venerdì 24 aprile 2009

METTERE IN PRATICA

Pensavo che l'insegnamento è tale se messo in pratica.
Pensavo che è tutto come nella matematica: si impara se si fanno poi anche gli esercizi, e mano a mano si risolvono i problemi, e mano a mano si possono affrontare altri problemi ed altri insegnamenti, altri concetti ed altra teoria, gradino per gradino. Ogni teoria viene insegnata al raggiungimento abile-pratico dell'insegnamento precedente. Non ha senso imparare i differenziali se prima non si conosce il piano cartesiano.
Occorre grande dedizione all'esercizio.

In quest'ottica: che senso ha ascoltare un altro concetto se prima non si è raggiunto lo step precedente? Ha forse senso studiare l'iperbole quando non riescono nemmeno i problemi sulle rette? Forse no. Anzi, penso proprio di no. E se non riesco a prendermi il tempo di mettere in pratica, di fare esercizio, ha senso riempirsi di concetti, di dottrina? Di dogmi?
Ha senso, per sillogismo, andare a messa se non si ha mai imparato a mettere in pratica nulla di nulla? Non è forse contradditorio indottrinarsi senza mettere in pratica? Non è forse svilire l'importanza di un messaggio profondo e importante? Se si ascolta ed ascolta senza mettere in pratica, io credo che si diventi pian piano sordi al messaggio, sordi perchè se lo scopo è il cambiamento e non è raggiunto, la parola non ha significato, diventa vuota, un pezzo di plastica.
Sarebbe proprio un peccato perdere tempo gettando sulle orecchie pezzi di plastica.
Prima devono ritornare parole, prima le nostre orecchie devono riacquisire l'udito.
Pratica, mettere in pratica.
E' essenziale.

1 commento:

Paolo ha detto...

Ora intuisci la profondità dell'Aforisma del Maestro zen Dogèn:

" LA PRATICA STESSA
E'IL RISVEGLIO PERFETTO.
LA PRATICA E' RISVEGLIO.
IL RISVEGLIO E' SENZA FINE E LA PRATICA SENZA INIZIO "

La Pratica cela più di un Segreto...