sabato 20 settembre 2008

PENSIERI CANADESI

Canada.
Qui sembra di vivere in un film, tutto questo inglese, queste case strane, queste espressioni che la gente usa...
La vita qui è easy.
Facile.
Le persone vivono easy.
Il frigo è immenso e pieno di roba, soprattutto salse e condimenti, usano un sacco di cibi pronti, già cucinati, e affogano tutto in queste creme dal gusto forte, pesante, grasso, speziato quasi nauseante.
A volte anche senza quasi...
Non hanno il tavolo in casa, si mangia sul divano davanti alla televisione, piatto in mano. Non sapete quanti mi manca un tavolo, rotondo quadrato che sia, ma dannazione, datemi un tavolo!!

Comunque questa vita easy mi fa pensare a tutti i diversi modi in cui la si può concepire, intendere, vivere. Per questi il momento in cui si gode di una chiacchierata non è a tavola ma ovunque con una birra fresca in mano.
Hanno degli stores dove vendono solo birra, tutte le marche in casse da 24.
sempre pieno, tutti a comprare birra, un grande salone, ci si prende la cassa di birra, o LE casse di birra si carica in macchina e via, di corsa verso il frigo.
E, ovviamente, in frigo c'è sempre una birra, non manca mai.

Mi piace moltissimo notare le piccole differenze tra questa vita e la nostra, le maniglie delle porte diverse, la via della saggezza della birra, i tetti delle case a punta, il water sempre mezzo pieno d'acqua...
Piccole cose diverse, come in Brasile che non si buttava la carta igienica sporca nel water ma in un piccolo bidoncino a fianco puzzosissimo.

Sono le piccolezze che ci caratterizzano, che ci permettono di essere noi stessi in una tribù di connazionali, che ci fanno percepire la novità oltreoceano, che ti ricordano che non sei a casa ma che ti fanno apprezzare la vita, la degusti a piccoli sorsi, come un buon calice dove una sfumatura speziata arricchisce il vino. Queste sfumature sono i profumi di miele, sono il sapore leggermente salato, sono quella nota di marasca in una vita che va assaporata lentamente.

Non dobbiamo uniformarci, perdere le nostre stranezze.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ed il viaggio diventa Viaggio quando attraverso di esso riesci a cambiare prospettiva, punto di osservazione dal quale puoi percepire aspetti altri della Vita.
Riesci allora a piegare lentamente le sbarre della "gabbia dorata", quella meccanicità di pensiero, emozione ed azione che ordinariamente ci impedisce di spiccare il volo e degustare anche quel buon sapore di marasca...
grande paese il Canada...
buona vacanza Giacomo!

Anonimo ha detto...

Leggendo il commento di Milarepa mi viene in mente Proust:

"Il vero viaggio di scoperta non consiste nello scoprire nuove terre, ma nell'avere nuovi occhi."

Ricordati di portarmi lo sciroppo d'acero!
Ciao!