sabato 3 ottobre 2009

IL MIRACOLO DELL'ESISTENZA

Ognuno al lavoro e nella vita in genere, quando è impegnato in qualcosa di ostico, tira fuori una faccia contratta, ed io ne sono il campione. Tuttavia mi accorgo di come la faccia tenda a contrarsi in modo automatico nello sforzo fisico lavorando, e mi chiedo chi ne sia consapevole...
...io no, però ci provo.

Si parlava delle differenze tra le lingue, e mi ha stupito come Chris fosse a sua volta stupito che le vocali tra italiano ed inglese sono totalmente diverse. In effetti la A è EI, la E è I, la I è AI...beh, voi sapete, insomma, un bel casino.
Comunque per noi è una cosa scontata e risaputa, ma in realtà è affascinante.
E' tutto un altro modo di pensare e dare nomi agli oggetti, ed esprimersi in modo diverso. Nel senso, le espressioni, anche quelle diciamo popolari, quelle volgari, quelle espressioni particolari che si dicono in certi momenti particolari, le hanno anche loro, e descrivono la medesima situazione, che è percepita allo stesso modo solo che si usano diverse parole o diverse sequenze, frasi, modi di descriverla: è una cosa affascinante.

Come un mio amico ha scritto, e che condivido, dobbiamo ritornare a stupirci per il vivere, perchè nulla è scontato e tutto è ancora da scoprire, occorre guardare il mondo però con occhi diversi. L'esistenza stessa è il più grande mistero del mondo ed il miracolo più incredibile, basta solo rendersi conto di questo per cominciare a vivere sotto tutta un'altra prospettiva.
Mi permetto di citare il suo scritto che vi rende meglio l'idea:

La natura del miracolo è nascosta ai nostri occhi dai nostri occhi. L'esistente è un eterno miracolo che abbiamo imparato a disconoscere. Ci siamo abituati ai miracoli al punto da non essere capaci di riconoscerli come tali, quando essi si manifestano. Il percorso è il tentativo di aprire gli occhi una seconda volta e vedere l'esistente nella giusta ottica e quindi è la possibilità di attuare il miracolo interiore, quello cioè di affinare la propria percezione al punto da poter vedere davvero.

Non è che sia una cosa tanto astratta, questa, fumosa e priva di senso pratico. Ma forse così potrebbe apparire, dato che ad occhi chiusi tutto appare strano, perfino la possibilità di aprire gli occhi. Io non so di quale prova abbia bisogno l'uomo moderno per iniziare a farsi il culo, probabilmente Platone non gli basta, forse non gli basta nemmeno Laozi, prova diffidenza per un Cristo un po' datato (ma quello era figlio di Dio! ... diranno a 'mo di scusa), Seneca in latino non lo legge e su e su, fino ai giorni nostri, senza trovare qualcuno che gli faccia alzare le chiappe e che gli sembri degno di fiducia. Però però...con un fiammifero si innescano grandi incendi, anche incendi d'amore.

2 commenti:

GiulioDelleStelle ha detto...

Mai letta una cazzata più colossale di 'sta roba che hai citato!

Un bacio amico lontano!

Demetrio Battaglia ha detto...

Credo di vedere fra le righe di questo tuo scritto un pò di tristezza Giacomo. Continua a lasciare aperta la mano, anche se non è facile.
Sì, è vero. Girando il mondo la sensazione che le cose siano relative a seconda dei punti di vista (la lingua ad esempio)è qualcosa che affascina e facilita l'apertura mentale.