martedì 3 giugno 2008

L'ESSENZIALE

Mi stavo chiedendo cosa è veramente essenziale per la mia esistenza.
Di cosa ho veramente bisogno per far battere il mio cuore ed essere felice?
Potrei eliminare tutto a parte poche cose.

Quasi tutto.

Procediamo con un ragionamento inverso partendo da cosa potrebbe servirmi per vivere.
Cibo acqua e salute in primis, proprio per vivere, in secondo luogo affetto, per essere felice, o meglio un'altra persona a cui dare il mio affetto.

Serve quindi un tetto e due stracci per vestirsi quando è freddo per non ammalarsi, cibo e acqua da trovarsi in un piccolo orto o da madre natura.
Per la felicità servono altri esseri umani e perciò una vita che permetta agli altri di fare la propria, tradotto, un poco di amore tra inquilini.

Computer, internet, macchina, elettrodomestici, corrente elettrica, telefono, libri, fumetti, giochi, letto, scarpe, vestiti, vino, cibi raffinati, arte, casa, armi, politica, economia, soldi, guerre, religioni, potere, conti in banca, viaggi...

Volendo si potrebbe vivere senza tutto ciò.


Mi chiedo allora perchè molte volte ci comportiamo come se non ne potessimo fare a meno, come se ne andasse della nostra vita senza quello o quest'altro...
Mah...

9 commenti:

Ramon Gutierrez ha detto...

Giacomo, ti stai avventurando nell'Epicureismo! Epicuro è un filosofo minore che però mi ha sempre affascinato nel suo distinguere i piaceri in naturali e necessari, naturali non necessari e innaturali (sempre non necessari). Credo che nella ricerca della felicità questo sia il punto di partenza. Ecco, io sono a questo punto da diversi anni :-)

Yarla84 ha detto...

Più che epicureismo direi Piramide di Maslow. E' più o meno quello che dici...

Alex ha detto...

Possiamo vivere senza la vita?

Per vivere ed essere felice io voglio:

"Voglio Dio, voglio la poesia, voglio il pericolo reale, voglio la libertà, voglio la bontà. Voglio il peccato. Senza parlare del diritto di diventare vecchio e brutto e impotente; il diritto d’avere la sifilide e il cancro; il diritto
d’avere poco da mangiare; il diritto d’essere pidocchoso; il diritto di vivere nell’apprensione costante di ciò che potrà accadere domani; il diritto di prendere il tifo; il diritto di essere torturato da indicibili dolori d’ogni specie. Io li reclamo tutti"


Amen.

Brano tratto dal "Mondo Nuovo" di Huxley

Be worryed, be unhappy

Alex ha detto...

una nota:

da quando ho smesso di cercare la felicità sono l'uomo più felice del mondo.

Più cercherai l'essenziale e più sarai circondato dal superfluo.

Anonimo ha detto...

Credo che la "felicità" sia una questione di attimi, esiste però la serenità, da ricercare dentro di noi. Come? cerco di trasformare ogni pensiero negativo in positivo,cambio prospettiva, cerco di perdonare per sentirmi più leggera. Ci provo, non sempre ci riesco, ma ci credo...

ziorina ha detto...

Credo che la "felicità" sia una questione di attimi, esiste però la serenità, da ricercare dentro di noi. Come? cerco di trasformare ogni pensiero negativo in positivo,cambio prospettiva, cerco di perdonare per sentirmi più leggera. Ci provo, non sempre ci riesco, ma ci credo...

5 giugno 2008 10.17

*** perdonami se ho ripetuto il commento, ma ho avuto delle difficoltà con il mio account.

Francesca ha detto...

Quoto Ziorina. Bisogna scindere felicità da serenità. La felicità è qualcosa di più forte ma effimero. La serenità forse è raggiungiile con la crescita interiore.

Comunque sono d'accordo anche con Alex... una vita fatta solo di momenti felici non è degna di essere vissuta, la tristezza e il dolore fanno parte della vita perchè senza di essi non esisterebbe nemmeno la felicità. Non c'è luce senza ombra... ci sarebbe solo uno stato d'animo indefinito e insapore. E saremmo tutti uguali.

Infine Giacomo l'essenziale è difficile da trovare, non solo perchè varia da persona a persona, ma perchè varia nel tempo dato che i nostri bisogni cambiano.

Concludo con una citazione dal Piccolo Principe: "Ecco il mio segreto. E' molto semplice:
non si vede bene che col cuore.
L'essenziale è invisibile agli occhi".

Anonimo ha detto...

è mai possibile che ognuno di voi mi cita qualcosa ed io povero ignorante non conosco un nome a morire?

mi fate una certa invidia...

...e vi incoraggio a perseguire, rubo volentieri la vostra cultura.

ps: col post ci tenevo più che a indicare una strada, cosa di cui io non sono proprio adatto, a far ragionare che spesso siamo talmente incazzati per qualcosa che in realtà è tremendamente futile, non essenziale, non di vitale importanza.
voleva il mio essere più che una saccente enunciazione dei principi per fantomatici raggiungimenti di felicità uno spunto per riflettere su quanta rabbia, dispiacere o altro si provi per fatti o cose non necessarie. O meglio, diamo un valore vitale a ciò che non lo ha.
Travisiamo la realtà.

Francesca ha detto...

LO SCHIFO

Ho fatto un biglietto andata e ritorno da Londra per il mio capo di 856 euro. E' costato tanto ovviamente perchè mi ha avvisata un giorno prima e ha scelto l'orario che voleva per arrivare a vedersi la partita. Sono stata sgridata perchè ha viaggiato in classe economy invece che business e non ha ricevuto il trattamento che voleva. Il mio collega, art director, 900 euro al mese, oggi viene licenziato perchè bisogna tagliare le spese. Il mondo è ingiusto, ho solo voglia di piangere. Vorrei restarne fuori, vorrei non essere io quella che si scusa per aver prenotato la seconda classe, non io l'ipocrita. Ma non posso. Come si può non sentirsi sporchi restando zitti di fronte a tutto questo, e anzi fingersi mortificati per il disagio creato?
Io non so in che mondo viviamo... è un mondo pieno pieno di merda.