci capita di incontrare.
Si impara così a difendersi dalla sofferenza in due metodi principalmente, ed entrambi prevedono l'innalzamento di barriere. Nel primo sistema si innalza una barriera di indifferenza, come se si cercasse di vivere meno intensamente perchè vivere abbandonandosi alla vita, aprendo il cuore continuamente ci porta inevitabilmente a grandi sofferenze. Ci si trova così sempre più avvizziti, induriti nel cuore, come se per arrivare alle nostre emozioni si dovesse percorrere una strada all'interno di un castello, un labirinto di porte e di serrature. L'altra via invece è abbandonarsi alla vita e donarsi completamente anche se ciò porta sofferenza, cercando di imparare da cosa è causata questa sofferenza e lavorando in noi stessi per eliminare le cause della sofferenza alla radice, ed in un certo senso sono delle barriere anch'esse ma poste a posteriori, tra il nostro corpo, che si dona e si emoziona, ed il nostro io che lo sorveglia e lo alberga e lo dirige, sempre curioso come un bambino di conoscere ed apprendere dalla vita anche dalle situazioni tendenzialmente spiacevoli.
Penso che la via più difficile da intraprendere ma la più remunerativa in termini di gioia felicità e serenità sia la seconda, è sicuramente più lunga da percorrere ma ne vale la pena, perchè seguendo la prima strada perdiamo anche la gioia di vivere, perchè inevitabilmente ci induriamo a tutto, come se perdessimo il senso del gusto e non sentissimo ne il cattivo sapore ne quello buono.

PAGINA DI DIARIO SCRITTA IN FRETTA

Dunque, AFN football australiano dalle 9 alle 12, gran finale in un bar zeppo di australiani. Cibo pure australiano: pessimo.
Dunque, io mi tengo indietro, i ragazzi invece cominciano a far girare litri di birra, si sentono a casa, rispolverano il loro slang, e gli spunta il sorriso ubriaco tra i sapori di un beef pie in sfoglia con sopra del ketchup. Strasimpatici.
Poi si scende, Chris ci prova con le cameriere, le aspetta, loro scappano, trova delle quarantenni, e comincia a parlare con loro anche se queste sono in compagnia di due uomini sulla cinquantina. Loro sembrano stracontente.
Il locale chiude, si chiama un taxi mentre Chris è sempre lì che chiacchiera con una di queste signore che è rimasta, mentre gli uomini e l'altra amica se ne sono andati via. Sono le due e mezza e sono stracotto. Arriva il taxi, Chris sale sulla Porche con questa tipa convince Bret che convince me che si dice al taxi poi che si sarebbe seguita la porche fino dove questa sarebbe arrivata, che si ferma alla casa di questa strana signora, che è miliardaria con tanto di piscina eccetera, che vive da sola che è un'alcolista secca e che ha un bar in casa con tanto di keg di birra e zona cocktail, e fu così che io mi addormentai sul divano. Oggi mi sveglio in questa villa strasuperlusso, esco in giardino, faccio il saluto al sole con Chris che mi segue, poi lui si rilassa al sole sfornando dalla tasca dei jeans avvolti in un tovagliolo di carta due pasticcini salati di verdure in pastasfoglia, altra specialità australiana della sera prima.
Lo guardo sconcertato, è una scena raccapricciante.
Bret si sveglia impastato, ci raggiunge, viene convinto da Chris a mordere il pasticcino, fa un boccone e poi corre a vomitare imprecando dicendo che sapeva di tabacco. In effetti lo teneva nella stessa tasca...
Insomma, la signora non si sveglia, gli si lascia un biglietto scritto con due saluti, e si cerca un modo per tornare a casa, non sapendo dove siamo finiti. Proviamo con l'autostop ma non funziona, e si prende un bus che ci porta fino in centro. Si trova un posto per rifocillarci, due caffè, un piatto di riso con pollo fritto in salsa, e si guardano gli artisti di strada, tra cui breakers, fantomatici giocolieri con sciabole, ed i drumers, batteristi da strada che suonano sui bidoni, con arte e stile che si fermano folle, si trova una banda che suona funky e poi jimmy hendrix, dove il chitarrista in preda alla performance comincia a far suoni strani con la chitarra, la sbatte in giro, la appogia per terra, ci batte sopra, la fa girare su se stessa, escono suoni assurdi, poi strappa le corde ad una ad una, ed infine riceve un grosso applauso.
Guardo sorridente la scena, poi li accompagno per una birra, ed infine si prende un autobus finalmente per casa. Bramo una doccia e di lavarmi i denti, e sta sera cucino il riso alla milanese con tanto di midollo.
Alla faccia!
Comunque le cose che questi si inventano sono davvero robe strane, tipo alle bancarelle oggetti assurdi, avrei dovuto fotografarli. Mi entusiasmo per dei lampi di ingegno che fanno di una cosa semplice un oggetto intelligente ed innovativo.
Sorrido.
Ora vado a lavarmi i denti che è ora.
Un abbraccio.
Ah dimenticavo, domani la prima uva! Vedremo come la va!

venerdì 25 settembre 2009

THE LUCKY SIGARETTE AND THE COUNSCIOUSNESS-CHILD

Si apre un pacchetto di sigarette, gli si da un colpetto col dito sotto e si cerca quella che è saltata più alta delle altre. Quella è la sigaretta fortunata, va estratta dal pacchetto, girata nel senso opposto e rimessa dentro, perchè sarà l'ultima che verrà fumata.

Beh, ho pensato quando mi hanno spiegato la cosa, non è forse un modo per crearsi una terza forza? Ci saranno sicuramente momenti in cui la stanchezza o altro ci conducono ad una fase di stallo, dove magari ci mancano le energie, fisiche o psichiche per affrontare determinati eventi, e la sigaretta della fortuna è una sigaretta speciale, e quando accade tinge di magia un momento.
Mi gusto con estremo piacere questi giochetti, che sembrano semplici e frivoli ma che tanto di banale, a pensarci bene, non hanno, perchè sono in grado di condizionare le nostre emozioni e quindi anche la nostra felicità. Il colore di una giornata con una cosa simile può cambiare da grigio scuro ad un giallo brillante.

Poi pensavo anche che ci sono diversità tra le persone che rispecchiano la nostra coscienza, o il nostro vero Io, o chiamatelo come volete ma intendo quella parte incondizionata che sta dentro di noi e che esisteva prima che nascessimo.
E' come un bambino curioso che guarda al mondo, che impara e che si approccia in modo diverso alla vita dagli altri bambini che vivono nelle altre persone, perchè detiene un suo specifico modo di apprendere.
Questo bambino-coscienza celato nel nostro corpo comincia a vivere a seconda della sua indole, e questa differenza alla base è ciò che porta alla grandissima vastità di modi di vivere la vita di tutti gli esseri umani. Nel modo di vivere sono compresi il modo di esprimersi, il modo di emozionarsi, in modo di interagire con la vita, con gli eventi, con le situazioni, con gli oggetti. Poi il tutto può essere coperto da numerosissimi condizionamenti avvenuti dopo la nascita.
Riuscire a decriptare in una persona l'indole del suo bambino-coscienza interno porta ad esempio ad instaurare una comunicazione che va al di là delle parole, perchè il nostro stesso bambino-coscienza interno parla direttamente con l'altro, utilizzando forme di comunicazione variegate, dal movimento del corpo, dagli sguardi, dai sorrisi, alle parole ed alle vibrazioni che esistono nelle persone ed intorno ad esse. E' come se si aprissero altre porte di comunicazione oltre a quelle ordinarie, come se questo bambino comunicasse con tutte queste cose messe assieme ma dando particolare importanza alle vibrazioni, che in qualche modo sa utilizzare da sempre e più che bene.
Raggiungere questi livelli di vicinanza con un'altra persona permette di capire il carattere, se vogliamo così, del suo bambino-coscienza, e vedere come si approccia alla vita, come impara, cosa ricerca, di quali emozioni ama nutrirsi, quali canali di comunicazione predilige, è diventare per un istante un tutt'uno con questa persona ed avere al contempo uno scambio esperienziale a livello di bambino-coscienza, non indifferente. In altre parole è come entrare nella testa di un'altra persona e vedere come interagisce col mondo riuscendo a fare costruttivi confronti con il proprio modo di vivere.

Forse viaggiare mi ha donato proprio questo, l'essere a contatto con persone che palesemente hanno tutto un altro approccio alla vita mi ha scosso e mi ha fatto capire al tempo stesso che ogni persona conserva il suo modo di vivere, il suo bambino-coscienza, quella parte interna e profonda che è sempre un piacere enorme poterla avvicinare e conoscere. E' come scoprire che esiste l'acqua calda dopo che me la versano addosso a secchiate, mentre oceani di acqua calda vivono tranquilli da sempre a casa mia e non aspettano altro che essere scoperti. Tuttavia ho avuto bisogno che mi si prendesse a secchiate di acqua in faccia.

Vi mando un umidiccio abbraccio.

giovedì 24 settembre 2009

I SUONI DELLE PAROLE

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Feligùti, ra sciapàlla zi filamùti,
je nongìbuti hàlla tikìroman ai sa iera.
Egni ia ieràna dàle màti na sìranàua.

Aua ràiu sinu uruueni, mat, cilipignègo:
suluemànq àdenay et rìtsiti ràcinaràua.

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Questa l'ho scritta un anno fà, ma non ho mai avuto il corraggio di postarla sul blog, perchè pensavo sareste venuti a prendermi di corsa, pensandomi gravemente malato. Tuttavia, benchè non abbia il minimo dubbio che qualche rotella mi manchi, ho deciso di parteciparvela, anche perchè sono lontano abbastanza che penso mi lascerete in pace per sta volta.

Lo scrivere poesie, sempre che possa permettermi di parlare in merito, è particolarlmente entusiasmante. Sono talmente tante le particolarità su cui si può giocare nel vero senso della parola che è un mondo infinito ed inesplorato.

For sure.

Stando a contatto con persone che parlano un'altra lingua a volte mi perdo nei suoni delle parole, e spesso i suoni, che contraggono un significato, assumono una bellezza loro propria che va oltre al senso che portano, e che non saprei esprimere se non con una poesia.
Mi accorgo di contrazioni linguistiche, di frasi dette veloci, che assumono una sonorità propria e particolare, e mi sembra incredibile che talvolta dalla mia voce escano suoni che probabilmente riascoltandomi a posteriori non capirei nemmeno io. Mi è successo sul serio questa cosa, e sono rimasto sconvolto.
Il suono stesso delle parole, delle lettere, delle vocali, è qualcosa di prezioso, è un giardino per chi vuole accostarsi e guardare, perchè passa sempre per scontato e banale, ricco invece di fiori e colori, talmente vasto e vario in cui ci si potrebbe perdere. Ho tentato di riportare alcuni suoni che appartengono alla mia fantasia, e li ho combinati in modo da sembrare una lingua, così che ognuno di voi, se vorrete rileggere con più attenzione, possa capire cosa intendo per interessanti sonorità che hanno una loro bellezza al di là del messaggio che potrebbero contenere. Tuttavia ho donato loro, nell'evocarle dai luoghi strani della mia mente, anche un pezzetto delle mie emozioni che al tempo mi albergavano, e che non trovando talvolta parole adatte per esprimerle, ho comunque deciso di non trattenerle, ho aperto la mano e le ho lasciate andare dove volevano, cercando i miei suoni, lettere concatenate che ritenevo adatte all'occasione, come un pittore potrebbe cercare tra i colori e le forme di immagini astratte un linguaggio suo proprio nel quale celare alcuni frammenti della sua anima.

martedì 22 settembre 2009

CHRIS IN THA HOUSE, SICK CUNT!

Dunque, Chris è arrivato, e mi è rispuntato il soprannome: Mr Meezy.
Doveva essere qui già sabato ma ha perso l'autobus perchè era troppo ubriaco.
E' da lui d'altronde, e quindi si è presentato domenica.
BBQ man ci ha fatto il salmone questa sera, con patate e broccoli verdi, il tutto tempestato d'aglio. Buono, anche perchè adoro l'aglio. A mio papà non sarebbe piaciuto però...
Che altro?
Con la lingua un po' così e così, quando parlano tra loro vanno veloci, usano abbreviazioni e la mia testa parte in confusione totale. Ci vuole grande attenzione e presenza mentale per decifrare ogni discorso, e talvolta lascio perdere e chiudo gli occhi, specie in macchina sulla strada del ritorno, dopo lavoro, li lascio parlare e mi addormento beatamente.

Dunque, i vini qui sono molto buoni. Noi in Italia non abbiamo nulla di cui vantarci in confronto, sono vini puliti, di gran corpo. Ho assaggiato alcuni Pinot Neri della Willamette Valley e deiversi Chardonnay della California, e devo dire che valgono. Questi ci stanno facendo il culo coi vini, sono bravi non c'è che dire.
Dobbiamo puntare sui nostri vitigni, sugli autoctoni, vitigni che loro non hanno, perchè così possiamo differenziarci, se no se gli Italiani o i Francesi risultano pari a questi vini che sono senza storia, basta pensare che nel 1970 in Oregon c'erano solo due cantine di numero, e quindi perdiamo la faccia ed anche la camicia.
D'altronde se è così che deve andare...

La botta di nostalgia comincia ad affievolirsi, mentre mi aggrappo sempre più saldamente alla pratica, al saluto al sole, allo yoga ed ai miei esercizi.
Sta mattina Chris ha fatto il saluto al sole come me, ed ha detto che mi seguirà in questo anche nei prossimi giorni. Mi fa molto piacere.

Riscopro la sensazione di aver un sacco da dire e di non poter esprimermi come vorrei, è frustrante. E' come voler correre con dei pesi attaccati alle caviglie. Mi ricorda però di dosare bene le parole quando parlo, di non parlare a sproposito, cosa che faccio spesso, e di parlare quando è necessario. E' un insegnamento importante che mi è obbligatorio imparare. Spero di farne tesoro anche quando tornerò nuovamente in Italia.

Per il resto ci sono buone vibrazioni, a parte qualche locale che suona musica strana. Le persone che mi circondano mi trasmettono serenità e sorrisi, gioia di vivere e di stare insieme. Quindi non posso proprio lamentarmi!

Stendo una mano mentre cammino, col palmo rivolto a terra, e sento l'energia di questo continente vibrare dentro di me, sorrido, sono cambiato senza accorgermi, metto in pratica senza volerlo, e tanto basta per fugare gli utlimi dubbi.

Un abbraccio a tutti, e perchè no anche un bel bacio.

domenica 20 settembre 2009

DANTE'S, WALMART, LE VALIGIE ED IL MANGO

Ieri prima uscita effettiva nei locali, siamo andati io e Bret da Dante's, locale che ospitava dei gruppi presupposti famosi che suonavano punk-rock. E' stata una bella esperienza anche questa, mai visto gente così strana, giuro. I punkettoni di qui sono proprio fuori, a parte che nei locali devi avere ventun'anni per entrare, la gente era abbastanza vecchietta ed era molto scatenata. E poi ad un certo punto, con l'ultimo gruppo, ho tipo avuto una sensazione strana, la stanchezza forse, ma ho percepito che c'era qualcosa che non andava, tipo troppa gente ubriaca e la musica vibrava in modo nauseante direi, e mi è come successo di percepire che dentro di me non volevo stare là, e poi ho come alzato una specie di barriera con l'immaginazione, e mi si è come messo davanti un muro, come se una nebbia di silenzio si alzasse intorno tra me e la folla, e ciò che mi circondava diventava lontano e scuro mentre io rimanevo nella luce, e mi sono sentito solo in mezzo ad un mare di gente, mi sono sentito lucido e presente mentre girava intorno a me un mare di stordimento. Mi sono sentito solo ma stranamente bene, solo isolato in mezzo alla gente. Come un piccolo sole intoccabile, solo ed invincibile, indipendentemente da ciò che lo circonda che può bruciare tutto ciò che tocca e che vede, immerso in una forza inimmaginabile.
Saranno stati anche viaggi mentali, però ve lo racconto lo stesso, anche perchè c'è qualcuno che legge a cui può interessare che la barriera nel caso era nata da un raggio di luce bianca che partiva dalla mia gola.

Oggi invece sono andato a fare shopping, e direte, ancora a fare shopping sto mona! eh si, perchè manca sempre qualcosa purtroppo. E poi è sempre interessante vedere sti negozi, dall'altra parte del mondo. Sono andato da Walmart, giusto per ricordare il Canada, e si trova come sempre bella roba a prezzi straeconomici, tipo mi sono preso un paio di scarpe da ginnastica che mi mancavano per fare una corsa ogni tanto, a 12 dollari. Oro, n'affarone!
Beh, comincio così, in modo stranamente strano, per dirvi che in due abbiamo preso un po' di roba, qualche bottiglia di vino, qualche di altre bevande, scatolette di fagioli e roba simile, pane, vestiti, una sveglia...
Insomma, tipo venti chili a testa di roba. Ed ho capito cosa vuol dire portarsi in giro ste borse pesanti per più di venti isolati a piedi. Interessante, appena mi si rianimano le braccia e le spalle riuscirò a fare qualcos'altro oltre a scrivere sul laptop. E comunque non ho mai riso così tanto.

Penso anche che uno dei piaceri della vita sia succhiare l'osso di un dolcissimo mango. E la vita stessa si riempie di sorrisi e di piaceri se si riesce a godere delle piccole cose, tipo di un osso di mango sugoso o di una camminata con venti chili di borse tra la 82th e la 60th.

sabato 19 settembre 2009

BBQ Man, The Hammon's Friend Aka MR Sauce

BBQ Man è lui, è qui, è presente. BBQ Man è Mister Sauce, The Hammon's lover.
Paese delle salse e delle cibarie assurde, creme di ogni tipo, salse perfino coi fagioli, si trova tutto condito e scondito mescolato con uno o più o tutti gli ingrediente esistenti formato salsa. Tutta la frutta secca immaginabile in tutti i modi possibili, dolce, salata, sia dolce che salata, tostata, media tostatura, caramellata, caramellata salata... BBQ man è l'uomo Charcoal, quello che da noi è chiamato "Il Carbonella". Lui sa i trucchi per far correre bene la carbonella, lui ha il suo fottuto spray per accedere la griglia, lui non ha paura dell'acqua, lui se decide che vuol arrostire qualcosa lo fa al di là del tempo, è un vero duro che conosce tutti i trucchi e tutte le parti degli animali, tutta la carne di sto mondo e dove comprarla, perchè il tacchino si prende in un posto diverso dalla mucca e diverso dal porco e diverso ancora dal bue e diverso ancora dal pollo...
BBQ Man ha la griglia portatile che si attacca dietro sul retro della macchina, BBQ Man va spesso a campeggiare, parcheggia, accende la griglia, fa fuori una cassa di birra e dorme in macchina, contento di aver campeggiato alla grande.
BBQ Man è quello che mangia Hammon, sta salsa di fagioli strani con il pane a pranzo, o che si fa l'hamburgher home made con le sue carni speciali, che affumica il pollo per un ora e che arrostisce i flanks alla perfezione, prima di inondarli con abbondanti salse mai viste.
BBQ Man fa barbecue minimo due tre volte in settimana, e generalmente abusa con l'aglio. BBQ Man usa litri d'olio e galloni di salse ma mangia dietetico. BBQ Man beve birra ed è sempre contento, nonchè accanito tifoso di qualunque team di football, che sia la prima liga o quella dei college.
BBQ Man ha il termometro che infila nel sedere del pollo a fine cottura per vedere se dentro si è cotto bene. BBQ Man ne sa una più del diavolo, e mi fa spaccare dalle risate, specie dopo la sua quinta sesta birra.

giovedì 17 settembre 2009

UN SOGNO ED ALCUNE DOMANDE

Cosa vuol dire essere adulti?
Diventare uomini?

Ho sognato un me stesso in preda ad un'amore così intenso per molte persone che ho conosciuto e che tutt'oggi mi sono vicine che non riuscivo a fermarmi dal piangere dall'intensità delle emozioni che provavo.
Poi ho cambiato sogno, più volte, e mi sono svegliato.
Alla fine al mattino ricordavo solo quelle lacrime di gioia.


Cos'è l'amicizia?
Cos'è l'amore?

Non so, oggi penso a questo.
Tutto qui.

mercoledì 16 settembre 2009

LE PRIME AVVENTURE

Dunque, ho riempito il frigo, ho comperato la mia birra preferita, la Coors Light, ora comincio a cucinare la prima pastasciutta americana prima che sia tardi. Anche ieri mi hanno propinato il coriandolo, mangiando con i bastoncini cinesi una specie di linguine saltate in salse strane di pesce con olii di piante strane e spezie strane, con dentro funghi champignons e uova strapazzate aglio (aglio con le uova!! roba da matti) e tofu fritto, orribile. Poi sopra una manciata di germogli di soia sconditi con carote scondite erba cipollina ed un bel pugno di coriandolo in foglie. E per finire il succo di un limone sopra e salsa di soja.
Beh, a parte il coriandolo, che con molta pazienza, con i bastoncini di legno che non so usare, ho selezionato foglia per foglia e messo da parte per evitare gli inevitabili conati di vomito che mi genera sta erba maledetta, il resto è andato giù, non so come, ma era commestibile, ed io avevo anche molta fame ne volevo far brutte figure. Di certo non era tanto digeribile però, come mi aveva decantato il "cuoco". Pazienza.
E comunque conoscerà anche tante ricette quest'uomo tuttofare di casa, ma non mi può raccontare che un cibo è salutare quando ci mette mezzo bicchiere d'olio al colpo per saltare un grappolo d'aglio che metterà nel sugo...Ne ha di strada da fare, e poi l'ho beccato a strafarsi di bibite ipervitaminiche, roba tipo che una bottiglia è il 250% del fabbisogno giornaliero, gli verranno i calcoli, e fa pure il salutista prendendo le robe organiche, biologiche dai avete capito, e non bevendo il caffè ne fumando le sigarette. Buon per lui penso, ma se cucinare leggero è usare una quantità d'olio del genere io preferisco la mia pasta al sugo con il mio caffè e la mia sigaretta. Comunque è un simpaticone, un simpaticone pericoloso in cucina, ma simpaticone. Poi gli piace bere...

Oggi lavorando impilando barriques con il muletto, e disponendo la terza e la quarta fila in altezza sopra le prime due che erano attaccate al muro, ho inforcato anche il muro dietro (di cartongesso) con i due denti della forca del muletto facendo due bellissimi buchi grandi una spanna l'uno in questa cantina nuova di zecca. Non è stato piecevole. Ne sono belli da vedere.
Però sono stati gentili e non mi hanno fatto sentire in colpa, una botta sulla spalla amichevole, dicendo evviva il primo strike, e cose tipo vedi che non capiti di nuovo. Figo dai. Tutto sommato me la cavo bene.
Insomma, la cantina è brand new, tutto nuovo di zecca, sarà la loro prima vendemmia, quindi si sono testati i tank che non perdessero acqua, che funzionassero le pompe, disponendo le cose, insomma, cercando in una sottospecie di cantiere, perchè ci sono ancora elettricisti che girano e gente che fissa tubi pali cavi e roba del genere in giro, di avere un quadro di unacantina sana che si avvicina alla vendemmia, che ipoteticamente comincerà tra una settimana e mezzo circa, ma in pratica comincerà quando saremo pronti a ricevere le uve.
Che altro?
Ah si, il latte di soja mi piace proprio ho scoperto! Bella storia, ricomincio col latte e non ho problemi di digestione. Grande cosa!
Per il resto ho la mia candela, gli incensi, una paio di libri buoni che mi tengono compagnia e mi fanno sentire a casa. Poi a giorni arriveranno anche gli altri ragazzi e spero di soffrire meno di solitudine.
Un abbraccio.

domenica 13 settembre 2009

ORIGINAL PHOTOS OF OREGON


Casa mia. Ingresso principale. Portland.

La via.



Columbia River, vista da Cape Horn, Whasington State.


Columbia river, come sopra.


Columbia River, come sopra.


Alberi con muschio, Eagle's Creek, OR.


Eagle's Creek, OR.


Hiking @ Eagle's Creek


Eagle's Creek


Ho fatto un bel giro con Andrew oggi, approfondendo soprattutto il mio Inglese che va rispolverandosi ad una velocità che non credevo possibile.
Mi sento un po' in culo ai lupi però, vi sento tutti lontani, ed il mio cuore talvolta lascia cadere qualche lacrima a terra, pensadovi tutti. Vi sono vicino, anche se davvero lontano.

sabato 12 settembre 2009

PORTLAND, LE PRIME ORE.

La strada tra l'areoporto e casa è breve. Andrew è venuto a prendermi su una subaru nera con un cartello con su scritto: "Welcome Giacomo". La città è molto pulita, verde, piena di alberi, e molto grande. In mezz'ora raggiungiamo casa, mi faccio una doccia e poi via a fare spesa, salutare Greg in azienda, che gentilmente ci regala delle bottiglie di vino e ritorno.



Mi sembra di essere capitato in un posto giusto.
Il tipo qui che mi ospita e che abita al piano sopra è un appassionato di cucina, barbeque in particolar modo. Parto già avvantaggiato rispetto all'altro anno perchè capisco decisamente di più cosa mi stanno dicendo e quindi evito la faccia da imbecille che continua a sorridere perchè non capisce nulla. Però devo dire che mi mancava un poco questo accento americano, mi mancava la lingua! Mi piace!


Portland è la città della musica.
C'è un settimanale che parla solo dei concerti che vengono fatti in città, ce ne sono minimo una quindicina durante i giorni infrasettimanali ed una trentina abbondante venerdì e altri il sabato. Assurdo. La musica dal vivo tira mi dicono, e tutti sono bene o male appassionati, e si suona musica di tutti i tipi, basta scegliere il genere. Non c'è criminalità, o comunque è poca davvero, e la gente sembra serena. La west coast è diversa dall'east coast. Subisce maggiormente l'influenza asiatica, sia come immigrati che come cultura, soprattutto culinaria. Uniscono l'influenza europea con l'asiatica e si divertono parecchio in cucina, con i loro coltelli giapponesi da sushi, le spezie indiane, le ricette cinesi...
Mi hanno propinato una salsa al coriandolo.
Olè!
Speravo di non vederla più questa spezia maledetta dai giorni del Brasile, invece mi tocca sopportarla di nuovo. La affronto come si affronta una prova fisica, coraggio determinazione...riesco a viverla un po' meglio dai, ma comunque non mi piace, questo è appurato. D'altronde l'odore pesante di cimice a chi piace?
Beh, sicuro eviterò la salsina nei prossimi giorni.


Le cose in genere invece sono economiche, costa tutto mediamente meno che da noi, e meno che in Canada. Portland inoltre è piena di microbreweries, che sarebbero piccole aziende che producono birra artigianale. E devo dire che è buonissima. E devo dire che è anche pesantina come grado alcolico, e questo l'ho capito troppo tardi. Ma va bene così, ho imparato l'esperienza il primo giorno così sono preparato per le prossime volte. Insomma, poca criminalità, vino buono, birre buona musica a volontà, tanta simpatia, mentalità molto aperta delle persone...
Sembra un posto felice, specie per viverci.

Grazie agli esercizi mi accorgo quando respiro malino. Davvero mi aiuta molto questa consapevolezza del respiro! Che coincidenza invece, ho trovato un dvd training nel lettore qui a casa di power yoga! Ho voglia di praticare.

Invece per il resto, da solo e così lontano da casa, anche se è passato solo un giorno, mi accorgo cosa è veramente importante nella vita, che sono gli affetti e le persone care che ci stanno vicine.
Il resto è tutto secondario.

A presto.

giovedì 10 settembre 2009

CHEERS

Beh, ragassuoli.
Così è.
Si riparte.
Ebbene si, un'altra avventura.
Vi aggiornerò a breve, dall'altra parte dell'oceano.
A presto a tutti,
ci risentiamo tra una decina di ore di fuso orario.
Cheers!

mercoledì 9 settembre 2009

LA GRANDE CATENA DELLE COINCIDENZE

E' incredibile la catena di coincidenze che mi sono capitate negli ultimi mesi e che tutt'ora capitano tutto intorno a me ed ai miei fratelli di pratica. Molte porte sono state aperte e varcate, seguendo il sottile suggerimento della Coincidenza, che rinominerei appunto in Grande Madre del Karma.
Lei suggerisce a voce sommessa, mentre spetta a noi sentirla e nel caso seguirla.

Nel non attaccamento sperimento la capacità di vedere ciò che nell'attaccamento invece rimane celato alla vista, aumentano le opportunità, le possibilità e soprattutto si percepisce maggiormente la Differenza di un vivere Libero. Ci si sente padroni di un destino non scelto ed inaspettato che va offrendosi svelandosi nella sua infinita bellezza.
E' il potere di una mano aperta che "lascia andare" ma che al contempo abbraccia ed ottiene.
Nella non aspettativa di quello che la vita sarà si nasconde la vera gioia del vivere.
La grande catena delle coincidenze mi sta trasportando.
Ed è bellissimo, senza sforzo.

martedì 8 settembre 2009

UNA DELLE LEGGI DEL KARMA?

La vita riserva sempre qualche sorpresa. E' fantastica.
Oggi si mostra così, schietta, semplice.
Mi sembra naturale lasciarmi trasportare dolcemente dalle opportunità che mi si offrono vivendole fino in fondo, cogliere gli indizi che conducono verso una sola meta: la vita.
Non tutto accade per caso, e spesso noto che si aprono porte così, come se le aspettassimo, come se volessero dirci qualcosa, accompagnarci verso la nostra felicità.
Mi sembra che voler bene alla vita ed amarla fiducioso non possa fare altro che attirare a me gioia e serenità, come se il destino abbisognasse di qualche carezza, di un paio di inchini, e di essere preso per mano. Quando si ama la vita questa non può fare altro che contraccambiare, come un'amante passionale che apprezza le nostre carezze ed i nostri pensieri e ci vuole donare se stessa. Sarà forse una delle leggi del Karma?

sabato 5 settembre 2009

LA VIA DI MEZZO CRIPTICA

Dov'è la via di mezzo?
Io voglio la via di mezzo.
La via di mezzo tra la superficialità e la profondità.
Desidero essere elastico in modo elastico.
La regola che si applica ma elastica, senza rigidità. La vita vissuta in modo elastico, senza attenersi troppo a schemi o fissazioni.
L'elasticità usata per applicare in modo intelligente la via di mezzo, riuscendo a capire quando le cose vanno prese sul serio e quando con leggerezza, è quella che voglio.
La capacità di andare in profondità nel momento giusto, e non dannarsi troppo se non si capisce qualcosa, non dannarsi troppo di un comportamento sbagliato, di due parole inopportune, di un amico che si dimentica di chiamare o di fare gli auguri, di una ragazza che si dimentica chi ama.
Lasciar scorrere con un bel "chi se ne frega" al momento giusto. Questo è indispensabile.
Perchè non bisogna prendere le cose troppo sul serio, occorre leggerezza, ed a volte va bene non capire.

Mi capitò da piccolo di adoperarmi anima e corpo per un progetto che pensavo avrebbe fatto piacere ad alcune persone. Nella mia giovane età non compresi che stavo facendo un danno invece che un piacere. E rimasi molto male quando invece che apprezzamento ne ricavai una sgridata. Mi muovevo con passione e con buon cuore, fui capito ma dovevo comprendere che ciò che feci non era utile, anzi, era inopportuno.

Poi mi capitò anche di aver ascoltato dei discorsi che non avrebbero dovuto arrivare alle mie orecchie, e ci rimasi male. Capii il perchè solo quando mi chiarii con la persona in questione, che mi disse che a volte si dicono delle cose solo per sfogarsi, a volte solo per vedere una reazione, a volte senza un motivo e senza pensarle veramente. E mi disse che solo le parole che si pensano veramente e che non cambiano dall'oggi al domani sono degne di essere riportate, perchè esistono parole senza senso, parole che sono mal interpretabili. Mi capitò anche di discutere animatamente con una persona e dire cose che non pensavo apposta per ferire, e ferii.
Poi fu molto difficile spiegarmi, e far capire che il cuore e la mente vanno talvolta su strade diverse e che quando accade si farebbe meglio a star zitti. Ne soffrii molto, ed oggi ancora non riesco a stare zitto.

Mi capitò anche di scoprirmi altalenante. Fu davvero interessante vedere come la stanchezza o due linee di febbre potessero rendermi più acido, più freddo o semplicemente più nervoso. Fu un sollievo anche imparare che spesso questi stati d'animo così impermanenti svaniscono con una buona notte di sano riposo.

Una cosa che mi ricordo con particolare chiarezza (non è vero, questa se lo ricorda bene mia mamma solo che il protagonista fui io) fu quando una dottoressa mi diagnosticò sano e mia sorella malata. In realtà era l'opposto e finii all'ospedale con una peritonite acuta all'appendice.
Talvolta chi sta male veramente è visibile alla vista comune e nascosto a quella dei dottori. Mia mamma lo aveva capito.

Io oggi sto benone proprio, e voglio molto bene ad un amico che è sincero ed ha un gran cuore anche se a volte è troppo sincero, e voglio molto bene anche ad un maestro che si preoccupa quando non deve per uno che è sano ma che sembra malato per via di formepensiero brutte ma impermanenti come una palla di neve nel deserto africano. Ho invece degli amici che soffrono ma che sembrano pieni di energia, e talvolta mi sento impotente perchè non so cosa fare.
Non basto io con una chiacchierata per sollevare un'anima che piange.
Di questo ne parlerò a voce prima che parta, ma lo faremo in privato.
E comunque... vi voglio bene.

martedì 1 settembre 2009

PRE CAMBIO LINGUA

Non mi capitava da un tot.
Oggi il mio chiacchiericcio mentale era in Inglese. Anche il mio inconscio sente che sto per partire e si allena di conseguenza.
Bestiale.