giovedì 14 maggio 2009

IL FABBRO DI VOLONTA'

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Batto il ferro, costante fabbro
anche se mi perdo meccanico
o non vedo la lama incandescente
nei colpi che svaniscono tra i pensieri.
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Batto il ferro, costante fabbro
antichi occhi di bambino curioso
che stringono una spada ancora incompleta
tra i rimproveri striduli degli adulti.
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Batto il ferro, costante fabbro
tra le grida di una mente che muore
e di un'anima che rinasce più pura,
un pianto di dolore e gioia mi pervade.
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5 commenti:

GiulioDelleStelle ha detto...

Plasma, ignaro Efesto,
inconsapevole fabbro
d'imperituri destini,
l'egida della tua salvezza,
leggeri sandali alati
per i tuoi nuovi mattini.

...ricordi questa?
Baci

Giacomo ha detto...

questa è bella.
me la stavo dimenticando, ho scritto queste righe e ora mi ricordi i tuoi versi.
Ora li capisco di più.
Le coincidenze sono davvero senza fine in questo sentiero, ma tanto ho capito che sono solo la faccia dei ciottoli che cosparge la Via, e sorrido, passo dopo passo.

Anonimo ha detto...

quello che stavo cercando, grazie

Anonimo ha detto...

Perche non:)

Giacomo ha detto...

ma piacere mio.
è ben un casino la poesia, ma se ti piace non può che farmi contento!