sabato 12 settembre 2009

PORTLAND, LE PRIME ORE.

La strada tra l'areoporto e casa è breve. Andrew è venuto a prendermi su una subaru nera con un cartello con su scritto: "Welcome Giacomo". La città è molto pulita, verde, piena di alberi, e molto grande. In mezz'ora raggiungiamo casa, mi faccio una doccia e poi via a fare spesa, salutare Greg in azienda, che gentilmente ci regala delle bottiglie di vino e ritorno.



Mi sembra di essere capitato in un posto giusto.
Il tipo qui che mi ospita e che abita al piano sopra è un appassionato di cucina, barbeque in particolar modo. Parto già avvantaggiato rispetto all'altro anno perchè capisco decisamente di più cosa mi stanno dicendo e quindi evito la faccia da imbecille che continua a sorridere perchè non capisce nulla. Però devo dire che mi mancava un poco questo accento americano, mi mancava la lingua! Mi piace!


Portland è la città della musica.
C'è un settimanale che parla solo dei concerti che vengono fatti in città, ce ne sono minimo una quindicina durante i giorni infrasettimanali ed una trentina abbondante venerdì e altri il sabato. Assurdo. La musica dal vivo tira mi dicono, e tutti sono bene o male appassionati, e si suona musica di tutti i tipi, basta scegliere il genere. Non c'è criminalità, o comunque è poca davvero, e la gente sembra serena. La west coast è diversa dall'east coast. Subisce maggiormente l'influenza asiatica, sia come immigrati che come cultura, soprattutto culinaria. Uniscono l'influenza europea con l'asiatica e si divertono parecchio in cucina, con i loro coltelli giapponesi da sushi, le spezie indiane, le ricette cinesi...
Mi hanno propinato una salsa al coriandolo.
Olè!
Speravo di non vederla più questa spezia maledetta dai giorni del Brasile, invece mi tocca sopportarla di nuovo. La affronto come si affronta una prova fisica, coraggio determinazione...riesco a viverla un po' meglio dai, ma comunque non mi piace, questo è appurato. D'altronde l'odore pesante di cimice a chi piace?
Beh, sicuro eviterò la salsina nei prossimi giorni.


Le cose in genere invece sono economiche, costa tutto mediamente meno che da noi, e meno che in Canada. Portland inoltre è piena di microbreweries, che sarebbero piccole aziende che producono birra artigianale. E devo dire che è buonissima. E devo dire che è anche pesantina come grado alcolico, e questo l'ho capito troppo tardi. Ma va bene così, ho imparato l'esperienza il primo giorno così sono preparato per le prossime volte. Insomma, poca criminalità, vino buono, birre buona musica a volontà, tanta simpatia, mentalità molto aperta delle persone...
Sembra un posto felice, specie per viverci.

Grazie agli esercizi mi accorgo quando respiro malino. Davvero mi aiuta molto questa consapevolezza del respiro! Che coincidenza invece, ho trovato un dvd training nel lettore qui a casa di power yoga! Ho voglia di praticare.

Invece per il resto, da solo e così lontano da casa, anche se è passato solo un giorno, mi accorgo cosa è veramente importante nella vita, che sono gli affetti e le persone care che ci stanno vicine.
Il resto è tutto secondario.

A presto.

4 commenti:

il_mix ha detto...

Merdaaaaa!
Arrivato, insomma. Prime impressione buone direi. Anche prime birre buone direi. Cheddire...goditela!

Alex ha detto...

Wow, It seems to be a really nice place! Good for you man!! How many days do you will stay in there?

Giacomo ha detto...

untill 6th of dec if the things will go right!

Robert-1 ha detto...

Grande MAN!