martedì 2 settembre 2008

IL CICLO DELL'ODIO

A macchia d'olio l'odio dilaga tra le persone, c'è chi lo pratica spesso, e chi lo riceve brama di poterlo restituire al più presto. Così, al pari di una malattia contagiosa, contamina ed avanza, dilaga, impera.

E' uno sviluppo in scala esponenziale, moltiplicazione batteriologica di microbi d'odio e di negatività, un ariete che sfonda una porta già logora dalle incessanti battaglie.
Il castello dell'anima è in preda ai nemici, se il re scappa e non si vince la battaglia, se non si respinge l'invasore e se non si ricostruiscono le difese in fretta, rimarranno cumuli di sassi in preda alle intemperie, muschi ed arbusti rimangeranno la fortezza, vite selvatiche adattate alle intemperie, passive di fronte alla grandine o ai geli invernali, e raggomitolate su se stesse spereranno di sopravvivere, aggrappate a quel pugno di terra, sospeso in una crepa, su di un muro diroccato.

Esistono batteri aerobi invece che degradano i putridumi trasformando i liquami organici in molecole inorganiche e non inquinanti, non dannose, che si disperdono nell'aria.
Esistono altri batteri che catturano molecole dall'aria e le trasformano in nutrimenti per le piante. Esiste l'aria stessa che mineralizza l'organico. Esistono infine tutte le piante, che trovano nutrimento dalla terra e dall'aria, perchè tutto ciò che puzza si trasforma in terra od aria, e dalla terra e dall'aria ritorna alla vita.
Ed il ciclo si compie.

Voglio essere parte per il compimento del ciclo dell'odio, voglio essere tra coloro che lo assimilano e lo trasformano, lo riemettono sotto altre forme non inquinanti ed utili alla vita.

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