venerdì 19 dicembre 2008

NORMALE

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Normale, anormale.
Categorie, divisioni.

L'astringenza mi punge
di un disgusto repulsivo.

Mi stuprano il grigio
mentre mi chino
per raccogliere un fiore.
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Prendo spunto da due parole in un discorso che si è fatto oggi per pensare al senso della parola "normale". Ho cercato sul vocabolario:

1 agg
{matematica} perpendicolare

2 agg
che è conforme alla norma; regolare, ordinario

3 agg
che serve di norma

4 sf
itinerario su roccia facile e comune per raggiungere la vetta di un monte

Mi chiedo che senso si possa ottenere applicando l'aggettivo "normale" all'essere umano.
Occorrerebbe definire prima cosa è la norma, cosa è la regolarità, l'ordinarietà. E francamente la norma di oggi mi spaventa, l'ordinarietà moderna mi è diventata come un incubo, è quella cosa che mi porta via il gusto di una conversazione perchè tende a ricadere nel banale, la norma di oggi è la nevrosi, è l'essere spesso incazzati, è l'impazienza, è la mancanza di affetto e di abbracci, è la scarsezza di sorrisi autentici e l'abbondanza di quelli falsi, è il consumismo, è il regalo di natale fatto col portafoglio e assolutamente non sentito col cuore.

Proviamo a ritornare sui dizionari, tentiamo con un po' di sinonimi:

abituale, banale, comune, consueto, contenuto, convenzionale, cronico, diffuso, frequente, generale, insignificante, intero, invalso, naturale, allineato, conforme, comprensibile, logico, equo, giusto, ordinario, quotidiano, ragionevole, regolare, reperibile, rivoluzionario, sociale, solito, standard, umano, usato, usuale, ovvio, perpendicolare, normativo, ortogonale || Vedi anche: rituale, di routine, abusato, ritrito, scontato, noto, abitudinario, familiare, misurato, proporzionato, consuetudinario, ripetuto, accettato, corrente, di moda, in uso, in voga, di listino, pieno, prevedibile, a posto, buono, corretto, trovabile, conformista, conformistico, classico, di serie, medio, tipico, anonimo, collettivo, commerciale, economico, esteso, popolare, pubblico, universale, volgare, antico, suo, tradizionale, aperto, autentico, bastardo, disinvolto, elementare, fisico, fresco, legittimo, paesano, semplice, vergine, vero, chiaro, evidente, facile, luminoso, pacifico, basso, effettivo, grigio, mediocre, diritto, verticale, piatto, legale, piano, uguale, uniforme, valido.

Alla luce di ciò mi vien da chiedermi perchè potrei andar fiero di essere "etichettato" dagli altri come normale.

"Tu sei normale" è come dire che sono anonimo? Uniforme, conforme, volgare, uguale agli altri? Cioè mi stai dicendo che non ho personalità? Sono banale, comune, scontato ed insignificante?
Capisco che è molto importante il contesto, capisco che ci sono sinonimi tra i presenti che sono anche positivi, ma quelle parole in rosso mi spaventano. Non mi importa più in quale contesto, per piacere, qualunque sia, non chiamatemi più "normale".

Io voglio essere diverso perchè voglio esprimere ed essere me stesso: chiamatemi "anormale", e ne andrei fiero.

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