lunedì 22 giugno 2009

LETTERA

Chiaramente mi manchi.
Sai, sto camminando.
Lentamente, ma metto dei passi sul sentiero.
Il tempo passa e la vita riserva sempre dei regali, delle sorprese. Ogni tanto mi sembra di capire il tempo, lo scorrere degli eventi. Altre volte mi sento lontano, distante, nella confusione più totale. Ma che importa?
Cosa importa poi?
Cosa ha veramente importanza?
Il pensiero intelligente, il ragionamento forse?
Ho dei dubbi.
Ogni pensiero, per quanto intelligente, per quanto raccolga la realtà nel suo palmo, per quanto dipani le matasse ingarbugliate del destino, resta impotente davanti al significato di un'emozione, che è denso, vivido, fulmineo...sarà forse per questo che è 10.000 volte più lento? Si, il pensiero è molto più lento delle emozioni. E' stata una rivelazione anche per me. Lo ho percepito chiaramente una volta, sai? Ma non lo sapevo ancora, ho dovuto scoprirlo leggendo dei libri particolari, prima pensavo che le emozioni fossero l'anima... ma la coscienza, l'anima, è ancora qualcosa che sta oltre, ed io miro proprio là mia cara, voglio scoprire quei luoghi dove alberga il mio spirito per vedere veramente chi sono.
E' difficile, sai, diventare coscienti del proprio respiro...
Tuttavia anche questo è un passo fondamentale nel mio cammino.
Sono cambiate moltissime cose, ed io mi sento in continuo cambiamento. Se guardo me stesso un anno fa oggi mi sento un uomo nuovo. Il bello è che non mi sento disgustato dalla mia stupidità di un tempo, disgustato dall'ignoranza di quello che ero. Un tempo lo sarei stato, avrei ripudiato me stesso ed il mio passato. Anche questo è cambiato oggi, mi faccio compassione piuttosto, una compassione buona ed amorevole come un padre con un figliuol-prodigo.
Fa ridere eh?
E' come se avessi perso il senno, ma mai mi sono sentito così assennato.
Ho comunque perso me stesso.
Ma nel senso buono del termine.
E ne vado fiero.
Perchè ho perso una parte di quello che non sono mai stato, che non ero, ed ho riscoperto ciò che non ho mai avuto il coraggio di essere, quello che sono sempre stato veramente, dentro di me, nel profondo. Ho ritrovato una parte del mio vero volto. E questo continua giorno dopo giorno. Ogni giorno mi rinnovo in questa mia ricerca.
Talvolta ho dei dubbi, su di me, sul mio maestro, sui miei compagni...
E' normale.
Però la sete è sempre lì vicina, e fortunatamente mi scopro meno arrogante di quello che nell'onestà ammettevo a me stesso di essere. Si, mi sono sottovalutato. Decisamente. Oggi accetto le sconfitte, le mie debolezze con una lievità ed una voglia di riscossa che non avevo mai avuto o non pensavo di avere.
Mi sono stupito.
Basta davvero così poco per muovere dei passi?
Ne voglio fare ancora!!
E poi, prima di quest'anno, sono forse rimasto uguale nel corso dei mesi?
Si cambia sempre.
Sempre si cambia.
Si continua nella propria evoluzione, si continua giorno per giorno, si cresce, si matura, la vita scorre e si vive.
Si Vive.
Sembra sciocca ed usata la parola, ma si Vive.
Vivere, essere sempre più consci di ogni attimo che scorre sulle nostre spalle.
Te come stai, invece?
Io sono contento del mio cammino. Sembra pazzesco dire che si è contenti, felici, perchè sembra una cosa al giorno d'oggi strana, non concessa, ma sono proprio felice, perchè è quello che da sempre ho desiderato, sto ascoltando una voce che da sempre mi ha rotto le balle e che oggi mi fa vedere la vita in tonalità di colorazioni che non percepivo e che la rendono più vasta, varia e bella. Scompare la monotonia, scompare la meccanicità, scompare la noia, scompare la tristezza...E' arrogante ed utopistico forse affermare questo?
Forse.
Forse però solo se in fondo siamo grigi come il cielo in una giornata di tempesta.
Forse però solo se in fondo non desideriamo vivere, e ci lasciamo vivere.
Quante cose non ci siamo detti?
Quante parole ci sono mancate?
Non riesco a dire che non mi dispiace di come siano andate le cose.
Però posso dire che sto imparando ad accettare il corso degli eventi con curiosità e con mente aperta.
Solo oggi capisco un poco cosa vuol dire. I miei amici me lo hanno insegnato prima del mio maestro. Significa che di fronte a qualsiasi difficoltà, prima di pensare a ciò che si perde, al fastidio ed al dolore che si prova, occorre pensare a cosa possiamo ricavarne di buono, a quale insegnamento possiamo trarne, a come possiamo migliorare nell'occasione di difficoltà, a quale stato di profondità interiore il nostro attrito ci permette di accedere.
Tuttavia, devo ancora fare dei passi basilari in questo mio cammino.
Il primo passo è l'avere il completo e totale rispetto per me stesso, per il mio corpo. Ci vorrà forse del tempo, ma lo raggiungerò.
Il secondo passo, forse più importante del primo, è lo sconfiggere la paura che da sempre mi porto appresso, la paura di restare da solo. Dipanando ciò che è rimasto della nostra storia e i miei stati di malessere, che ancora talvolta mi sorprendono, riuscirò in questo intento o, me lo auguro, almeno a scorpire indizi validi a migliorarmi. Perchè oggi stesso scopro che mi sento talvota in debito con la vita, come se dovessi aspettarmi ciò che da sempre ho desiderato solo per il fatto di averlo desiderato con inverosimile veemenza. Mi sento in debito talvolta con la vita perchè credo di essere meritevole di certe cose. Non è sciocco?
Faccio fatica sai a confessare queste cose davanti a tutti.
Però sono fiero di farlo, perchè mi sto liberando di altre maschere, mi sto lentamente liberando dei miei vestiti, per camminare nudo nella vita, nudo come madre natura mia ha fatto, senza più condizionamenti, libero, nella sua forma più assoluta e totale.
Ti saluto ora, perchè è giunta l'ora.
Forse quando avrò posto altri passi in questo cammino sarò abbastanza uomo da affrontare il passato. Oggi sono ancora fragile, seppur sento nascere in me, giorno dopo giorno, l'elsa, di una spada che seguirà, che fenderà vittoriosa il destino.
Notte mia cara,
sta notte ti dedico un pensiero.
Un pensiero di chi ha tanto amato ma che guarda desto e felice al futuro.
Un abbraccio,
Giacomo

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