sabato 14 marzo 2009

FLUSSO DISLOGICO

Ogni tanto è bello scrivere dislessico.
Ogni tanto è anche bello far finta di scrivere dislessici per coprire dei veri errori che si fanno.
Ogni tanto è proprio piacevole scrivere dislogico, alla"n'do cojo cojo".
Scrivere e basta, pensieri a caso, come vengono vengono, alla Joyce. Giusto per far godere un poco manas...Massìddai, accontentiamola!

Giocare a scacchi è un piacere della vita, devo però concentrarmi a tenere il viso rilassato, terzosservarmi. Perdere a scacchi è vedersi allo specchio con la faccia contorta.
Perchè pratico?
Io chi sono?
Forse le domande sono sbagliate. Forse la domanda più giusta sarebbe "come faceva quella barzelletta?" boh. Non capisco proprio perchè invidiare quelli che sembrano altamente appagati da una superficialità scioccante, quelli che godono del e nell'apparire.
Sono molto contento di essere arrivato uno.
Sono molto contento di essere.
Sono molto contento di non essere ancora arrivato, ma essere lì appeso in parete.
Scalata di montagne spirituali.
Magari ottengo un riconoscimento ad un concorso di poesia, sarebbe bello. Un sogno in un cassetto. Sarà vero che ciò che si pensa si desidera solitamente si avvera?
Io non invidio quelli che si fanno trasportare dalla corrente. Proprio zero.
E' da una vita che mi sentivo bramare di cominciare un cammino, era da una vita che sentivo di voler edificare me stesso ogni giorno, di arrivare alla verità ultima. La vita è una cosa speciale, il tempo che ci è concesso è poco e va usato al meglio.
Crescere.
Si, non voglio smettere di imparare mai, un passo ogni giorno.
Ora stacco, è arrivato un amico, vi saluto.

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