Le colonie batteriche puzzano. Però, oltre che puzzare, ci offrono ottimi spunti di riflessione.
Mai dialogato con dei batteri, io, però devo dire che le previsioni di Nostradamus sono nulla a confronto di quelle di questi microrganismi. Loro colonizzano, e si moltiplicano. Sfruttano tutte le risorse disponibili, fino a rimanerne senza. Producono spesso sostanze tossiche con le quali si autouccidono. Anche i lieviti seguono il "fiume" di madrenatura, seguono lo scorrere degli eventi, subiscono il mezzo esterno nel quale vivono. Nei mosti, ad esempio, trovano tantissime sostanze nutritive, talmente tante che si ritrovano spiazzati. Loro sarebbero pure delle muffette unicellulari carine carine, intelligenti quel poco che basta per riprodursi con la massima efficienza, ma decidono, siccome peccano di gola, di abbuffarsi fino a scoppiare. Si ritrovano a banchettare alla mensa più ghiotta che possano sperare, ad abbuffarsi talmente tanto che non riescono a digerire tutto quello che mangiano, perchè è troppo per loro, non hanno misura alcuna. Come quei ricchi romani di duemila anni fa che finito il pasto si mettevano un dito in bocca, svuotavano il pancino, e si rimettevano a mangiare. Batteri e lieviti instaurano, al posto di vomitare su tutto, dei metabolismi meno efficienti, sprecano se vogliamo dire così le loro risorse, e creano dallo zucchero, invece che anidride carbonica ed acqua, anidride carbonica e sostanze di scarto altemente energetiche, quali l'alcool. L'alcool però sta ai lieviti quanto l'anidride carbonica sta all'uomo. Sopra certi livelli non c'è più tolleranza, e ci si intossica, e poi si muore. Si autoammazzano perchè si sono moltiplicati troppo in fretta sfruttando male l'ambiente che li circondava, perchè troppo ingordi, troppo incapaci di godersi la vita con calma. Per fortuna che questi non si bevono pure l'alcool che producono se no per noi uomini non ne resterebbe nemmeno una goccia. Però loro non hanno cervello, non hanno anima, non hanno emozioni. Sono delle muffe. Sono come i batteri. Sono misere piccole cellule che non hanno la minima capacità di capire che stanno per autodistruggersi. D'altronde, madrenatura ha ovviato anche a questo, ha dato loro la capacità, qualora si ritrovassero senza cibo, di trasformarsi in spore ed attendere per lunghi tempi, in uno stato di letargo assoluto, come una morte apparente, che si ripresenti l'occasione di ricominciare a riprodursi, a ricolonizzare il clonizzabile.
Però che sfiga eh?
Noi, anche se ci proviamo e ci concentriamo al massimo, non riusciremo mai a trasformarci in spore e ad ibernarci all'occorrenza. A noi cosa ha dato madrenatura? Cosa ci ha dato Dio? Stiamo colonizzando il pianeta sfruttando intelligentemente le risorse o stiamo puntando verso quell'ammasso di immondizie e tossine che ci autodistruggeranno? Stiamo puntando verso uno sviluppo sostenibile o verso lo sfruttamento ingordo delle risorse oltre il punto di non ritorno? Se fosse così vorrei che la ricerca inventasse un metodo per trasformarmi in spora prima che non esista più un piatto di riso buono da mangiare con gli amici ridendo e giocando a catan.
Mai dialogato con dei batteri, io, però devo dire che le previsioni di Nostradamus sono nulla a confronto di quelle di questi microrganismi. Loro colonizzano, e si moltiplicano. Sfruttano tutte le risorse disponibili, fino a rimanerne senza. Producono spesso sostanze tossiche con le quali si autouccidono. Anche i lieviti seguono il "fiume" di madrenatura, seguono lo scorrere degli eventi, subiscono il mezzo esterno nel quale vivono. Nei mosti, ad esempio, trovano tantissime sostanze nutritive, talmente tante che si ritrovano spiazzati. Loro sarebbero pure delle muffette unicellulari carine carine, intelligenti quel poco che basta per riprodursi con la massima efficienza, ma decidono, siccome peccano di gola, di abbuffarsi fino a scoppiare. Si ritrovano a banchettare alla mensa più ghiotta che possano sperare, ad abbuffarsi talmente tanto che non riescono a digerire tutto quello che mangiano, perchè è troppo per loro, non hanno misura alcuna. Come quei ricchi romani di duemila anni fa che finito il pasto si mettevano un dito in bocca, svuotavano il pancino, e si rimettevano a mangiare. Batteri e lieviti instaurano, al posto di vomitare su tutto, dei metabolismi meno efficienti, sprecano se vogliamo dire così le loro risorse, e creano dallo zucchero, invece che anidride carbonica ed acqua, anidride carbonica e sostanze di scarto altemente energetiche, quali l'alcool. L'alcool però sta ai lieviti quanto l'anidride carbonica sta all'uomo. Sopra certi livelli non c'è più tolleranza, e ci si intossica, e poi si muore. Si autoammazzano perchè si sono moltiplicati troppo in fretta sfruttando male l'ambiente che li circondava, perchè troppo ingordi, troppo incapaci di godersi la vita con calma. Per fortuna che questi non si bevono pure l'alcool che producono se no per noi uomini non ne resterebbe nemmeno una goccia. Però loro non hanno cervello, non hanno anima, non hanno emozioni. Sono delle muffe. Sono come i batteri. Sono misere piccole cellule che non hanno la minima capacità di capire che stanno per autodistruggersi. D'altronde, madrenatura ha ovviato anche a questo, ha dato loro la capacità, qualora si ritrovassero senza cibo, di trasformarsi in spore ed attendere per lunghi tempi, in uno stato di letargo assoluto, come una morte apparente, che si ripresenti l'occasione di ricominciare a riprodursi, a ricolonizzare il clonizzabile.
Però che sfiga eh?
Noi, anche se ci proviamo e ci concentriamo al massimo, non riusciremo mai a trasformarci in spore e ad ibernarci all'occorrenza. A noi cosa ha dato madrenatura? Cosa ci ha dato Dio? Stiamo colonizzando il pianeta sfruttando intelligentemente le risorse o stiamo puntando verso quell'ammasso di immondizie e tossine che ci autodistruggeranno? Stiamo puntando verso uno sviluppo sostenibile o verso lo sfruttamento ingordo delle risorse oltre il punto di non ritorno? Se fosse così vorrei che la ricerca inventasse un metodo per trasformarmi in spora prima che non esista più un piatto di riso buono da mangiare con gli amici ridendo e giocando a catan.
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