venerdì 24 ottobre 2008

FUNNY NIGHT

La sera i ragazzi si stavano preparando per uscire, a parte Giacomo che essendo raffreddato si dilettava in giochi di prestigio con le carte. Il frigo si stava svuotando rapidamente, soprattutto per la parte alcolica. Le birre stavano finendo. Quelle due casse da 24 non erano bastate per più di tre giorni, questi australiani bevono come delle spugne e quell'Italiano è una piaga nel piede quando si tratta di bere come si deve. Insomma quella sera l'Italiano andò a letto quando gli altri uscivano per andare ad ascoltare un po' di musica da Archid.
Ho sempre odiato quella musica pop commerciale stile mtv, e non ho mai potuto sopportare Archid.
Giacomo andò a letto verso l'una, e tutto sembrava filare per il meglio, era stata una lunga giornata di lavoro. Nei giorni precedenti il tempo non era stato dei migliori, soprattutto perchè il clima aveva saltato l'autunno in una settimana.
Infatti la settimana precedente la gente poteva andare in giro in bicicletta lungo il fiume Niagara con le maniche corte. In soli sette giorni il tempo diede una sberla a chi non era preparato. Cominciò dapprima con un venticello che ingrossandosi sempre di più portò le temperature giornaliere dai venti gradi che erano a due tre sopra lo zero, con un'umidità alle stelle per via di una pioggerella leggera. Per quanti maglioni potevi indossare il freddo ti trapassava.
Credo che il freddo sia razzista.
Non sembra si faccia sentire allo stesso modo tra le persone di differenti nazioni, con gli Italiani garantisco che è spietato, mentre per i Canadesi è stupendo.
Tal fù la storia che Giacomino prendendo freddo decise di restare a casa e di riposarsi, d'altronde era già andato da Archid e non aveva voglia di fare le 5 del mattino.
Stava dormendo beatamente quando nel mezzo sogno un rumore lo svegliò.
Non era un rumore normale, sembrava di un mobile che veniva rumorosamente spostato, ed erano le 4 del mattino.
Suonava strano anche perchè Giacomo era convinto di essere da solo in casa, e non poteva chiudere la porta a chiave perchè i ragazzi che erano usciti avevano perso le loro chiavi di casa nei giorni precedenti e non avevano chiesto a Giacomo di prestargli le sue, ne lui mona si era ricordato di dargliele!
Fu così che in preda ad un attacco cardiaco Giacomo sveglia nel cuore della notte, e lentamente origlia alla porta della sua camera, al secondo piano, questi rumori di mobili provenire dal piano di sotto...
Ad un certo punto qualcuno entra dalla porta con un clamoroso e rumoroso Fuck Off!!
Era Chris di ritorno dal pub.
L'amico del divano, l'altro amico australiano, si era intrattenuto con una ragazza che probabilmente si sarebbe portato a letto, mentre Chris, stufato e troppo ubriaco per stare ancora un solo minuto nel locale si sarebbe avviato barcollando verso casa.
Giacomo scese lentamente gli scalini e si ritrovò nel piano di sotto, ancora con i sogni che si mescolavano alla realtà, era stata una sveglia d'agitazione troppo veloce.
Chris con un sorriso che fa impressione si avvicina e con tutta ilarità presenta il nuovo divano.
Era uscito dal locale e si era avviato verso casa, voleva raggiungere quel posto dove l'amico Italiano sognava alla grande. Era troppo ubriaco per camminare diritto, camminava seguendo l'andatura di un serpente.
Ad un certo punto vide un miraggio, nel freddo della notte notò un divano triposto abbandonato come immondizia lungo la strada, ma era un bel divano che poteva ancora essere usato e decise di portarlo a casa, per sostituire quelle orribili sedie di plastica in veranda. Cominciò a trascinare alle quattro di mattina questo divano, era troppo ubriaco per badare alle macchine che passavano incuriosite o a cosa pensassero gli autisti quando lo vedevano fermo al semaforo, con quel divano enorme dietro.
Insomma, era troppo pesante e si rese conto che l'impresa era difficile.
Si sedette sul divano. Il vento era gelido.
Si sdraiò sul divano e si addormentò in mezzo alla strada.
Dopo una mezzora si svegliò e tutto ricaricato decise di portare il divano a casa, le forze lo sopportarono e trascinò quel colosso sulla veranda, per farlo vedere all'amico, lui doveva vedere quel divano, fosse stato anche le 5 del mattino.
Fu così che i due risero per un ora quella notte, raccontandosi più volte cosa era successo e perchè lo trovavano divertente.

2 commenti:

GiulioDelleStelle ha detto...

Giacomino bello, sono le storie bislacche quelle che racconterai quando sarai anziano ai nipoti!

Tutta salute avere coinquilini del genere!

Mauro ha detto...

Questo Chris è un mito!
Un salutone, CIAO!