domenica 28 dicembre 2008

LA BALLATA DELLO STOLTO

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Eccomi, sospeso in un frangente
che odora d’irrealtà, a soppesare
dubbi e certezze che m’arpigliano
alla ragione ed al senso d’un cuore
che batte e si dimena, costretto.

Ed eccomi inebetito parafrasare
d’orgoglio le verità ancestrali,
dipanare con tanta irriverenza
quegli intrugli che mi permeano
dal cuore all’anima, fiaccandola.

Ed ancora lì sconvolto a tentare,
offuscato dalla paura, di veder
la realtà con gli occhi bendati
e di scorger differenze con quella
percepita dal mio petto delirante.

M’ingabbio da solo ancora al via,
fermo, resto, còlto da tal sgomento
al proclamarsi di quell’offuscamento
che non m’aiuta a recuperar il senno,
cuor e ragion son distanti, e si vive.
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