lunedì 6 aprile 2009

BLUETHOUGHTS PARTE QUATTRO: VINITALY

Alla vinitaly non c'è più la parte più bella del mondo vitivinicolo: il sorriso e la passione delle persone. Si trovano spesso gente stressata, di corsa, che continua a parlare, parlare, parlare mentre farebbe meglio stare zitta, si incontrano persone che ti guardano con disprezzo solo perchè hanno la presunzione di averti già squadrato, tu non porterai soldi, non sei un compratore quindi non vale nemmeno la pena di farti assaggiare un calice di vino.
Dall'altra parte ci sono quelli che chiedono un vino senza sapere cosa bevono ne con interesse di capire conoscere degustare, ma solo con l'intento di una sbronza di vino buono in un ambiente di classe.

Girando e girando mi sono allontanato da quei padiglioni pieni di luci, riflettori, castelli e scritte d'argento, ed ho ritrovato la semplicità di un'esposizione tra alcune regioni del sud, specialmente la campania.
Ho trovato a servire il vino non il direttore commerciale stressato, non il direttore marketing irascibile, non l'agente di commercio incazzato, non il responsabile di qui o di là arrogante che ti disprezza non appena ti avvicini, ho incontrato finalmente, sotto tutta questa crema-crosta avariata di consumismo becero acescente, i produttori, gli enologi, la gente che fa il vino con le mani, che sa cosa vuol dire la parola lavoro, che gli brillano gli occhi nel raccontarti l'idea che hanno avuto per produrre quel vino, per trattenere due aromi in più in quell'altro, per rendere il terzo un poco più colorato e più morbido in bocca.
Queste persone vibrano, mi comunicano la loro passione e mi entusiasmano, mi danno coraggio ad andare avanti e mi spronano a fare del mio meglio per essere un giorno al loro fianco, con i miei occhi che brilleranno di vita.
Io vi ringrazio, le vostre anime sono i fiori sul mio cammino.

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