mercoledì 29 luglio 2009

IL VIANDANTE ED IL TEMPO PERFETTO

Non saprei come dire, ma è tutto perfetto. Tutto che aspetta che il viandante si incammini per la strada, e la strada è sgombra ed il viandante è riposato. Mai le cose si incastrarono così bene, o i sandali si erano rotti, o le gambe del viaggiatore erano stanche, o la strada era inagibile per frane, o si incontravano dei grossi ostacoli che non permettevano proprio di procedere.
Ogni volta il viandante abbandonava il viaggio, stanco.
Talvolta il viaggiatore, al mattino di buon ora, cominciava la sua giornata e gli impegni e gli affari e le faccende di casa ed i parenti e la vita che scorreva non lo facevano partire proprio, non gli facevano nemmeno sentire il bisogno di cominciare il viaggio.
Talvolta al mattino si ritrovava con una gamba mozzata, altre volte si svegliava debole, altre ammalato, altre volte schiavo o soggiogato ad un re tiranno che non lo lasciava nemmeno pensare.
Poteva essere che si svegliasse nudo, senza abiti, come che si svegliasse ricco con i carri ed i buoi per arare i campi e la mangiatoia piena ed i servitori ed i figli. Tuttavia non potè lasciare l'azienda e non partì nemmeno quella volta.
La cosa più difficile era proprio che oltre agli eventi, che si dovevano incastrare tra loro perfettamente per creare la condizione abile affinchè lui potesse intraprendere il suo viaggio, era che lui stesso doveva esserne conscio. Perchè ogni volta che si svegliava doveva come svegliarsi due volte, la prima dal sonno e la senconda dalla vita medesima, rammentando al di là di ciò che gli si stava parando dinanzi agli occhi, che una calamita potente lo attirava a percorrere quel sentiero, pur senza saper dove conducesse, ma sapendo con certezza che nel viaggio od in fondo ad esso avrebbe trovato modo di svegliarsi sempre se medesimo, avrebbe trovato la pace e avrebbe bevuto placando la sua sete.
Ora il viandante aveva tutti gli elementi propizi, stava bene, era conscio di voler viaggiare, e la strada era aperta, perfetta, sotto un sole che splendeva alto nel cielo.
Oggi il viandante conoscerà se stesso e con questo le sue paure e gli ostacoli al viaggio che albergano nella sua anima, ostacoli di cui ha sempre ignorato l'esistenza, l'accidia, l'abitudine, la paura del cambiamento...Tuttavia pensando che l'indomani si sarebbe svegliato magari in una condizione ancor meno favorevole, si deciderà a darsi una scrollata ed avviarsi per la strada, con un passo talvolta con gioia e slancio, altre fermo e sicuro, altre volte timido ed incerto, altre tremendamente sofferto.

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