Oggi desidero provare ad essere consapevole della vita ed a vincere il mio orgoglio.
Oggi mi ritrovo a dover accettare degli eventi improvvisi, degli eventi indesiderati che scombussolano i miei progetti, i miei pensieri.
Citando Tornatore, oggi, ebbene, proprio oggi, è caduto il quadro.
BRAN!
E' caduto il quadro.
Tu te ne stai lì tranquillo, ignaro, pensi ad altro, sei magari concentrato a fare un'altra cosa e...
BRAN!
Lui cade. Se ne frega di te, di quello che avevi progettato, di come ci rimani, forse si era pure messo d'accordo con il chiodo quel bastardo, noi, domani, a quella ora, noi cadiamo...furbo il quadro!
BRAN!
Cade il quadro.
Ebbene, quando cade il quadro che si fa?
Ci si incazza per prima cosa.
Come minimo.
Poi, se il quadro è bello grosso...
Ci si sente disorientati.
Ma come? Cosa è successo? Sul serio? Ma va! Ho capito bene?
Poi si capisce che il quadro è caduto sul serio e nasce l'angoscia, nasce il senso di nausea, nasce quel sentimento di impotenza e di rassegnazione di tristezza e di rabbia che ti fa venire voglia di fare pazzie, tipo prendere un televisore nuovo di pacca e lanciarlo giù sulla testa del primo che capita.
Povero disgraziato.
Fortuna sua che non sono borderline e sta sera è vivo ed io mi posso guardare un film.
Che dire?
Ah si, continuando: oggi è caduto il quadro e lo devo accettare.
Il livello di consapevolezza che mi auguro di ottenere è quello che mi libererà da questo malessere che mi è salito per colpa di quel quadro.
Voglio cominciare a convincermi, anche nell'inconscio quindi, e vincendo il mio orgoglio balordo che tanto mi fa dannare, che io non possiedo il mio futuro, non sono padrone degli eventi, io non decido un cazzo.
E' dura dirlo, ammetterlo, capirlo. E' brutto usare pure un linguaggio, come dicevano le mie maestre, così scurrile, ma questa volta rende bene l'idea.
Io non decido prioprio un emerito cazzo.
Sono solo una formichina nelle mani di Dio, è lui che decide il mio cammino, il mio futuro, ed io posso solo accettarlo. Posso chiedere e sperare in un progetto, cominciare a costruire qualcosa. Ma se abbiamo dei successi non è merito nostro, ed è sbagliato sentirsi in credito con la vita, sentire che la vita ci deve qualcosa. Siamo noi sempre e costantemente in debito.
Se arriva un futuro improvviso...
...io posso solo decidere come accettarlo, se col sorriso o col broncio.
Oggi, in culo al mio orgoglio, scelgo il sorriso.
Comunque vada sarà un successo.
martedì 19 agosto 2008
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