giovedì 5 giugno 2008

VIOLENZA DI PAROLE NON VIOLENTE

Dialogo, discussione, lite.

Due parole di troppo e sei fregato.

Due parole di meno e sei frainteso.

Dialogo, discussione, lite.

Le parole si sormontano, ognuno cerca di prevalere, è fare a braccio di ferro con la voce.
Sputare parole, sputare sentenze, sputare giudizi, sputare e basta.

Sputo e non ascolto,
Sento ciò che non ascolto,
Dico ciò che non ha senso,
Dico ciò che non dovrei,
Parlo da solo, mi esercito al sofismo con il mio interlocutore da cui non desidero nulla a parte la sua presenza muta.

Dialogo, discussione, lite.

Vomitare il proprio ego in faccia a chi sta di fronte a noi, senza ascoltare, senza capire o chiedersi nulla, senza rendersene conto.

Non si crea nemmeno un fragile nesso tra quel che dico io e quel che dice il mio avversario.
Ognuno annaspa in quel che dice, due discorsi separati che escono da due paia di labbra diverse.
E come per magia, in un istante di incomprensione più assoluta e totale, si diventa addirittura nemici.

Annichilimento totale della ragion d'esistere delle nostre orecchie.

Vomito a chi mi sta di fronte i miei giudizi e la mia voglia di influenzare, di trascinare.
Vomito a chi mi sta di fronte parole che anelano solo ad aver ragione.

Supremazia linguistica.
Supremazia di logica.
Supremazia e basta.

Dialogo, discussione, lite.

Forse tra queste tre parole ciò che cambia è proprio il livello a cui si ambisce alla vittoria...
...ho ragione io, ho argomentato meglio, ho vinto...
Capito?


Dialogo, discussione, lite.

Mai potrò rilfettere abbastanza su questo concetto.

...temo di perpetrare il mio errore.

Soprattutto perchè la vittoria è tremendamente allettante.

...ed io son volubile al mio ego.

In una sola parola:

Superbo.

9 commenti:

Alex ha detto...

Vecchio mio, tasto dolente questo. Per quanto mi sforzi spesso non riesco a controllare la mia "esuberanza", sopratutto quando si toccano certi argomenti. Eppure ci provo, all'inizio. Mi dico :"Bona Ale, sai quali sono gli ingredienti per una comunicazione ottimale. Metti in pratica ciò che hai imparato."

Purtoppo però il "controllo" su ciò che dico, e su come lo dico, viene meno nel momento in cui la pancia prende il sopravvento sulla testa. Allora alzo la voce, mi sbraccio e mi arrabbio ( non che sia del tutto sbagliato; in alcuni contesti potrebbe essere il modo migliore di comunicare).

Alla fine mi sento un'idiota per non essere riuscito a trattenermi.

L'ultima volta è successa neanche tanto tempo fa in un bar. Un amico dice di non voler far qualcosa. Quel qualcosa a me appare non solo semplice da realizzare ma assolutamente vitale. Della serie "se non lo fai allora stai sprecando la tua vita".

Ma invece di organizzare la discussione in una visione pragmatica e positiva o sbottato uno stizzito:
"Adesso mi devi dire PERCHE' cazzo non vuoi fare questa cosa!"

Adesso ammetto di aver un problema. Sto diventanto INTOLLERANTE verso coloro che si creano i problemi. Verso chi si piange adosso. Verso chi a tutte le carte per vivere una fottuta vita del cazzo, e non lo fa. Verso chi non ammette che sta lentamente morendo. Verso chi preferisce ciò che è a ciò che non è. Verso chi sacrifica il presente in nome del futuro. Verso chi dice "voglio cambiare" e poi non solo non fa nulla per farlo ma afferma che "non è quello il modo", modo che, guarda caso, è ciò che si vorrebbe cambiare. Verso i buonisti. Verso chi ricerca la felicità tra le mura di casa. Verso chi non legge. Verso chi è FIERO di non leggere. Verso chi ha la media del 29 è ha ancora il coraggio di ammorbarmi con i suoi "problemi" universitari. Verso chi giudica senza aver provato. Verso chi prova UNA VOLTA e pensa che basti. Verso chi pensa di agire per il MIO bene.

Perchè se nel privato, nell'intimo, ho raggiunto la quiete, nel pubblico, nel sociale, mi ritrovo in piena burrasca.

Dsicussione, dialogo, lite.

Anonimo ha detto...

Vorrei rivolgerti la stessa domanda che tu hai rivolto a giacomo...credi che ci sia una maniera ideale per vivere? E proprio a quella aspiri?

Mi incoraggia sempre la tua consapevolezza...che ho il sospetto, che tengo per me, non arrivi dal tuo fare...
Perchè è più facile non giudicare se stessi, mentre ci sembra "strano" che gli altri non si conformino al nostro modo di pensare, che trovino altre strade rispetto alle nostre?
Cmq io sono per le arrabbiature serie...e di questo t'invidio. Lottere per ciò che per noi ha valore è indispensabile. L'importante è non arrogarci il diritto di dare consigli e soluzioni nostre... perchè è tanto difficile avere fiducia nell'uomo?

Alex ha detto...

Il problema è meta-problema.

Non credo esista un modo giusto di vivere. Tuttavia penso ci sia una "forma" "giusta" di vivere. Ovvero, NON andare alla ricerca di un modo giusto di vivere.

Io non aspiro a nulla. Ma questo E' un modo di vivere. Quindi aspiro a non aspirare a nulla. Ma aspirare a nulla è aspirare a qualcosa. Quindi non si può aspirare a nulla. E se tentassi di non aspirare a non aspirare a nulla? E' un paradosso e c'è poca soluzione se non quella enunciata da Wittgestein nel suo "Tractatus":

"Su ciò che non si può parlare, è meglio tacere"

La mia rabbia è quella di non riuscire a trasmettere a certe persone il sapore di una torta. Non si può. L'unico modo è insegnare una ricetta. Tuttavia mi trovo nella desolante situazione in cui certe persone non vogliono neppure provare a cucinare.

E quando sarebbe dolce quella torta (o quelle torte)se si avesse il coraggio di cucinare senza perder tempo a lamentarsi di quanto sia insapore la vita.

Anonimo ha detto...

E purtroppo bisogna accettare che certe persone stiano bene così, come noi -emeriti imbecilli- stiamo su la notte a confronarci sulle verità del mondo per scorpire che non ci sono verità.
Poi c'è chi al cucinare una torta preferisce il cus cus, altri fare giardinaggio, altri stare seduti.
E non credo che possiamo permetterci di giudicerli comunque. Confrontarci magari, donargli ciò che per noi è importante, ma accettare che per loro l'importante sia altro.
Ho imparato ad avere fiducia nell'uomo...sto imparando...

PS: Ma guarda come a volte capitano certe cose...giusto oggi ero triste perchè non mi capita più di cucinare...devo proprio prepararvi una sana cena...magari proprio cus cus...

Anonimo ha detto...

"E se tentassi di non aspirare a non aspirare a nulla?"
Spero che ciccio faccia un commento al tuo post...

Francesca ha detto...

Quindi Mazza tu pensi che non esista un percorso di evoluzione, di esperienze e di crescita in cui qualcuno è più avanti e qualcuno è più indietro? Cioè, pensa ad uno che non legge e ne va fiero, lavora tutto il giorno, la sera va al bar con gli amici, beve tre birre e poi va a letto e non esce mai dal suo paesino. Secondo te va bene così perchè questa è la vita che vuole oppure dovrebbe affrontare nuove esperienze ed evolvere? (dovrebbe assaggiare la torta o continuare a mangiare la sua minestra?).
Io penso che ci sia un percorso, magari diversificato per ognuno, ma un percorso sul quale si avanza. Chi resta nel suo piccolo si è fermato sul suo percorso, perchè non ha la voglia o il coraggio di proseguire, e questo penso sia sbagliato.

Anonimo ha detto...

Non credo ci sia un giusto o sbagliato...penso che ognuno debba fare il suo cammino, in "evoluzione", come dici tu...o no. Si vive...e l'importante è farlo davvero. Ma ognuno ha il suo modo, che non significa assolutamente bastare a se stessi, me nelle relazioni risuonare degli altri e lasciarsi vivere in ogni incntro, in maniera diversa per ciascuno.
Siamo diversi ed egualmente importanti e meritevoli di rispetto...ma capisco che tanti non la pensino così...

Anonimo ha detto...

poi come ho detto altrove...rischiare è vita...per me..

Francesca ha detto...

"Si vive...e l'importante è farlo davvero."
Chi si ferma sul suo percorso vive davvero?

Comunque è ovvio che siamo tutti meritevoli di rispetto... il rispetto per le persone non è assolutamente proporzionale a questa crescita di cui parlo... tant'è che si deve rispettare un bimbo di 4 anni come un vecchio professore! Chi porta poco rispetto ai giovani ad esempio, perchè li vede immaturi, fa un grosso errore secondo me. Il mondo è pieno di adulti del genere tuttavia...