domenica 27 settembre 2009

PAGINA DI DIARIO SCRITTA IN FRETTA

Dunque, AFN football australiano dalle 9 alle 12, gran finale in un bar zeppo di australiani. Cibo pure australiano: pessimo.
Dunque, io mi tengo indietro, i ragazzi invece cominciano a far girare litri di birra, si sentono a casa, rispolverano il loro slang, e gli spunta il sorriso ubriaco tra i sapori di un beef pie in sfoglia con sopra del ketchup. Strasimpatici.
Poi si scende, Chris ci prova con le cameriere, le aspetta, loro scappano, trova delle quarantenni, e comincia a parlare con loro anche se queste sono in compagnia di due uomini sulla cinquantina. Loro sembrano stracontente.
Il locale chiude, si chiama un taxi mentre Chris è sempre lì che chiacchiera con una di queste signore che è rimasta, mentre gli uomini e l'altra amica se ne sono andati via. Sono le due e mezza e sono stracotto. Arriva il taxi, Chris sale sulla Porche con questa tipa convince Bret che convince me che si dice al taxi poi che si sarebbe seguita la porche fino dove questa sarebbe arrivata, che si ferma alla casa di questa strana signora, che è miliardaria con tanto di piscina eccetera, che vive da sola che è un'alcolista secca e che ha un bar in casa con tanto di keg di birra e zona cocktail, e fu così che io mi addormentai sul divano. Oggi mi sveglio in questa villa strasuperlusso, esco in giardino, faccio il saluto al sole con Chris che mi segue, poi lui si rilassa al sole sfornando dalla tasca dei jeans avvolti in un tovagliolo di carta due pasticcini salati di verdure in pastasfoglia, altra specialità australiana della sera prima.
Lo guardo sconcertato, è una scena raccapricciante.
Bret si sveglia impastato, ci raggiunge, viene convinto da Chris a mordere il pasticcino, fa un boccone e poi corre a vomitare imprecando dicendo che sapeva di tabacco. In effetti lo teneva nella stessa tasca...
Insomma, la signora non si sveglia, gli si lascia un biglietto scritto con due saluti, e si cerca un modo per tornare a casa, non sapendo dove siamo finiti. Proviamo con l'autostop ma non funziona, e si prende un bus che ci porta fino in centro. Si trova un posto per rifocillarci, due caffè, un piatto di riso con pollo fritto in salsa, e si guardano gli artisti di strada, tra cui breakers, fantomatici giocolieri con sciabole, ed i drumers, batteristi da strada che suonano sui bidoni, con arte e stile che si fermano folle, si trova una banda che suona funky e poi jimmy hendrix, dove il chitarrista in preda alla performance comincia a far suoni strani con la chitarra, la sbatte in giro, la appogia per terra, ci batte sopra, la fa girare su se stessa, escono suoni assurdi, poi strappa le corde ad una ad una, ed infine riceve un grosso applauso.
Guardo sorridente la scena, poi li accompagno per una birra, ed infine si prende un autobus finalmente per casa. Bramo una doccia e di lavarmi i denti, e sta sera cucino il riso alla milanese con tanto di midollo.
Alla faccia!
Comunque le cose che questi si inventano sono davvero robe strane, tipo alle bancarelle oggetti assurdi, avrei dovuto fotografarli. Mi entusiasmo per dei lampi di ingegno che fanno di una cosa semplice un oggetto intelligente ed innovativo.
Sorrido.
Ora vado a lavarmi i denti che è ora.
Un abbraccio.
Ah dimenticavo, domani la prima uva! Vedremo come la va!

1 commento:

Tania ha detto...

Oddio che storie che ci racconti.. O_o ;D

Io sono curiosa di sapere come va con sta prima uva.. ma inizia così tardi lì da loro? Qua è tutto andato.. a parte al mitico Maso Togn di Faedo.. hai presente dov'è? Sopra S. Michele? Non so che ci faranno con quell'uva lì.. aspra come poche! Magari quando torni, la devono ancora vendemmiare..!