Persone coraggiose stanno trasmettendomi la loro forza.
Parlavo tempo fa dell'importanza di vivere con l'idea che prima o poi si deve morire.
E' un passaggio inevitabile per ognuno di noi.
Inevitabile, immortali non siamo.
Ogni persona, dalla nascita dei tempi, prima o poi, muore.
Io mi sento ancora giovane per pensare alla morte, ma quando sento raccontare di qualcuno che ne è vicino ho paura.
Penso inconsciamente che se non ne parlo la posso fuggire.
Se non ci penso, lei non mi trova.
Eppure, ci sono persone, a questo mondo, che ci pensano.
Ci pensano costantemente.
C'è chi ha appena scoperto una malattia grave.
C'è chi comincia a rendersi conto che non ha più molto tempo per vivere.
Chi comincia a tirare le somme, a chiedersi cosa ha fatto, cosa non ha fatto.
C'è chi ama una persona che se ne sta per andare.
E chi ha amato una persona che non c'è più, e aspetta di poterla rivedere.
Persone che si chiedono con quale coraggio dire addio, abbandonare tutto.
Con quale coraggio affrontare quel momento, partire soli per mondi sconosciuti.
Chi si chiede, nell'ultimo dubbio, se esistano questi mondi, un qualcosa dopo.
O se il senso della vita muoia con i suoi desideri inespressi.
Chi comincia ad accettare il fatto di non aver realizzato degli obiettivi.
Chi realizza di aver sprecato una vita intera.
Chi accetta il destino con un sorriso invidiabile.
Persone coraggiose che hanno un timer attaccato alla testa.
Persone che hanno comunque la forza di sorridere.
Persone profonde e sagge che capiscono l'importanza di vivere quegli attimi rimasti nella gioia.
Anch'io ho il mio timer, solo che non lo posso vedere, non lo posso fermare, scorre e scorre, mi incute paura il solo pensiero.
Posso auspicare che sia settato per un futuro molto lontano.
Sono tenuto a vivere i miei istanti nella gioia per non trovarmi un giorno disperato, conscio di aver vissuto una vita triste e di non aver più tempo per essere felice.
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