mercoledì 30 settembre 2009

THE SAME, THAT'S IT.

E' incredibile come la lingua sia solo una parte marginale e poco importante della nostra vita. D'altronde la vita è vita, e si vive senza parole, si vive col cuore e con le emozioni, si percepisce attraverso il corpo ciò che ci circonda. Poi le parole tentano di descrivere, e spesso lo fanno in modo goffo, dalle molteplici interpretazioni, generando incomprensioni. Ma alla fine sono solo parole.
Infatti sia io che te sappiamo cosa vuol dire farfugliare, sappiamo perfettamente che la personanon sta dicendo nulla di comprensibile, spesso solo rumori o imitazioni di parole, ma è comunque immersa nei suoi penseri. E questo lo sappiamo entrambi perchè lo abbiamo capito attraverso il nostro corpo. Poi che uno lo chiami mumbling o farfugliare che differenza c'è?
Secondaria.
L'emozione, l'esperienza già vive dentro di noi, il nostro corpo impara prima delle parole, queste gli servono solo per spiegarsi con gli altri, dare un nome a ciò che vede, così abbrevia e velocizza la comunicazione.
Se per me e per te mumble ha lo stesso significato è chiaro che risparmiamo una cinquantina di parole e diversi minuti per spiegarci diversamente. Potenziamo la capacità di trasmettere informazioni e di riceverle, tutto qui.
Il problema è poi se per me e per te farfugliare vogliono dire la stessa cosa. Nel caso non potenziamo la quantità di informazioni, ma creiamo incomprensioni, e quindi se usiamo le stesse parole per concetti diversi siamo penalizzati rispetto a chi non le conosce proprio e che cerca di spiegarsi da "ignorante".

martedì 29 settembre 2009

BRETTYBOY

Bret è uno tosto, e mi fa spaccare dalle risate, come direbbe un mio amico.
Ha una comicità sua che è qualcosa di speciale, e gli piacciono i cetrioli in salamoia. Poi, quando sono finiti, si beve anche la salamoia come fosse un succo di frutta. A colazione sta mattina si è messo a rostire aglio e cipolle, aggiunto poi pomodori e fagioli e arrotolato il tutto in due tortillas. E' particolarmente stravagante. Come dicono quelli di qui, è funky. Viene sempre al lavoro finora con gli infradito, poi si cambia là e si mette gli scarponi, che poi leva rimanendo in calzini ed infradito nel viaggio di ritorno a casa. Oggi in macchina non si respirava, il fetore dei suoi piedi è un odore che avrei volentieri fatto a meno di collezionare nella mia memoria. Mezz'ora di autostrada con tutti i finestrini spalancati, speriamo non faccia la stessa cosa in pieno inverno se no son cazzi.