sabato 4 luglio 2009

GIUSTO EQUILIBRIO

La poesia ogni tanto amo lasciarla in disparte, forse per un poco, giusto per salutarla e riabbracciarla un attimo dopo.
Amo saltare allegro tra la profondità di un sentire che va oltre le cose, la sensazione evocativa di una particolare esperienza, e la chiarezza ed inequivocabilità di ciò che si mostra per come è, tangibile, un dato di fatto.
Da mente tendenzialmente razionale quale che sono, nel senso positivo e negativo assieme del termine, non riesco, e forse giustamente, a non osservare anche la realtà nel suo aspetto manifesto.
Daltro canto nel cammino della pratica approfondendo l'aspetto immanifesto della realtà si tende inconsciamente e progressivamente a togliere importanza al lato manifesto, immedesimandosi e vestendo il ruolo di chi illuminato non degna di attenzione il lato prettamente visibile come se questo non avesse importanza, come se questo fosse inconsistente, frivolo, assolutamente superficiale.
E' come se fossi composto di una parte legata alla materialità, ansiosa di poter contare sulle dita i sassi che incontro per strada, una parte legata all'immaterialità ed ansiosa di far capire a quella di prima la sua superficialità, meccanicità, banalità, ed una terza che solo con la sua presenza fa capire alle prime due, unificandole, che i loro intenti non sono ne giusti ne sbagliati, ma che occorre solo osservare entrambi i lati della realtà come se fossero parimenti importanti.
Riassumendo, dentro di me, più forze mi tengono intento a non dimenticarmi dell'osservazione del lato manifesto della realtà, perchè anch'esso riveste un ruolo importante nella vita e non va dimenticato, come il lato immanifesto.

Sono conscio tuttavia anche del rischio che la parte più irrazionale del mio carattere comporta quando prende il sopravvento, che è la sua insaziabile e latente sete di emozioni, di sensazioni, di potere, di visibilità, di sentirsi importante, degna, intelligente, acuta, SENSITIVA.
...
Sensitiva.
...
Questa è una grande fregatura, perchè vuol dire che tendo a crearmi delle illusioni di SENTIRE lati immanifesti quando questi non esistono al solo scopo di compiacermi, di sentirmi più illuminato, vicino al mondo immanifesto e di capirlo e sentirlo meglio, di essere in comunicazione con quel lato occulto e tanto intrigante che mi sembra renda estremamente "fighi".
Non bisogna tuttavia cadere nel comportamento opposto e disilluso di chi non crede a priori al lato immanifesto, considerandolo privo di sostanza e quindi non di interesse per la vita dell'essere umano del giorno d'oggi.

Il trovare il giusto equilibrio in questi termini è un processo fondamentale per vivere la vita nella sua interezza e realtà, non lasciandosi vivere da sogni ed immaginazioni irreali o visioni della vita decisamente restrittive.

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