martedì 30 dicembre 2008

FREDDO VERDE CALDO

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Due battute ancora che danzano
e vibrano, una bossanova dolce
che bacia in un profumo d'assam,
codici decriptati dischiudono
meraviglie in una corolla sfumata
quel tanto che s'apre il fiore.

Un germoglio dipinto, sospinto,
intonacato di un verde d'estate,
la neve s'adagia, si trasforma
in rugiada e poi lacrime, sorrisi.

Ecco, si rialza, s'osserva colpito.
Di nuovo, nel girone dell'uva
si sposa un vino di mirtilli,
granelli neri e lamponi, la cetra
sboccia di suoni, teneri zampilli
nel freddo su memorie d'affetti.

Non si dimentica ma s'apprezza,
sciolgo un cappio rossoblu cianotico
e si risolve quel caotico clima,
non si disprezza e si funge rima
il ricordo dolce di note di geranio.
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