martedì 31 marzo 2009

DUE TIPI DI PENSIERI E LA MATERIA DI CUI E' COMPOSTA L'ANIMA

Ho trovato finora l'esistenza di due tipi di pensieri.
Il primo tipo è composto da parole, è come fare un dialogo con se stessi all'interno della propria mente, ci si parla nella testa, è un modo però di pensare lento, perchè richiede tempo nel trovare le parole, e richiede una certa concentrazione specie se lo si vuole prolungare, il così detto "non riesco a studiare perchè mi sono perso nei miei pensieri", "non riesco a concentrarmi perchè mi sono perso in altri pensieri". E' l'espressione però del razionale, è acquisito e raffinato con l'avanzare del tempo e la conoscenza di nuovi vocaboli, è l'espressione di un senso più interno, è il mettere parole ad una senzasione più profonda, è l'espressione della piena compatibilità dell'anima col corpo, è l'espressione della capacità intellettiva, il cervello. Se non vi è sufficiente compatibilità tra anima e corpo questo tipo di pensiero, che chiamerò d'ora in avanti formapensiero, perde in potenza, la sua capacità d'analisi viene ridotta, se non vi è sufficiente compatibilità il corpo può non rispondere bene all'anima che in esso alberga. E' come lavorare con un computer virulento, tu gli dai un comando e questo o non risponde, o risponde con lentezza eccessiva, o risponde in un modo inaspettato, come se avessimo sbagliato comando.
Il secondo tipo di pensiero è completamente diverso.
Forse è addirittura sbagliato chiamarlo pensiero, perchè è di una sostanza molto più densa. Mentre le formepensiero sono composte di parole ed occupano un certo tempo nella testa per la loro formulazione, questo secondo tipo di pensieri, che chiamerei lampi-essenze, non hanno bisogno di parole per esprimere i loro significati e durano proprio un lampo, sono immediati. E' un'essenza che prende consistenza nella testa senza l'uso di parole e ad una velocità talmente alta che potrei dire istantanea. Nel momento in cui si riescono a spegnere le formepensiero compaiono questi lampi-essenze privi di parole, come piccoli fulmini-sensazioni che illuminano il buio della notte. Io credo che questo secondo tipo di pensiero sia decisamente più complicato da capire, credo che sia alla base dello sviluppo di una formapensiero, di un ragionamento o di uno stato emotivo. Ho notato una grande difficoltà nello "spegnere" anche questi lampi-essenze durante i miei goffi tentativi di meditazione, ho notato invece come talvolta si possano polarizzare sul semplice fatto di essere vivi, sul respiro, sul battito del cuore. E' stato un momento di grande estasi, mi sono scoperto composto anche da "altro" che non sia il corpo, "altro" che non ho saputo definire se non come parte spirituale e-o anima e-o coscienza. Forse dopo questo posso tentare di spiegare che mentre le formepensiero sono prodotte dal cervello, i lampi-essenze provengono direttamente dall'anima, ed hanno una densità di significato così elevata, un'immediatezza di comprensione ed una velocità di formulazione così stratosferiche proprio perchè sono piccoli frammenti della stessa materia immateriale, passatemi il gioco di parole, di cui è composta la nostra anima.
L'anima potrebbe essere composta di denso significato, o potrebbe esprimersi e governare un corpo per mezzo di piccoli frammenti di denso significato.
Imparare a polarizzare quei lampi-essenze è pari al muovere l'attenzione dell'anima a proprio piacere all'interno di noi stessi.

lunedì 30 marzo 2009

ASPETTO NOTIZIE DA BEIRA

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E' già tempo di un altro addio, altre lacrime
ed un nodo in gola, mi sciolgo in questo fiume
con un sorriso ed un cuore che non trattiene.

La musica non termina mai, si cambia canzone
sui ciliegi in fiore, altre melodie riempiono i cieli.
L'aria è densa di Africa, di quel sole rosso fuoco.

Il fiore tornerà a sbocciare per chi ne assapora
la presenza, l'aroma riempirà quel calice
da cui l'anima si disseta, note di beatitudine.

E' tempo ed ora, amico, di partire. Buon viaggio.
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mercoledì 25 marzo 2009

LE GRAND THEATRE

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Limone con zucchero.
Il dolce che smussa l'acido pungente,
limonata ghiacciata nella mano
di quel vestito ambulante, con tanto
di scarpe, occhiali da sole di marca
e bombetta marrone castagna. E' stile.

E la sera si appendono cappotti gonfi
per le strade, camicie ripiene nei winebar,
borsette sulle spalle delle copie di carne
di quelle onde sexi da rivista di alta moda.
Attori che recitano domande discorsi
dipingendosi al centro di quella cornice.

Voglio trovare lo spazio dietro le quinte,
quando ci si spoglia, dove ci si leva la maschera
perchè sta stretta, fa sudare e pizzica la pelle.
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lunedì 23 marzo 2009

QUEL GARBUGLIO DISARMANTE

Ogni tanto guardo al mondo e rimango perplesso. Mi sembra un grosso garbuglio di regole, etichette, comportamenti assolutamente privi di sostanza, assurdi. Io non ho voglia di imparare a comportarmi come non sono per essere accettato, per fare carriera, per costruire una vita. Non mi divertirei a vestirmi di stereotipi, giocare con la mia immagine, con il mio carattere, plasmandolo ad hoc per ottenere qualcosa. E' vivere nella falsità. Per questo ogni tanto mi sento distante, percepisco una repulsione verso tutto un sistema di costrutti mentali basati sull'apparire e sul dimostrare che mi spinge ancora più lontano, a sentirmi diverso, escluso, inadeguato. Ma non ho la minima intenzione di accettare compromessi, deve esistere un altro sistema per vivere fuori da queste regole stupide senza andare a vivere fuori dalla società. E lo troverò senz'altro, perchè abbandonare me stesso per me significa morire, e vivere da morto è un controsenso ancora più difficile da accettare che non finire fisicamente nella tomba. Già che sono qui vivrò come mi sento, seguendo i consigli di chi io reputo abbia trovato veramente un modo per Essere Vivo, ogni giorno, ogni momento, e sempre se stesso.


Ps: E si dice che il caso non esiste eh? Appena finito di scrivere questo post mi imbatto in queste righe...allora torno indietro e modifico, le aggiungo qui sotto, visto che calzano a pennello...

"I giorni migliori fuggono, non c'è dubbio, se ci si lascia travolgere da faccende di ben poca importanza.
Così, la vecchiaia sorprende gli uomini quando, nello spirito, non sono ancora cresciuti, e li coglie impreparati ed inermi; non l'avevano previsto infatti; e ci si trovano dentro da un momento all'altro, senza aspettarselo; non si rendevano conto che la vecchiaia si avvicinava un po' tutti i giorni.
Succede anche in viaggio: chi si lascia distrarre da una piacevole conversazione, o dalla lettura di un libro, o da un pensiero insistente, si accorge di essere arrivato prima ancora di rendersi conto che si stava avvicinando; così pure questo viaggio della vita, ininterrotto e veloce, che noi facciamo sempre con lo stesso passo da svegli e nel sonno, a chi è sempre affaccendato si manifesta solo al suo termine..."

Lucio Anneo Seneca

LA PRECESSIONE

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Un metro preciso, una bilancia, un orologio.
Altezza per peso mentre rincorre graffiti
sull'agenda: respiri ignoranti delle stelle.
Le ere celesti s'inchinano all'acquario.

Migliaia di anni luce distante: ininfluente.
Cambia il cielo come la musica di sottofondo
in un bar, colora un frammento temporale
di atmosfera e poi tace, è l'ora, torniamo a casa.
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sabato 21 marzo 2009

FLUSSO DI PENSIERI: IL VOLO DELLA MOSCA

Ho freddo alle punta delle dita. Respiro. Questo vento mi taglia nel collo la forza che scema dalla spina dorsale mentre gli occhi mi si irritano di un rosso rigato. Raffreddore. Ho passato alcune ore in un fruttaio d'essicazione nel periodo sbagliato, era freddo, ed io avevo la giacca in macchina. Da mona. Sono consapevole di alcuni miei movimenti involontari, li correggo a mano a mano, paziente, come un padre che educa il figlio viziato dirigo l'abitudine sbagliata del mio corpo verso la meta. Non ho più l'ansia forte sullo sterno, oggi so di avere tempo, respiro il mio tempo a pieni polmoni, mi lascio il tempo di migliorare e di fare i miei passi.
Tempo, cos'è poi il tempo?

Capita che ogni tanto guardandomi mi veda diversi passi indietro rispetto ai miei compagni, mi scopro zoppo o bendato, condizionato o inibito, debole o goffo... Riguardo al mio passato con gli occhi di chi difficilmente accetta ciò che è stato, mi vedo bambino, basta andare indietro a qualche anno fa ed ero una persona diversa, composta di una forma psicofisica che oggi rifiuto, respingo. Forse è perchè rifiutando quello che ero affermo ciò che sono oggi, ne saggio le differenze, le esalto. Mi costruisco sulla negazione di quello che sono stato, però facendo così rifiuto anche il me stesso di oggi, perchè cresce sull'insoddisfazione, poggio i piedi nel mio cammino su delle insidiose sabbie mobili, senza una meta ben precisa.

Oggi ho voglia di pensare. Ho voglia di scrivere i miei pensieri. No. A dire il vero oggi ho voglia di scrivere i miei pensieri per svuotarli, ed arrivare a non pensare. Un altro momento di silenzio vero dentro alla mia testa. Non ho voglia di sprecare energie muovendo passi a casaccio. Le mosche e gli insetti non si muovono mai volando verso una direzione in linea retta, ma continuano a spezzare il volo in tutte le direzioni, a random. E' la sommatoria delle distanze percorse nello spazio che determina la direzione finale dell'insetto, e ogni tanto mi sento un loro simile in questo modo di viaggiare pazzo verso una meta, che sia una crescita, forse, oppure una verità. E' quando non si sa cosa si cerca che si prende una direzione qualsiasi, anche opposta, la si percorre per qualche tempo, si capisce che è sbagliata, e ne si prende un'altra a caso e così via, finchè non si imbocca una direzione più corretta, la si mantiene per un tempo un po' più lungo, ma poi per distrazione, per fatica, per altri interessi, la si ricambia di nuovo. Così negli anni si fanno solo piccoli passi nella direzione voluta, si cresce come esseri umani troppo lentamente nemmeno sapendo di voler crescere, nemmeno sapendo cosa si desidera, da sciocchi. Il volo della mosca non fa per me, devo cambiare sistema. Voglio volare da rondine, punto quel cazzo di posto dove voglio andare, ne traccio una linea retta nell'aria e la seguo, migro là senza deviazioni. Tac. Semplicissimo. Quello è il volo che voglio fare e che mi permetterà di coprire determinate distanze, vedere alcuni posti, cambiare clima, edificare l'anima come un muratore coscienzioso e paziente che fa una casa, giorno dopo giorno, costantemente. 500 Anni non sono tempi che posso permettermi per costruire qualcosa. Non vivrò sicuramente abbastanza. Occorre cambiare metodo. Cominciare un progetto nuovo, non cambiare più direzione, ecco quello che devo fare. Bisogna sicuramente aver chiara la direzione ed avere la certezza che sia quella giusta, non costruire sul letto di un fiume vuoto, che quando arriva la tempesta spazza via tutto. Ma penso di aver già trovato la collina giusta, ho anche le materie prime, i miei strumenti. Oggi devo solo fare, cominciare dalle fondamenta, un bello scavo, rimuovere un po' di roba vecchia ed impilare saldi mattoni.

E' da quando ero piccolo che amavo imparare. Ogni volta che acquisivo una conoscenza gioivo semplice, mi riempiva sentirmi crescere, arrivare ad un nuovo "skill level", qualunque esso fosse. Concentravo le mie energie per imparare uno sport, un passo di ballo, un gioco di carte, un concetto di qualche materia scolastica o altro. Da qualche anno in quà avevo dimenticato quella gioia. Prima cominciai a concentrare le energie in elementi sempre più futili, poi non concentravo più nulla, nessun passo. Fermo. Staticità assoluta. Stavo morendo.

Ho fatto un discorso ultimamente con dei miei amici sullo sport, ma che si può applicare penso un po' a tutto, ed era molto interessante. Sostanzialmente abbiamo constatato quanta gioia si provi a fare dei progressi dopo che si comincia con una attività. Le energie che si devono spendere per fare dei passi, per apprendere, vengono subito appagate dai risultati.
I primi gradini si salgono in fretta, si ottengono grandi soddisfazioni in poco tempo. Però quella che si sale non è mai una scala normale. Mano a mano che si va verso l'alto l'aria diventa più rarefatta e lo sforzo è sempre maggiore per fare lo stesso gradino. A volte pure i gradini diventano più alti, ci si impiega più tempo per fare un singolo passo, ci si impiega più tempo per fare un singolo progresso, a volte ci si impiega tanto tempo solo per stare sullo stesso gradino in equilibrio e non ricadere su quello prima. Spesso è il punto in cui si molla e si cambia attività o sport che sia.

Probabilmente è la gioia del vedersi migliorare, del sentirsi crescere che sprona, però sovente è una gioia frivola, della serie voglio tutto e subito, e si sopporta quindi la fatica e la frustrazione della scalata solo fino ad un punto di rottura, in cui la forza di volontà viene meno. Ho capito che avendo degli strumenti adatti quella fatica, quella frustrazione diventa sopportabile. Pur avendo la stessa strada da percorrere mi si ampliano le possibilità, mi si ampliano i gradini raggiungibili, la strada percorribile, la fatica di un ulteriore passo diventa sempre più piccola, o per lo meno non cresce mai.

Sto rendendo più rettilineo il volo della mosca.

venerdì 20 marzo 2009

LA SPIRALE DELLE UCCISIONI

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Piango sovente quando seppellisco
i miei avversari, giù al campo.
Mi sfidano a ripetizione, son tanti,
spesso arrivano pure i fratelli, ma la mia spada
accompagna anche loro sotto terra,
io devo pur vivere...costasse sangue!
Hanno provato a tendermi imboscate,
ad ingannarmi, ad invitarmi a cena
per cogliermi di sorpresa, illusi!
Sempre per un soffio, ma sono ancora qui.
Io respiro mentre loro putrefanno.
Tutti vogliono sfidare il più forte,
ma essere il numero uno è stancante.
La spirale delle uccisioni mi cinge
la mano, ma il futuro mio sta là
oltre questi scontri, dopo la vittoria.
Ora scavo la tomba piangendo per l'ultimo
trafitto dalla mia spada, era un fratello me stesso
della famiglia della pigrizia e dell'incostanza.
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mercoledì 18 marzo 2009

ZAZEN

Quale differenza sta tra l'essere e l'Essere?
Non lo so, oggi mi appare solo un problema di semantica.
Posso dire però cosa percepisco nei BREVI momenti dove non sono il mio pensiero, dove il mio Io non è identificato nel pensiero, dove il mio carattere, la mia personalità si annulla con l'annullamento appunto dei pensieri ed emerge l'entità pura che guarda il mondo da dentro questo corpo. E' lì, e quando con gli occhi chiusi guardo la materia da dentro me stesso mi scopro Vivo, quando il mio pensiero non esiste più scopro quel qualcosa che rimane, così fragile ma così reale, è un contatto ASSOLUTO con la REALTA', un identificazione in quell'entità che rimane dopo che i pensieri sono stati spenti, mi accorgo di essere (Essere?) quell'entità che vive il mio corpo. L'esistenza dell'anima dietro al pensiero la vedo sempre più come una cosa possibile, forse l'anima siamo proprio noi stessi, la radice del nostro pensare e molto di più.
Mi vedo allo stesso tempo così tremendamente sciocco a vivere il restante 99,9% del mio tempo in modo così superfluo, banale, identificato nei pensieri, che me ne vergogno, mi pare quasi di sprecare qualcosa, di sciupare l'atto del vivere.
Vi lascio, ora è tempo di rimettersi seduti, in siddhasana.

martedì 17 marzo 2009

ALPINISMO

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Respiro, domo lentamente una tigre.
Ogni tanto mi graffia, persisto.
E le luci diventano sempre più fioche,
lontane, la valle si corica nel buio
della notte nel suono dei miei passi.
Già qui il mio nome perde importanza,
rimane solo la volontà tesa alla vetta.
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domenica 15 marzo 2009

FUSO DI LANCIA

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Mangia, mantide, la tenebra
di chi si arrovella sospeso nel tempo.
Sapore di dattero dal colore
di coccinella, d'incanto nel sogno
una palpebra si dilata verso il mare.

Affusolata la ninfa dell'energia al cielo,
spicchio di luna in uno specchio etereo
d'acquamarina, il riflesso d'un desiderio.
La caliptra volteggia al suono della cetra
mentre l'anima si delinea, mistica, egizia.
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CATTIVE ABITUDINI

Devo notare che le cattive abitudini si spezzano con una costante e metodica lotta.
Tuttavia, nel momento in cui si decide di agire e di rompere il circolo vizioso, sebbene comporti un alto livello di concentrazione e di energia, si possono ottenere ottimi risultati. Constato però, che finché non si fa imparare al nostro corpo a comportarsi in un certo modo autonomamente, si possono avere dei cali di energia e concentrazione che portano inevitabilmente ad un ritorno del comportamento, del vizio, della condizione che si vuol cambiare, allontanare o migliorare. Occorre grande pazienza, ma soprattutto occorre umiltà nel vedersi di nuovo allo stesso punto e sapersi rialzare, ogni volta, sempre più forti e decisi.
Una volta che l'anima diventa una freccia e viene scoccata non importa che sia più vicina o più lontana dalla meta, importa solo che sfrecci nel vento veloce guadagnando metri.

sabato 14 marzo 2009

FLUSSO DISLOGICO

Ogni tanto è bello scrivere dislessico.
Ogni tanto è anche bello far finta di scrivere dislessici per coprire dei veri errori che si fanno.
Ogni tanto è proprio piacevole scrivere dislogico, alla"n'do cojo cojo".
Scrivere e basta, pensieri a caso, come vengono vengono, alla Joyce. Giusto per far godere un poco manas...Massìddai, accontentiamola!

Giocare a scacchi è un piacere della vita, devo però concentrarmi a tenere il viso rilassato, terzosservarmi. Perdere a scacchi è vedersi allo specchio con la faccia contorta.
Perchè pratico?
Io chi sono?
Forse le domande sono sbagliate. Forse la domanda più giusta sarebbe "come faceva quella barzelletta?" boh. Non capisco proprio perchè invidiare quelli che sembrano altamente appagati da una superficialità scioccante, quelli che godono del e nell'apparire.
Sono molto contento di essere arrivato uno.
Sono molto contento di essere.
Sono molto contento di non essere ancora arrivato, ma essere lì appeso in parete.
Scalata di montagne spirituali.
Magari ottengo un riconoscimento ad un concorso di poesia, sarebbe bello. Un sogno in un cassetto. Sarà vero che ciò che si pensa si desidera solitamente si avvera?
Io non invidio quelli che si fanno trasportare dalla corrente. Proprio zero.
E' da una vita che mi sentivo bramare di cominciare un cammino, era da una vita che sentivo di voler edificare me stesso ogni giorno, di arrivare alla verità ultima. La vita è una cosa speciale, il tempo che ci è concesso è poco e va usato al meglio.
Crescere.
Si, non voglio smettere di imparare mai, un passo ogni giorno.
Ora stacco, è arrivato un amico, vi saluto.

venerdì 13 marzo 2009

SVUOTARE LA MENTE

Ho capito quale grande differenza sta tra il pensare di immaginare e l'Immaginare.
E' la stessa tra il pensare di aver la mente vuota e lo Svuotare la mente.
Fa sorridere perché è sempre la stessa differenza tra il pensare di agire e l'Agire.
Ed infatti, come dice il detto, tutte le strade portano a Roma.

La mia piscina era una bassa, piccola, sporca colonna d'acqua di porto.
Mi sono chiesto perché continuare a starvici a bagno.
E quando ne sono uscito, e stavo così bene in acque profonde, più pulite, fresche, mi sono chiesto se andava bene abbandonare quel brodo che mi ha ospitato gelosopauroso fino ad oggi, mi sentivo un po' in colpa, come dire, è giusto andarmene? E' giusto per stare meglio sfuggire, scappare da quel brodo? Non è forse più giusto affrontare il problema stando NEL brodo?

Ho capito allora che il condizionamento mentale è radicato in noi, ma si può sradicare.

SRADICABILE IL CONDIZIONAMENTO E'

Il mio condizionamento era il non voler vedere, il non voler ascoltare, il voler camminare con una gamba sola perché semplicemente fino a quel giorno avevo camminato con una gamba sola. Ho scoperto l'altra gamba e mi sono chiesto cosa diavolo era, cosa ci faceva lì, se era mia, se era utile, se potevo usarla. Io ero un pesce che nuotava nella colonna d'acqua sporca e stretta di porto ma non ero in gabbia, era la mia testa la gabbia.

Che sciocco! E' ovvio che se il problema è stare nel brodo le soluzioni sono, o trasformi il brodo in acqua cristallina o esci dal brodo. Sono stato tentato di tentare il trucco di prestigio di trasformare l'acqua, ma so con certezza che non posso farla in barba a me stesso, e soprattutto non sono Gesù anche se con acqua e vino ho una certa dimestichezza... E' come autofarsi un gioco di magia con le carte. "Adesso mi pesco una carta, la guardo e poi provo ad indovinarla"... Che senso ha? E poi, trasformare il brodo...non conosco nemmeno il trucco...
Avete presente la storia della rana nella pentola d'acqua fredda appoggiata sul fuoco e la rana ci muore bollita perché si abitua piano piano al calore crescente?
Beh, io sono saltato fuori a mo' di rana proprio nel bel mezzo della fase "bagno turco".
Ora vado a farmi una doccia fresca e riattivo la circolazione.
A presto.

martedì 10 marzo 2009

EMOTIONS

Ci sono emozioni e stati d'animo che non si possono proprio decriptare con la mente.
Forse ci è dato di individuarne le possibili cause, ma è certo che la verità ultima non si raggiunge in questo modo. Ho bisogno di altri leggii per il libro di me stesso oltre alla razionalità. Sorrido perchè mi trovo in possesso di alcuni strumenti che potrebbero rivelarsi sommamente utili. Un grazie a chi di dovere.

lunedì 9 marzo 2009

DIPINTO DI UNA VERITA'

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Si rincorrono farfalle col retino,
due dita sulle ali e la sua morte.
Catturar un volo colorato in mummie,
imbalsamatori di sogni, gli esperti!

La calca si divora cannibale, calpesta,
mentre terremoti vibrano speranze
i cuori al giogo risuonano visioni:
scintille caotiche risolte nel buio disperso.

Tutto ritorna perdendo il suo senso
sotto la luce che ne rivela l'essenza.
All'orizzonte il sole s'inchina al Brahma:
centro per l'animafreccia dell'occhio di luce.
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ENTRO NEL MARE

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Onde d'acqua di metri spezzano
chi non ha i piedi fissi, spazzano
i sogni dai templi di cartongesso.

Un passo su quell'inclino a buche
tra risucchi e vortici, un remo
desto stabile mirando al largo.
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domenica 8 marzo 2009

NOTE SUI RIFLESSI DI STELLE

La luna splende alta nel cielo sta notte. Mi chiedo, avvolto dalla sua luce, se io abbia mai conosciuto il vero amore. L'aria è leggera, fresca, avvolta di fragranza primaverile, respiro la libertà di un cielo che da secoli ci avvolge. A volte sembra tutto così complicato, a volte invece tutto è così semplice che ne rimango attonito. Il silenzio riempie le strade, le macchine tacciono nelle luci fioche dei lampioni, in molti già riposano nei loro letti. Il tempo intanto scorre, i giorni passano, ed osservo la mia mano crescere, il mio volto cambiare allo specchio, i miei amici sorridere e piangere, il mio cuore attraversare le tempeste ed i campi di peschi in fiore, osservo il susseguirsi delle stelle, il sole che ogni giorno sorge e tramonta, i miei desideri che pulsano veementi nell'anima prima di assopirsi e lasciar spazio ai nuovi arrivati. Vorrei fermare il tempo nei momenti di felicità, per goderne a lungo, eternamente, vorrei fermare il tempo nei momenti tristi, perché non esiste tristezza che meriti un tempo, più o meno lungo, a lei dedicato. La vita è troppo breve per viverla in qualsiasi modo essa si presenti, troppo breve se è felice, troppo breve se è triste. Non voglio veder passare i giorni, i mesi, senza che me ne accorga, non voglio che la vita mi passi attraverso mentre l'osservo con distacco, o mentre guardo dall'altra parte. Eppure mi ritrovo a sognare amore, a desiderare amore, perché nell'amore credo che il tempo possa fermarsi, e farmi vivere più intensamente, con attenzione, con gioia quegli attimi che sento sfuggirmi tra le dita, come una sabbia finissima che scorre decisa in una clessidra. Ho bisogno di crescere ancora, di imparare a leggere la mia anima ed il mio destino, ho bisogno di ricordarmi chi sono ogni giorno, sono due passi in più che aggiungo volentieri e consapevolmente al mio cammino, verso il tramonto dei miei inganni e verso l'alba della mia verità. Alla fonte del fiume io troverò me stesso.

sabato 7 marzo 2009

HO VOGLIA DI ESSERE

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Ho voglia di Essere.

Comincio.
Eccomi.

Essere, Esserci.
Nuoto nel fiume
ed abbraccio la vita.

Guardo il mondo,
stupìto, osservo.
Sorrido quando scorgo
la mia immagine riflessa
nel corso d'acqua.

Non voglio più dimenticare
il mio volto prima che nascessi.
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venerdì 6 marzo 2009

SOGNARE

Chi stava danzando con me in sogno questa notte? Chi mi era al fianco abbracciandomi e tenendomi per mano? Da dove proviene quell'intenso e caldo amore che ho provato? Sono le mie memorie o i miei desideri? E' qualcosa di più? Talvolta il risveglio giunge involuto, si avrebbe voglia di fermare il tempo e dormire sonni perenni nelle braccia della nostra mente.

AWARNESS

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Just feeling the vibes of the Universe
just breathing the air of the path,
staring at Sothis' star
I discover the entire world
gleaming in the palm of my hand.
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giovedì 5 marzo 2009

LIBERTA' DI SCELTA E DESTINO

Parlavo del destino proprio l'altro giorno. Eppure ammetto l'alternanza mia tra stati in cui credo al destino, ed altri in cui credo nella piena libertà dell'uomo. Mi sembravano, questi due concetti, così opposti che non era possibile nei termini di logica comune pensare ad una loro coesistenza. Eppure oggi ho capito che non vanno scissi, essi viaggiano paralleli. Non è più vero ne l'uno ne l'altro, come l'uno non nega l'esistenza dell'altro, ma allo stesso tempo sono veri entrambi pur essendo opposti. Noi abbiamo il destino scritto nelle stelle ancora prima della nostra nascita, tuttavia godiamo di una piena libertà di scelta. Ci muoviamo liberi nelle trame del fato.

According to it, mine and your lives, up to now and in the future...
according to the heavens our lives have both been decided perfectly, and on top of that...
are completely free.
The budda's path, is the path of man, the journey to find the answer to "man"...
is a trip where you are shown the visage of "man" that you do not want to see.
Despairing at the images of all of us
The answer of “man”…
What would finding it really accomplish…
Then I would think there was no way I could lead people and I spit.
That spit would then fly back at me and in order to wipe that spit off and escape I would return to my journey to find the answer of man.
And then I was forced to learn—living while ignoring one’s connection to heaven results only in pain.
If there is a point to having been born then…
Just take it all in…
Each path born is by Heaven perfectly decided…
…and at once perfectly free.
…as long as everything is left up to Heaven…

Takuan.

mercoledì 4 marzo 2009

GRAZIE PIETROANTONIO

Imparare è la cosa più bella che esista. Imparare è evoluzione e cambiamento, è ricchezza.
Alla faccia della crisi! Quel maestro di violino mi ha lasciato questa consapevolezza e gliene sono grato. Grazie Antonio! Le tue parole vivono dentro di me.

lunedì 2 marzo 2009

NEL GREMBO DELL'ATTIMO

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Tace la bellezza del fiore
mentre dona i suoi colori,
tace il risplendere della vita
mentre dipinge l'anima mia.

Un silenzio non urla, canta
più forte l'inesprimibile,
ed il bambino gode curioso
il sapore del tempo stella.
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RISATE O PANICO? LA PRIMA!

Io non ero sveglissimo, visto che mi stavo dimenticando una borsa al di là della dogana per prendere l'aereo. Ma poi lentamente, con i miei tempi da bradipo, salgo quella scaletta ed entro dalla coda dell'uccello di latta: strapieno di gente. A me non piace fare fila o coda da nessuna parte. Ovvio, a chi piace? Però io, da qualche tempo la evito come la peste. Lascio che la gente si metta in fila al gate anche mezzora in piedi, tanto l'aereo non parte da solo, e tanto i posti sono comodi uguali, meglio ultimi mi dico e non avere gente che ti alita sul collo, ti appoggia la pancia sulla schiena, ti tocca i talloni delle scarpe, ti parla nelle orecchie sperando di infastidirti almeno quanto è questa insofferente, spinge, cerca di fare la furba e di intrufolarsi senza fare la fila, o ti stressa a tal punto sperando ovviamente di farti raggiungere il limite di sopportazione in modo che tu ceda e la fai passare davanti. Ce ne sono di diversi tipi, ognuno ha il suo metodo per stare in fila ed attendere che il tempo scorra, e conscio od inconscio, trasmette il suo stato d'animo con la semplicità, la spietatezza e la consistenza di lanciare un bicchiere d'acqua gelida a chi si è appena svegliato. E qui esistono i due tipi di persona, quello che si sposta quando arriva l'acqua, o che addirittura non si mette sulla traettoria possibile, e quello che si prende l'acqua in faccia. E una volta presa c'è chi ride e chi piange...E purtroppo a volte sono talmente stupido e sovrappensiero che ci casco, mi faccio prendere dalla rabbia, dall'insofferenza, dall'ansia e assumo il classico atteggiamento di quello che pur di non farsi superare dal prepotente si rovina la giornata, si incazza, sbraccia, spinge, si agita, si rode dentro in silenzio o mostra i denti come un cane rabbioso: "che nessuno si azzardi o lo faccio secco", "piuttosto che mi tagli la strada ti faccio la fiancata", "se cerchi di passarmi ti prendo per i capelli e ti rimetto al tuo posto"!
Pessimo, pessimo.
Beh, ho cominciato, dicevo, giusto per fare il diverso al gate degli aeroporti e in altre occasioni simili, a stare seduto ed entrare sempre per ultimo. Funziona, ci si stressa decisamente meno.
La cosa bellissima però è stata che non ho trovato posto per la valigia sopra la mia testa in aereo e l'ho dovuta mettere a metà corridoio, mentre io ero seduto proprio in fondo. Arrivati a destinazione scatta il classico casino, tutti agitati si vestono veloci e incominciano a scendere, e io ovviamente devo aspettare che tutti smontino per poter pensare di arrivare a prendere il mio bagaglio che sta in mezzo, e che scopro? Che la mia valigia è sparita e ce ne sta un'altra, e pure decisamente diversa! Molto più grossa, marca diversa, forse il colore... questa era marrone scuro, la mia era marrone chiaro. Parlando con gli steward, scopro che il proprietario di quella borsa rimanente è un loro "amico", un tale aspirante pilota, e me lo faccio descrivere, fortuna che mi ricordo un poco di inglese dal Canada per capire questi della compagnia aerea, e mi avvio quindi verso il terminal per poterlo trovare lì e scambiarci le valigie, confidando ovviamente che aspettasse un bagaglio più grosso o che si accorgesse dell'errore.
Beh, fortuna che il mio amico si ricordava come era fatta la mia valigia perché in aeroporto, dove era entrato decisamente prima di me visto che non aveva dovuto aspettare, ha visto un ragazzo che se ne stava uscendo dal terminal tranquillo come se niente fosse con la mia valigia! Ed allora lo ferma e gli chiede:"Ma scusa, sei sicuro che quella è la tua valigia?" E questo cade dalle nuvole, si impanica e comincia a correre verso l'aereo dove lo incontro io a metà strada. Poverino, chissà come si è sentito dopo che gli sono scoppiato a ridere rumorosamente in faccia...

E con tutta questa storia cosa volevo dire?
Ridere sempre alle disavventure rende la vita la migliore barzelletta.

RAZ MATAZ

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Nella calca ci sono anch'io,
piccolo uomo, naufrago nel buio,
che ride di mohito e di sguardi.

E' una vita riassunta per i dispersi,
che si trovano e si baciano
ma scappano da loro stessi.

Ballo nell'ombra sospiro di un sogno:
amnesie perenni
di quel me stesso costruito abusivo
al tempio, dove mi soffoca l'anima.
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