Mi affaccio a delle finestre nascoste come un bambino che ha paura di sporgersi troppo e cadere, come un bambino che ha paura di quello che può vedere oltre.
Mi affaccio a queste finestre e poi rientro in casa, mi guardo in giro, e cerco di convincermi che quello che ho visto non è reale, perchè solo l'appartamento ed i mobili che mi circondano lo sono. Comincio a chiedermi quando verrà colui che da sotto casa mi chiamerà seco, a seguirlo, a lasciare questi muri, perchè invero ho sempre saputo che ho un compito da svolgere fuori, e che devo varcare assolutamente la soglia di casa mia per uscire ed assolvere ai miei doveri.
Ho prima però bisogno di conoscere molte cose, di muovere diversi passi.
Ma se ascolto bene c'è già chi mi chiama, e mi sto già mettendo il cappotto.
Mi affaccio a queste finestre e poi rientro in casa, mi guardo in giro, e cerco di convincermi che quello che ho visto non è reale, perchè solo l'appartamento ed i mobili che mi circondano lo sono. Comincio a chiedermi quando verrà colui che da sotto casa mi chiamerà seco, a seguirlo, a lasciare questi muri, perchè invero ho sempre saputo che ho un compito da svolgere fuori, e che devo varcare assolutamente la soglia di casa mia per uscire ed assolvere ai miei doveri.
Ho prima però bisogno di conoscere molte cose, di muovere diversi passi.
Ma se ascolto bene c'è già chi mi chiama, e mi sto già mettendo il cappotto.
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