lunedì 17 agosto 2009

DIARIO DI VIAGGIO: CALABRIA 2009, PT1

Dai miei diari di viaggio, giorno primo:

Qui mi ricorda il Brasile. Si salta indietro nel tempo, si ritorna all'essenziale in un colpo d'attimo. Le strade mi hanno colpito proprio, c'è la stradina per arrivare in questo paese che è stretta stretta, con buche enormi nell'asfalto, senza guardrail senza indicazioni.
Anche questo è tipico di ricordi che si sono dimenticati, di tempi andati, di frammenti di storia che scivolano nel dimenticatoio. La strada deve forse avere tutti quei fronzoli che abbiamo noi? Qui occorre prendersela con calma, non si può andare veloci se non si vuole rompere la macchina. Tutti gli indizi traboccano di pazienza, e la pazienza è una qualità stupenda.
Che ridere poi, noi asfaltiamo e poi ci mettiamo le cunette rallentanti, qui lasciano che l'asfalto si buchi e sei obbligato naturalmente a rallentare. Puro ingegno economico. Hanno distrutto tutto un pezzo di autostrada per rifarlo, viaggi anche trenta quaranta chilometri di fila in autostrada su corsia singola. C'è un cane bellissimo, una specie di lupo bianco. Deve ancora annusarmi, è troppo timido, sto aspettando di avere un approccio anche con lui per farmi conoscere. Mi sembra rataplan dei Luky Luke, sempre isolato, straiato in quel modo buffo con le zampe davanti e la testa appoggiata sopra. Qui ho incontrato finora solo persone molto ospitali e semplici, mi sale un senso di nostalgia quasi che non riesco a capire, credo che il ritorno alla semplicità sia un ritorno alla vita nella sua essenza. Il ritorno alla semplicità è ritrovare di nuovo se stessi.Vivere in un posto essenziale ti porta necessariamente ad affrontare l'essenzialità presente dentro noi stessi e separare l'utile dall'inutile.
Come dice Paolo, è un viaggio nel viaggio.
Questo posto è adatto ad ottimi spunti di riflessione e di crescita.

Secondo giorno.

E' la prima vacanza che faccio senza la mia compagna di vita da un bel po' di tempo in qua, ho però la fortuna di aver trovato degli amici con i quali condividere la mia vita e questo è bellissimo e moltissimo, riempie quei vuoti, quel bisogno di condividere il tempo e le nostre emozioni sensazioni e pensieri con qualcuno.
La pratica si è estesa al quotidiano senza che ce ne accorgessimo, ora tutto si colora di Possibilità e Differenza. Cosa siano queste due cose ve le lascio scoprire leggendo i libri dei maestri, Padroni del vostro destino e l'ultimo segreto. Per me la pratica estesa al quotidiano è un maggior gusto nel vivere, minori attriti, più sorriso e curiosità nell'affrontare lo scorrere degli eventi. Tra di noi la magia è che ci trasmettiamo quello che ad ognuno manca, insegnandoci l'un l'altro le qualità che mancano e che l'altro ha raggiunto, ci stiamo scambiando i pregi del carattere come ci si scambiano le forme shaolin. Noto che in questo tutti cercano l'equilibrio caratteriale, un equilibrio interno direi che è indispensabile in un cammino di crescita. A chi manca la costanza viene insegnata da chi è costante, a chi manca la sensibilità viene insegnata da chi è sensibile, a chi manca la fantasia viene insegnata da chi è fantasiosio, e via dicendo. La fantasia poi è molto importante a mio avviso per godere costantemente del nuovo, per vivere bene rompendo la noia della routine che inevitabilmente si crea nel vivere moderno. Accendere un incenso ed una candela creano sempre un momento magico, come saper apprezzare la bellezza dei colori di un magnifico tramonto o saper godere di una piacevole conversazione con una persona cara, un vecchio amico, oppure un estraneo.
Ho fatto il bagno nudo.
E' effettivamente una sensazione di libertà incredibile. Penso che donarsi nell'intimità al mare sia intraprendere un cammino che riporta l'uomo alle sue origini, quando viveva ancora nudo estraneo al senso del pudore, quando la natura lo abbracciava e lo faceva sentire parte integrante di essa.
Proprio su questo paragone stavo pensando che il nostro corpo ci permette, sembra un'ovvietà ma spesso non ci si pensa, di essere qui presenti in questa vita, è il tramite con il quale percepiamo il mondo ed è anche il tramite con il quale ci esprimiamo, come attori su di un palcoscenico. Il nostro corpo è il nostro biglietto di ingresso in questo grande teatro che è la vita.

Vi lascio con una battuta originale che vi tira su il morale che ho ascoltato oggi e che mi ha fatto letteralmente sbellicare dalle risate. Meglio di mille delle mie barzellette!“Noi siamo diversi da tutti quegli uomini che, riguardo alle donne, se le vogliono solo scopare, perché noi, invece... le vogliamo scopare ma anche le consideriamo.”
Detto questo per oggi passo e chiudo,
Alla prossima.


Terzo giorno

ESSENZA RIEMERGE

Nel girarsi del sole
cristalli preziosi staccati
dagli anelli vecchi
cadono e si perdono
tra i viali impolverati.

Rimangono buche profonde
nell'asfalto dopo gli inverni
che il tempo e la terra
forse riempiranno,
o che forse rimarranno là
ad ingrandirsi e scavare
nell'anima fino alla radice.

E cade verso terra
ciò che s'è appeso dopo
del giorno primo, specchia
il paesaggio brullo l'essenzache lenta riemerge.


Quarto giorno, mi prendo divertimento scrivendo questo dialogo:


-Hai visto come il cielo sia azzurro?
-Ma no, cosa dici, quella casa è gialla!
-Cosa stai dicendo scusa? Guarda che è azzurro!
-Assolutamente no, è gialla.
-Ti dico, fidati, non sono cieco, è azzurro.
-Guarda, non so te, ma io la vedo sempre gialla.
-Ascolta, anche ad intuizione il cielo è azzurro e non può essere che tale.
-No ascolta tu, perchè le intuizioni qui non centrano, se la casa è gialla è gialla e non può essere azzurra e soprattutto non me ne frega nulla se lo è stata nel passato, tant'è che oggi è gialla e punto.
-Forse sto parlando con un sordo che è pure cieco, ma il cielo è azzurro.
-Insolente zoticone, bada a non farmi incazzare che sono stufo di parlare con gli stupidi, quella casa è gialla e non è azzurra, giallo capisci? Ci posso scommettere quello che vuoi, perchè perderesti.
-Stupido a me dici pezzo d'idiota? Che non sai nemmeno riconoscere un colore da un altro! Tu ci hai di giallo gli occhi perchè hanno la catarratta ammuffita dentro!
-Ma perchè mi attacchi arrogante che non sei altro tu invece che vuoi aver sempre ragione anche di fronte all'evidenza, azzurro come la carta da parati che c'hai distesa sempre davanti agli occhi, spostala imbecille!

E fu così che si presero a cazzotti.
Mi chiedo comunque chi dei due avesse ragione, che il dilemma ancora oggi mi attanaglia, se era la casa gialla od il cielo azzurro terso.


Quinto giorno:


Comincia un po' di paura, un po' di nostalgia. I primi dubbi se partire o meno. Credo di aver capito bene cosa vuol dire “non trattenere non respingere” per quanto riguarda zazen. Il respingere i pensieri mi risultava più facile da capire che non il voler trattenere il vuoto che si crea in loro assenza. Perchè se c'è intenzione di trattenere il vuoto questo per forza si riempie e non è più tale.
Sto aspettando di rivedere due amici che non vedo da parecchio tempo e di ricominciare a parlare un'altra lingua, forse questa volta apprenderò meglio vocaboli, pronuncia e capirò finalmente di più. Sono felice. Poi è incredibile come il mare riesca a trasmetterti un pace immensa con il suo lento ondeggiare, il suono delle creste d'onda che si infrangono sulla riva lentamente spezzano e spazzano tutte le ansie e le paure. Il mare è un amico ed un padre insieme. Mi chiedo perchè ho dovuto aspettare fino ad oggi per godere così profondamente in sua presenza, aspettare che la sabbia perda il suo bollore per poterci camminare sopra, aspettare che il sole baci la pelle nelle ultime ore di sole, aspettare che il sole lento dipinga il cielo di tutti i colori e che si immerga nell'acqua, aspettare che il cielo lento scurisca e faccia emergere le stelle. Vivere il ciclo della natura in spiaggia è qualcosa di emozionante, occorre però essere liberi dalle regole e dagli orari per poter avere il tempo di gustare queste cose.La giornata al mare deve finire necessariamente dopo le dieci di sera, dopo aver salutato anche la via lattea ed il firmamento.

Sesto giorno

Ho sempre gli occhi più grandi della pancia.
Abbiamo dormito in spiaggia, gustato il sole che sorge e che carezza la pelle. Il cerchio di fuoco sorgeva tra le colline lungo la costa ionica per poi innalzarsi maestoso sopra il mare durante il giorno. La gente è abituata a seguire degli orari. Andare oltre gli orari normali consente di avere una visione più ampia di quello che è un luogo, ad esempio non avrei mai saputo che quella spiaggia si riempie di pescatori tra le 6 e le 8 o che le vespe amano la brezza mattutina. Arrivare in un luogo e gustare tutta la giornata, ventiquattrore, apre gli occhi moltissimo. Non lo avrei mai scoperto se non così, per caso.
Comunque quando la spiaggia si riempiva noi siamo andati a far colazione ed in due abbiamo mangiato per cinque, con gli ultimi bocconi di cannolo ripieno di ricotta che trovavano spazio nell'esofago, visto che lo stomaco era pieno.Come vent'anni fa, ho ancora gli occhi più grandi della pancia, o quei chili di crema alla ricotta che faceva il ripieno ai babbà, ai cannoli ed alle viennesi, era estremamente stucchevole nonché pesante. Comunque sia, non voglio vedere zucchero per i prossimi giorni.

Al prossimo aggiornamento,Giacomo

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