domenica 31 maggio 2009

PUNTI SU CUI LAVORARE

Ci sono tre cose nella vita che mi piacciono particolarmente.
1) Ascoltare la musica
2) Mangiare
3) Bere
Andrebbe tutto bene se non tendessi però all'esagerazione.

Ho capito che ascolto la musica a livelli di volume troppo alti e per troppo tempo, destabilizza l'armonia delle mie emozioni. Ho capito che mangio troppo, troppo cibo, troppo sazio, e non va bene. Ne va bene lasciarsi andare troppo sul bere, amo il vino, sarà il mio lavoro, ma non è una giustificazione.
Occorre trovare la via di mezzo anche se la ricerca costante di essa talvolta mi angoscia.
Ed è così tremendamente semplice!


C'è dell'equilibrio nella mia vita, e la sua terra si sta ingrandendo.
Sempre più lande vengono oggi a consegnarsi al governo del re Equilibrio.
Oggi comincio a sentire, a percepire le cause di alcune emozioni.
C'è una spinta in me verso quella traversata del burrone camminando sulla corda.
Sto livellando metodico le increspature per un libero fluire dell'energia.
Più mi accordo al principio armonico della forza vitale, più la faccio scorrere, più ne sono attratto, e mi ritrovo sempre più calamitato dall'assonanza regina dell'universo.

venerdì 29 maggio 2009

I SETACCIATORI DI SABBIA

Il mondo è bello perchè è vario. Quante volte l'abbiamo sentita questa frase? Il mondo è immenso e complicato al tempo stesso. E' un insieme di realtà, di immagini ed emozioni tanto vasto quanto è enorme l'universo per una formica.
E' talmente immenso che non è riassumibile in nessun schema mentale. Noi esseri umani ci impegnamo troppo a rinchiuderlo in ragionamenti prefissati, tabelle, formule, a leggere le cause e gli effetti di ogni cosa sempre più nello specifico e distaccate dal tutto. Stiamo scomponendo la realtà in frammenti sempre più piccoli analizzandoli separatamente e scomponendoli a loro volta e così via, smarrendoci nella vastità di quello che stiamo esplorando ma perdendo la visione d'insieme, la vita e la bellezza. Stiamo rasentando la pazzia.
E' come voler contare i granelli di sabbia sulle coste del mondo senza godere del mare, del sole e del paesaggio che ci circonda. Stiamo accovacciati per ore, contando, setacciando, facendo campioni della sabbia, analizzandola, contando gli elementi minerali in essa presenti, qual è la media del diametro dei granelli in quella zona piuttosto che nell'altra, quante conchiglie. sono presenti di che tipo... Senza mai alzare gli occhi, fare un bagno, parlare con qualcun'altro di argomenti che non siano riguardanti la sabbia, osservare i gabbiani od i pesci, i colori dell'aurora o del tramonto.
Se abbiamo fortuna poi, e se la nostra vista non sarà rovinata da tutto questo lavoro inutile, potremo anche voltarci e vedere qualcuno che ha deciso di prendere il mare, di pescare, di cambiare mestiere e di esplorare gli oceani invece che i primi venti centimetri del bagnoasciuga.
Sarà allora che si aprirà ai nostri occhi il mondo, in tutta la sua pienezza e ricchezza di possibilità.

SAPER CAMBIARSI, MIGLIORARSI ED ACCETTARE IL NUOVO

La capacità di amare è in stretta relazione con la capacità di cambiarsi.

Chi sa accettare il cambiamento accetta il nuovo, non ha paura del nuovo, è capace di evolvere la mente oltre a schemi rigidi e fissazioni, aspettative. In un rapporto di coppia la presunzione di essere nel giusto e nella verità può portare all'allontanamento dal partner, si perde la capacità di ascolto dell'altro e di mettere in discussione il proprio credo, che è alla base di qualsiasi scambio relazionale tra gli esseri umani.
Saper cambiare è accettare il cambiamento anche nel partner, è dargli la libertà di vivere pienamente della vita, è rompere la catena che ci imprigiona nella gabbia di apparenza che spesso ci si sente obbligati a vestire per essere accettati e-o amati, conoscere il cambiamento è amare il prossimo nel suo dinamismo di vita, oltre all'immagine che veste oggi, è amarlo nella sua totalità, passata, presente e futura offrendogli la libertà più preziosa ed elevata che esista, ossia quella di essere se stessi e di poter vivere la vita crescendo, maturando e godendo quindi di una felicità più profonda e vera.
Saper cambiare è avere relazioni più profonde e vere anche con tutte le persone con cui veniamo in contatto, perchè ci permette di vedere la loro essenza, il nuovo che apportano alla nostra vita nei loro dettagli. Accettare il cambiamento è accettare il nuovo e quindi la personalità e la ricchezza del prossimo, è liberarsi dall'egoismo di pretendere che le persone siano fatte ad immagine e somiglianza nostra, che pensino e ragionino come facciamo noi, è donare libertà e felicità.

Cambiamento è libertà, è amore, è vita, è felicità.

LA VERITA'

Cos'è la verità?
Cosa stabilisce che una cosa è vera?
Perchè un ragionamento è più vero di un'altro?
L'argomentazione.
Per noi diventa vero ciò che è argomentato meglio.
Noi crediamo nelle nostre verità finchè non troviamo qualcosa che ci convince di più.
Il ricercatore è colui che ha capito questo ragionamento e che cerca costantemente la verità non legandosi identificandosi alle apparenti certezze che ha in pugno, perchè conscio che basta poco per trovare un'altra verità più salda, più profonda, più argomentata e più vera.
Occorre essere saggi nella ricerca del vero, occorre saper cambiare idea e credo costantemente.
La verità non si tifa come una squadra di calcio, non c'è fiducia, non c'è identificazione, e se quella verità viene "smontata" da un'altra più argomentata e convincente, non siamo noi ad essere smontati, ma le nostre vecchie certezze.
Ma perchè vogliamo vivere con queste certezze così effimere?
Non abbiamo voglia di scoprire verità sempre più profonde?
Dobbiamo saper cambiare, saper vedere oltre l'orgoglio che brucia.
Dobbiamo accettare di poter non aver mai verità in mano nostra, di vederle sgretolare davanti ai nostri occhi, prima o poi, e di doverne cercare di nuove, più vibranti della luce della conoscenza.

martedì 26 maggio 2009

DESIDERIO DI FUOCO

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Fuoco, rossa danza di sfumature
cangiante all'anima, radice
di passione nella forza ardente,
di chi brucia e gode fino alla cenere.

Il buio s'attarda ad avvolgerne
la polvere, rinasce la fenice
nello scoppio di un fulmine,
cielo smeriglio sull'urlo di un grifalco.
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domenica 24 maggio 2009

L'ARCOBALENO DI PRANA

Il ritmo stava crescendo e la gente se ne accorgeva.
Lentamente si erano alzati e cominciavano a muoversi sopra quelle musiche via via sempre più travolgenti. Poi estasi, follia. Salti, urla, corse e danze, sorrisi e piena corrente di battiti cardiaci che pulsavano frenetici, gocce di sudore e menti libere, spazzate completamente dall'intensità di vita di quel momento. Non più inibizione, non più identificazione, non più persone ma spiriti liberi avvolti dalla musica, serenità assoluta, gioia d'un esplosione di nova dentro nel petto.
Alla fine rimasero in tre, a danzare nel cerchio di fuoco.
Le piccole lampade ad olio bruciavano scintille nel buio, erano più di una ventina che incandescenti abbracciavano una fiamma danzante della dimensione di un pugno. Disposte a cerchio contornavano il luogo perfetto dove l'energia viveva una forma a se stante, in attesa di essere conquistata ed ardere di felicità le anime sotto un cielo tinto di stelle che sembrava infinito.
L'erba leggermente bagnata dall'umidità della notte baciava i piedi, la musica aveva poi trovato una corrente egiziana di tamburi flauti e chitarre piacevole quanto evocativa, si assisteva al matrimonio tra l'insieme degli oggetti che dipingevano il frangente di quella realtà, tutti si sposavano assieme per coronare l'energia, che quasi densa avviluppava i corpi dei danzatori, ne avvolgeva le mani e si lasciava trasportare dai movimenti d'acqua di una strana danza sufi.
L'arcobaleno di prana nasceva in una notte di stelle.
Le anime di tutti rimasero profondamente colpite.

sabato 23 maggio 2009

RISPOSTE DI CARTA

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Di getto, lanciato lì come se aspettasse
qualcosa che non arriverà mai.
La rosa finta non profuma ma dura
per sempre, aquiloni pesanti al piombo.

Cos'è l'amore? Mi piace nuotare.
E la vita, cos'è? Non ci sono mai stato.
Ma qual è il senso? Venticinque.
Leggero, leggero, riposte di carta.

Ma le domande non sono nuvole ma il cielo.
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martedì 19 maggio 2009

COSTANZA, CHE FIAMMA!

Tutta la notte là, in quel sudore appiccicaticcio, aspettando la mattina per alzarsi.

Un riposo goduto a tratti in quella notte calda, svogliata a portar un poco di refrigerio. Mi giravo spesso ed ogni volta aprivo gli occhi per guardar la finestra e vedere se mancava tanto al mattino, perchè mi sembrava che il riposo fosse appena cominciato.

Appena suona la sveglia mi sento mancare le energie.
Non ho voglia d'alzarmi, oggi non mi smuove nemmeno un mulo, penso.
Devo uscire da questo letto, devo andare a prendere il treno. Ma non ho volia di fare il saluto al sole. Mi pesa troppo quando ho sonno. Sono due giorni che ogni mattina, tra la sveglia e la prima flessione, passano minuti densi come macigni, ma tengo duro.

Esco dal letto e cerco di allontanare dalla mia mente i motivi per cui non dovrei affidarmi al Surjanamaskar, è una battaglia, una guerra vera e propria in cui anche sta mattina la lama affilata ha avuto la meglio, e mi ritrovo a flettere il mio corpo pensando alla shanga, pensando alla volontà, pensando al fatto che starei male, perchè è proprio così che succede se non mi inchino le mie ventuno volte al sole, pensando al percorso che ho deciso di calcare, pensando che non volevo lasciare i miei compagni in parete mentre io precipitavo, pensando che crescerò dopo queste fatiche.

E' una sciocchezza in se ma la costanza è una donna difficile da corteggiare ogni giorno, la costanza è una donna che non si concede, ti si dona solo quando non la vuoi e cominci a fare il tuo dovere ogni giorno senza sbirciare i suoi occhi.

lunedì 18 maggio 2009

LODE AL RESPIRO COSCIENTE

Verrà, verrà.
Il tempo vola, scorre.

Verrà anche questo momento, perchè tutto scorre e prima o poi passerà, andrà via come verrà di nuovo, o mi saluterà per la prima volta.

Tengo una mano aperta sul mondo che mi guarda, lo saluto ogni mattina, mi inchino a tanta bellezza e ad un così profondo senso di ogni respiro esalato.

Vita: l'essere consapevole che mi pervadi mi rende estasiato, fuoco che brucia di emozioni e tempo, istanti che navigano aspettando di essere vissuti poco lontani da quelli presenti, tutto canta e ride, sole e luna, per la via della bellezza e della compassione.

Ruota nell'aria l'energia cosmica seguendo il movimento della mia mano che si muove a ritmi di onde, l'oceano è il mio sangue nel mondo dei miei desideri, la terra della saggezza.

Oh madre d'abbracci e calore, scalda il mio spirito, oggi, e lascia che il mio corpo sia bandiera che fluttua nel vento, dove le rondini improvvisano voli e tramonti, dove l'anima si sveglia dal mondo onirico e guarda finalmente tutto ciò che la circonda, pregna di curiosità famelica e di pace divoratrice del presente.


Sia ringraziato il mondo.

giovedì 14 maggio 2009

POLITICA EGOISTICA

Non abbiamo il diritto di respingere le barche di immigrati.
Non ne abbiamo il diritto anche perchè la terra che calpestiamo non è nostra, abbiamo solo avuto fortuna di nascere in questo posto piuttosto che in altri.
Non ne abbiamo il diritto perchè non è umano, e ciò che non è umano non è un diritto.
Decidere di respingere quelle persone può voler dire una condanna a morte, e non abbiamo diritto di anteporre i nostri interessi economici a delle vite umane.
Siamone consapevoli.

IL FABBRO DI VOLONTA'

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Batto il ferro, costante fabbro
anche se mi perdo meccanico
o non vedo la lama incandescente
nei colpi che svaniscono tra i pensieri.
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Batto il ferro, costante fabbro
antichi occhi di bambino curioso
che stringono una spada ancora incompleta
tra i rimproveri striduli degli adulti.
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Batto il ferro, costante fabbro
tra le grida di una mente che muore
e di un'anima che rinasce più pura,
un pianto di dolore e gioia mi pervade.
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lunedì 11 maggio 2009

L'ERA DI ATLANTIDE

Le parole non sono solo parole.
I simboli non sono solo simboli.
Troppo di antiche conoscenze è andato perduto, troppo si ignora, e purtroppo si tende a negare ciò che non si conosce, troppe volte e con troppa leggerezza.
Troppo accade sotto i nostri occhi senza che noi ce ne accorgiamo, troppo perchè siamo ciechi anche guardando nella direzione giusta. Si deve recuperare la Vista tramite la Vibrazione del cuore, il sentire armonico della purezza della Verità, l'unica chiave con la quale decriptare il mondo ed avvicinarsi alla Conoscenza ed alla Felicità.
Togliamo la polvere alla spada della Volontà che è rimasta troppo tempo appesa nella nostra anima, ci siamo quasi dimenticati che esiste davvero.
Ma non è troppo tardi.
Il tempo è perfetto.
Rammentiamolo.

EREMOS

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Il potere di un Mantra
come di parole inscritte
nel cerchio del sole,
abbracci di luna riscaldano:
resurrezione profonda.

Cento otto come il numero
del Buddha, respiri
ed inchini al potere
della manifestazione,
i guerrieri di luce.

Acqua per una mente
che gioca nel giardino
degli elementali, fuoco
per l'anima che l'incarna
e terra per il respiro
nei passi del cammino,
aria di una levità di sorrisi;
la gioia di vivere
nel raggio di Dio.

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giovedì 7 maggio 2009

DOPO INTONACO CHE CADE QUALCOSA EMERGE

Mi è capitato più volte.
Sono stato rimproverato, ricondotto verso la giusta via quando immaginavo troppo.
Ma era quella veramente giusta? O era conformarsi verso uno standard accettato?
Oggi capisco che forse vivere sognando, sempre nei sogni, è sbagliato, ma sento di aver perso un pezzo importante di me, visualizzare e immaginare, sentire e percepire.
Vivere nella realtà non è vivere ignorando ciò che ci può turbare, vivere nella realtà non è negare ciò che non sappiamo che esiste.
Vivere nella realtà è avere la mente proprio nel mezzo, tra passato e futuro, è avere la mente che non pensa, non sta nei sogni e nelle fantasticherie di un bimbo, ma nemmeno nella disillusione cinica di un adulto.
Oggi recupero un pezzo mio che mi mancava.
Sta rinascendo quel bimbo che non aveva paura di percepire la realtà nella sua interezza.
E voi non lo potrete più fermare.

RECUPERO FRAMMENTI

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Dilato lo spazio, mi dilato
dentro quel vagone,
raggi di nuvole, paesaggi;
chiara d'intuito l'osservo.

Vita: del Tutto che scorre
come il treno
che fende colline e mondi
scaldato dal sole; i raggi.

Sogni che facevo anni addietro
ora si ritrovano al banchetto,
danza nella mano del Karma
sorridendo la coincidenza.

S'unisce al quadro sempre
più definito la risata di un volto
che ritorna bambino,
recupero frammenti.
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mercoledì 6 maggio 2009

VIBES

Le coincidenze accadono di continuo.
Forse è sempre il Karma che tira i fili...
Comunque c'è collegamento tra Italia e Tasmania.
Il mio amico Chris sta leggendo la meditazione del Dalai Lama.

lunedì 4 maggio 2009

IN TRENO

Il treno si continuava a fermare.
Saliva il tremendo ritardo che separava molte persone dalle loro case, in tarda serata. Un grosso fulmine, in un temporale intenso di primavera, aveva scosso le case a Conegliano cadendo vicino alla stazione ferroviaria ed interrompendo collegamenti e linee elettriche. Treni si affollavano lungo la venezia-trieste aspettando l'occasione per condurre i passeggeri alle mete agognate.
Nel mio treno, di ritorno per Conegliano appunto, in ritardo di più di due ore, personaggi particolari coronavano lo spazio che mi circondava.
Una ragazza seduta di fronte a me aveva lo sguardo di chi gli è morto il padre, o di chi sa che suo figlio è appena finito all'ospedale dopo un incidente ed attende di raggiungerlo. Dopo due chiacchiere capisco che è solo stanca e che brama una cena. I suoi sbuffi, i suoi respiri, le sue espressioni si agitano nell'aria dipingendo un'aura di malessere, di insoddisfazione.
Il ragazzo accanto, un indiano, osservava la scena del treno in ritardo con divertito stupore. Ad ogni fermata rideva di grosso e regalava sorrisi a tutto il vagone se la sua sosta durava più del previsto. La sua energia positiva irradiava tutta la carrozza.
Le due onde di energie opposte si univano e generavano vortici che ingoiavano il tempo.
Io, ad un certo punto, ho interrotto la mia lettura solitaria, quasi distaccata, ed ho partecipato gli altri di un capitolo interessante che riguardava da vicino questa situazione, ho cominciato a leggere ad alta voce qualche paragrafo del libro dei Maestri dal titolo l'ultimo segreto, ed è calata un'atmosfera magica che ha regnato fino a che il treno non è giunto alla nostra fermata.
Il mio cuore ha rintoccato con quelle persone che si erano interessate a quelle parole, un dipinto di vita è rimasto impresso nei miei occhi avidi di emozioni.
I volti delle persone erano alla fine tutti rilassati, divertiti.
Osservo ed inspiro questi attimi presenti, l'aria, il momento.
Vivo questo imprevisto come un'occasione, e la mia vita si colora di una felicità e pienezza che non so descrivere.

I QUATTRO ELEMENTALI

...ed i quattro spiriti degli elementi finalmente si riunirono.
C'era la saggezza della terra, la passione del fuoco, la pacatezza dell'acqua e la levità dell'aria. I possenti spiriti elementali si erano incarnati dopo secoli, tutti si stavano riscoprendo lentamente nel corpo da loro scelto, ma la forza che li attraeva alla vita, alla verità alla ricerca, non si sarebbe mai velata e li avrebbe inevitabilmente condotti negli intrecci voluti dal Karma.

I quattro guerrieri si forgiavano per la venuta del grande Maestro, dovevano prepararsi a prestare i loro servizi all'Immenso che sarebbe giunto per cambiare il mondo...

domenica 3 maggio 2009

SPIRITO DI SQUADRA

Da solo non vinco.
Non posso vincere i miei compagni di squadra.
Io vinco quando anche loro vincono.
Quando loro vincono vinco anch'io.
Io non vinco se anche loro non vincono.
Se li faccio vincere vinco anch'io.

ZEP TEPI, CENNI BREVI DI UN PASSATO

Il mio Zep Tepi.
Forse era destino.
Ma tanto non ci ho mai creduto al destino, a chi la racconto?
Cominciai anni fa, a scrivere delle pagine, a ritirarmi in camera ogni tanto e scrivere ciò che mi passava per la testa. Poi scrivevo delle lettere, talvolta a destinatari ignoti, altre volte a persone vere, che ricevevano la missiva di turno.
Scrivevo delle mie emozioni, non sapendo nemmeno perchè lo facevo.
Poi sono successe un sacco di cose.
Ho conosciuto tanta gente.
Ho continuato a scrivere per conto mio, ma sono sempre stato una frana a mettere nero su bianco.
Sentivo di voler scoprire il mondo, di vedere i fili del burattinaio che fa muovere la vita.
Mi piaceva ricercare le cose più in profondità, capire il comportamento dell'uomo, le emozioni.
Volevo anche le risposte alle domande della vita, quelle che vengono a tutti e che non hanno mai risposta, perchè si viene al mondo, cosa significa la vita, quale è il senso di tutto ciò...
Non trovavo mai le risposte.
Nemmeno ora le ho trovate.
Però non ho smesso di farmele, e secondo me è importante persistere.
Non sono temi leggeri, ho sempre sentito fondamentale arrivare a delle risposte, o continuare a porsi le domande, perchè talvolta basta porsi le domande per capire che il modo in cui si vive non porta sicuramente da nessuna parte se non alla morte.
Ho fatto un viaggio in Brasile molto interessante, nella parte povera, vivendo con dei contadini.
Cominciava la mia anima a prepararsi.
Poi ho incontrato lei.
Ci siamo lasciati dopo sei anni e mezzo. Sono stati anni molto belli.
Mi ha dato tantissimo e per questo gliene sono grato.
Ho dovuto però reimparare a stare da solo.
Non è stato facile, ma ho fatto dei piccoli passi.
Ho incotrato anche un tipo molto singolare, un neoappassionato di scacchi che tentava disperatamente di battermi.
Lui ha risvegliato più forte di prima la mia voglia di trovare risposte a quelle domande, ho aperto il blog e ho cominciato a cercare una via mia singolare, penso, di fare ricerca interiore. Scrivevo riflessioni e un po' di tutto. Cominciavo lentamente a fare dei piccoli passi.
Il mio zep tepi, il mio primo tempo, il tempo che mi ha condotto alla scuola.
Ho cominciato grazie ai consigli di quel giocatore di scacchi giramondo una scuola di arti marziali e ricerca interiore e quello che sto imparando in questi mesi mi sta cambiando la vita.
Nella ricerca è essenziale una guida, un maestro.
Ed io ho trovato un Maestro.
Si fanno così dei passi molto più veloci e precisi verso quella meta indefinita dentro noi stessi che è lì che aspetta da sempre di essere raggiunta e scoperta.
Ho cominciato a praticare.
Praticare cosa?
Yoga, Zazen, Chi kung, kung fu.
Ho sempre pensato che le arti marziali fossero per i bulli del quartiere, quelli che si divertono a menare la gente. E ho sempre pensato che le filosofie orientali fossero distanti, e qui solo un riflesso distorto incanalato nella nostra corrente consumistica delle mode.
Ho dovuto ricredermi.
E' possibile trovare serietà, profondità, ed insegnamento vero di vita.
Ci sono sempre delle persone che fanno la differenza.
Ora che ho cominciato so che voglio muovere altri passi.
Sento che quel destino forse esiste davvero, forse mi dico, se la voglia di ricerca è vera c'è qualcosa, una forza, una mano invisibile che ti guida, che ti conduce alla soglia di quella porta che si vuole varcare.
Quale porta?
Non chiedetemelo, non lo so.
So però che sta dentro di me.
Oggi seguo il mio sentire interiore.
Ho capito che è importante seguire il proprio sentire.
Ed oggi mi sprona a trovare quelle risposte attraverso questo sentiero.
Oggi sono intriso di possibilità.
Non le banali possibilità, nel senso in cui si è abituati a intendere il termine.
Intendo invece Possibilità con la P maiuscola, quelle che ti si aprono davanti improvvise e che aiutano a capire la vita.

sabato 2 maggio 2009

IL PROPRIO VILLAGGIO

Chi sta bene nel proprio villaggio starà bene in tutti i villaggi in cui andrà.
Chi non sta bene nel proprio villaggio, non si troverà bene nemmeno in altri villaggi.

venerdì 1 maggio 2009

NUOVO = IGNOTO

Credo di aver capito un'altra cosa riguardo il mio cammino di ricerca.
Penso di aver capito il senso di quelle parole che lessi tempo fa in quel libro.

La novità, il nuovo, si coglie solo se non ce lo aspettiamo.
Mente aperta libera da aspettative, inibizioni e quant'altro.

Effettivamente come facciamo ad arrivare in posti nuovi della nostra anima se calchiamo solo i terreni che conosciamo meglio? Occorre uscire dal recinto, dalla stanza. Occorre esplorare l'esterno della casa, per vedere cose nuove, per giungere ad un cambiamento, alla novità.

La meta non è mai nota, perchè se fosse nota sarebbe già in noi e quindi già conquistata.

Quindi perderebbe senso il chiedersi perchè si ricerca, dove si vuole arrivare, cosa imparare...
Forse i primi gradini possono essere intrisi di questa filosofia concettuale, ma per fare un altro passo occorre liberarsi dai soliti schemi mentali ed aprirsi al nuovo.
Perchè se si ricerca si vuole imparare, e si impara solo quello che ci è ignoto, perchè se già lo conosciamo è già in noi.

Vista in questo senso mi chiedo anche quante nozioni, conoscenze abbiamo dentro ma che in realtà non ci appartengono, non le abbiamo capite realmente perchè non sono mai diventate nostre, mai messe in pratica...

...Pratica!
Appunto, sempre lì si ritorna.
Allenamento costante del corpo e dell'anima.

Praticare senza chiedersi perchè, e dove, e come.
Praticare a mente libera, accogliere la vita, e basta, non è difficile.
E' molto più semplice di questa vita frenetica che facciamo ogni giorno senza rendercene conto.