Solo il fatto di provare a spostarsi dalle proprie convinzioni talvolta genera shock intensi, paura. Effettivamente da Galileo il nostro mondo ruota grazie al perno della ricerca scientifica, esiste ciò che è dimostrabile con il metodo, ed il metodo è la riproducibilità, la ripetibilità stessa del fenomeno.
Tuttavia il metodo scientifico (m.s.) ha gravi limiti.
Esso innanzitutto si applica a processi quantomeno visibil e misurabili, ma soprattutto accade spesso che non riesca a dimostrare l'esistenza anche di ciò che è visibile, davanti agli occhi, tastabile con mano.
Cioè, hanno inventato un metodo che non riesce a dimostrare ciò che l'occhio vede, e quindi questi scientifici negano l'esistenza di ciò che è davanti ai loro occhi e che loro stessi possono vedere.
Cioè, è come avere una rosa davanti alla faccia e dire di non vederla, che non esiste, perchè non è possibile provare la sua esistenza.
Ho lavorato in campo di ricerca per qualche tempo e vi garantisco che molti fenomeni naturali accadono e non sono dimostrabili, proprio perchè il metodo è limitato.
Dunque ha senso mi chiedo fare del M. S. non più uno strumento utile per validare definitivamente ciò che ha bisogno di queste certezze ma una filosofia di vita per distinguere ciò che esiste da ciò che non esiste?
Se ci pensate abbiamo parlato di usare il m. S. solo in campo materiale, pensate quanto sciocco è usarlo in campo immateriale, per dimostrare cosa esiste e cosa no, cosa è oggettivo e dimostrabile e cosa è falso, troppo soggettivo, indimostrabile.
Riprendendo le parole del mio Maestro, è come arare un campo con un ventaglio.
Strumenti inadatti.
Occorre imparare dalle conoscenze dei popoli che nei millenni hanno sviluppato altre vie di indagine della realtà per ottenere strumenti, metodi adatti. Insomma, se abbiamo un ventaglio e dobbiamo arare un campo, ed il vicino ha un aratro, perchè non chiederglielo? Vogliamo essere cocciuti fino a questo punto e lasciare il campo incolto?
Tuttavia il metodo scientifico (m.s.) ha gravi limiti.
Esso innanzitutto si applica a processi quantomeno visibil e misurabili, ma soprattutto accade spesso che non riesca a dimostrare l'esistenza anche di ciò che è visibile, davanti agli occhi, tastabile con mano.
Cioè, hanno inventato un metodo che non riesce a dimostrare ciò che l'occhio vede, e quindi questi scientifici negano l'esistenza di ciò che è davanti ai loro occhi e che loro stessi possono vedere.
Cioè, è come avere una rosa davanti alla faccia e dire di non vederla, che non esiste, perchè non è possibile provare la sua esistenza.
Ho lavorato in campo di ricerca per qualche tempo e vi garantisco che molti fenomeni naturali accadono e non sono dimostrabili, proprio perchè il metodo è limitato.
Dunque ha senso mi chiedo fare del M. S. non più uno strumento utile per validare definitivamente ciò che ha bisogno di queste certezze ma una filosofia di vita per distinguere ciò che esiste da ciò che non esiste?
Se ci pensate abbiamo parlato di usare il m. S. solo in campo materiale, pensate quanto sciocco è usarlo in campo immateriale, per dimostrare cosa esiste e cosa no, cosa è oggettivo e dimostrabile e cosa è falso, troppo soggettivo, indimostrabile.
Riprendendo le parole del mio Maestro, è come arare un campo con un ventaglio.
Strumenti inadatti.
Occorre imparare dalle conoscenze dei popoli che nei millenni hanno sviluppato altre vie di indagine della realtà per ottenere strumenti, metodi adatti. Insomma, se abbiamo un ventaglio e dobbiamo arare un campo, ed il vicino ha un aratro, perchè non chiederglielo? Vogliamo essere cocciuti fino a questo punto e lasciare il campo incolto?
2 commenti:
Questa sera amico mio, non mi trovi d'accordo. Hai forse fatto confusione tra il metodo ed il dogmatismo di chi lo applica. Il metodo è solo uno strumento.
Cosa dovremmo dire allora del dogmatismo nato con le religioni? Dovremmo condannare il mondo dello spirito?
Il vero scienziato è l'esatto opposto di quello che tu descrivi!
Un abbraccio,
Giulio
Carissimo qui le parole ci sono di ostacolo alla comunicazione del sentire. Mi sono espresso male se hai capito così. Devo provvedere e migliorare ancora molto.
A presto,
Giacomo
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