domenica 24 agosto 2008

UNA POLITICA SENZA NOMI

Desideravo evitare il discorso ma credo non si riesca più... quindi... fuori il dente e fuori il dolore, facciamoci una pausa e parliamo un po' di politica.

Io la ho sempre odiata, sempre evitata. Sempre vista come la cosa più malvagia, ho sempre visto solo corruzione a destra e a sinistra allo stesso modo, ho sempre creduto che non ne valesse la pena, ne di informarmi, ne di votare, ne di parlarne. Mi rassegnavo ad uno stato di cose che non si può cambiare, è così, sarà sempre così, non ci posso fare nulla, siamo corrotti fino nell'anima.

Oggi la penso diversamente.

Per quanto si veda corruzione è un nostro dovere informarci sulla politica, perchè la politica è vita sociale, è capire come gira il mondo, è esprimere, col voto, la nostra morale, è, in un certo senso, dare aiuto a chi ne ha bisogno, o prendere anche il braccio a chi ci da una mano e calpestare gli ultimi della fila.

Insomma, è importantissimo dare un voto coscienzioso, giusto e coerente con la propria filosofia, ed informarsi per potersi esprimere al meglio, identificare con sicurezza perchè ci siamo informati con zelo un partito, uno stemma, trovare il rappresentante della morale a cui più noi ci avviciniamo.

Penso che in questo gomitolo di fili in cui dobbiamo districarci sia fondamentale il riuscire a mettersi nei panni di chi sta peggio. In altre parole, occorre capire quanta fortuna noi abbiamo avuto nella vita, se abbiamo dei meriti per fare la vita che stiamo facendo, se ancora prima che noi nascessimo avevamo dei diritti.

Se la risposta è che di culo ne abbiamo avuto molto, se la risposta è che non abbiamo avuto sfiga, occorre chiederci cosa faremmo se ci trovassimo in quella situazione, una situazione POCO fortunata, o per nulla fortunata.

Ci appelleremmo al senso comune, chiederemmo comprensione a chi ha avuto fortuna, spereremmo in una politica che riesca a farci stare bene.

Se capiamo quindi la nostra fortuna capiamo anche che non dobbiamo dimenticarci di chi non l'ha avuta, e fare delle scelte, politiche e di voto, di vita, meno egoistiche.
In quest'ottica, un pochino più ampia del solito, meno personale, darei un voto politico.
Esprimerei un consenso.

In un'ottica di GIUSTIZIA esprimerei un voto.
...un voto all'uomo che è giusto, perchè chi vive nella giustizia sa governare con giustizia.
E l'uomo giusto esiste sempre, occorre però cercarlo e trovarlo.

E' bello vedere come la morale sia collegata alla politica, perchè con l'informazione si vede sempre una strada che è possibile seguire, una strada che, anche se non è perfetta, è sicuramente e di gran lunga migliore delle altre, perchè rispetta quei canoni di giustizia necessari ed indispensabili all'uomo che oggi sembrano dimenticati.

Non occorre far nomi, non occorre spiegare, orientare, dire destra, dire sinistra.
Questo discorso vale oggi, valeva nel passato, è sempre esistito il concetto di giustizia e sempre esisterà.

Con una filosofia così antica e millenaria è facile orientarsi, perchè seguire il cuore è un istinto ancestrale, lui si orienta da solo.
Occorre però essere meno egoisti, questo è certo.

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