giovedì 30 aprile 2009

TRATTO DI LACRIMA CONSAPEVOLE

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Germoglio d'acero di sangue di resina
nella scienza d'un dolore, inchinarsi
verso il burrone di una metastasi.
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Grigi dei idoli del cielo d'europa,
Sconfina l'amore dal recinto prestabilito,
la speranza s'attarda ma è presente.
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martedì 28 aprile 2009

PARTENZA VERSO L'INTERNO

Vedo la mia famiglia, in quel sogno ad occhi aperti, dove tutti sono fianco a fianco, parenti compresi.
Legami di sangue.
E' un'immagine mentale che mi si apre davanti dove le loro espressioni sono rilassate, mi guardano tutti in silenzio.
E' una sensazione strana.
Percepisco ciò che ho in comune con loro.
E di colpo vedo il mio corpo là, in mezzo a loro.
Guardo me stesso al fianco di mio padre, io sono suo figlio.
Sono al fianco di mia madre, sono suo figlio.
Sono al fianco di mia sorella, sono suo fratello.
Sono nipote.
Incrocio lo sguardo con me stesso.
Ora anche lui mi guarda.
Ci osserviamo per alcuni istanti.
E' una sensazione particolare.
Sono un po' confuso.
Chi sono io?
Sono il ragazzo al loro fianco o sono colui che li osserva ora, da questo punto di vista esterno?
Quale sarà la mia strada?
Il mio Essere si sta svegliando.
Ha fame e sete, ha voglia di mettersi in cammino.
Mi chiama.
E sento una voce.
Mi sto chiamando.
Sono sempre io.
E sento una forza.
Mi attrae.
E' qualcosa che mi calamita, mi sta portando là, dove non so.
Ma devo andare.
Non importa dove.
Lo scoprirò poi.
Seguo questo sentire.
E' una forza di gravità potente.
E' un mistero, un segreto che ho dentro chiuso da molto tempo, un segreto che porto sopito dentro questo involucro di carne e sangue da quando sono nato, un segreto che si fa sentire, mi chiama, svelami mi dice, svela il mistero del mio vero volto.
Chi sono?
Devo guardarmi dentro per capire.
Sta cominciando il tempo per osservare all'interno.
Devo capire chi ero, se esistevo prima di venire al mondo, quale era il mio volto prima che nascessi.
Sono attratto da una forza troppo grande per resistervi.
Tutto è scosso, tutto vacilla.
Cade l'intonaco, si sgretola lentamente.
Osserverò il mondo con i miei veri occhi, vedrò per la prima volta la compiutezza della materia.
Rinasco.
Rinascerò quante volte è necessario.
Parto.

Ho già lo zaino in spalla.
Ma ho preso poco o nulla, perchè non andrò in montagna, sto partendo verso il centro della mia anima, ho bisogno di essere nudo, intimità con me stesso, scoprire all'interno della mia grotta cosa vi è celato.
Vi saluto.

domenica 26 aprile 2009

MENTE DI METALLO, DI ACQUA O DI GAS

Qual è la differenza tra un solido ed un liquido? Il solido ha un volume definito ed una forma definita. L'acqua ad esempio ha un volume definito ma non ha forma, perchè le sue caratteristiche fisiche le permettono di assumere forme diverse in base a dove essa è contenuta. La differenza tra un liquido ed un gas è che quest'ultimo ha anche il volume indefinito in quanto può espandersi e comprimersi mentre l'acqua o il ferro non sono comprimibili.
Noi abbiamo spesso la mente fatta di metallo.
Forma e volume definiti. Una mente che non si modella a meno che non si fonda.
Questa metafora fa capire molto bene i limiti che una mente di questo tipo può avere, perchè non si adatta all'ambiente, alle circostanze, perchè non vede alternative possibili, perchè accozza contro i muri, sbatte dappertutto, non assorbe, non scorre ne fa scorrere, affonda e basta. Quanto dolore possiamo ricavare da questa mentalità?
La mente può evolversi, diventare come l'elemento acqua. Scorrere, adattarsi alla situazione, modellarsi per cercare la soluzione, per cercare la via di fuga dal dolore, per cercare il punto di vista oggettivo della situazione, per non cozzare contro lo stress ma permettere alla situazione di penetrare come un sasso in un lago e di sedimentarsi sul fondo, scomparire negli abissi mentre il lago in una frazione di secondi recupera la sua quiete. La vita è così, gli eventi accadono, si susseguono. Come un fiume che scorre possente, forte, armonioso ed incredibilmente affascinante, come lo stesso fiume esalta la bellezza del paesaggio ed accarezza il suo letto, come lo stesso fiume trasporta a valle la terra, si riempie e si svuota con le piogge, come lo stesso fiume interagisce donando acqua alla terra e richiamando acqua dalla terra, noi dobbiamo vivere la vita, ma non dimentichi che il fiume è l'acqua che scorre e nient'altro, non è la terra, ne gli alberi, ne quella vallata dove nasce piuttosto che il delta dove sfocia.
Noi siamo acqua che scorre e che si infiltra, si adatta, si ingrandisce mano a mano acquisendo saggezza e anima e coscienza e pacatezza nel suo scorrere per arrivare infine a riunirsi all'oceano. Come da ragazzi si è turbolenti con un anima inquieta, correndo l'acqua in cascatelle e rapide, dal percorso movimentato, così da vecchi si amplierà la grandezza del fiume, che altro non è che la nostra coscienza finchè non ci riuniremo all'oceano del mondo sottile e spirituale.

Noi siamo frammenti d'acqua-spirito che staccati dall'oceano-Brahma sono entrati nel ciclo dell'acqua-vita, composto dalle pioggie evaporazioni traspirazioni falde acquifere e sorgenti ruscelli fiumi per ritornare infine all'origine. L'acqua però esiste su questo mondo, non ha bisogno di mezzi per compiersi. L'anima esiste su di un mondo parallelo, ha perciò bisogno di un veicolo fisico-materiale per compiersi.

Ritornando a noi ed al terzo elemento del titolo, il gas, ammetto che non riesco neppure ad immaginare una mente gassosa. Sforzandomi un poco sento che le qualità di un gas applicate alla mente possano non avere limite alcuno, potenzialità infinite.
Già le qualità dell'acqua sono incredibili.
Ho capito nel mio percorso da ricercatore, se così posso definirmi, che gli eventi della vita accadono e generano in noi delle sensazioni-emozioni. La nostra risposta allo stimolo. Spesso se non accettiamo l'evento la risposta è negativa, lo stimolo genera una risposta che ci danneggia o che semplicemente non ci è utile. Mi chiedo perchè fossilizzarsi con una mente metallica anche al solo voler trovare una soluzione, una risposta nell'immediato. Il tempo genera la possibilità che oggi non vediamo, ma che bastano spesso poche ore, o qualche giorno affinchè diventiamo abili a trovare le risposte, o punti di vista nuovi che eliminano magari alla base il problema stesso.

La soluzione è il tempo, e con esso lo scorrere degli eventi ed il cambiamento. La soluzione è vedere il tempo e donarsi del tempo, perchè solo una mente d'acqua si modella e sedimenta nel tempo.

sabato 25 aprile 2009

MUSICA

La musica regala emozioni uniche.
Trasporta.
Eleva.
E' estasi.

DUE LINEE, IL TRATTEGGIO

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Istanti senza tempo e gocce d'amore
vissuto lontano; desideri vicini.
Il ramo si dona al germoglio, gemma
d'inverno potata oggi al pianto.

Nel buio scopro la luce, raggio
su quel chicco di riso caduto
dal cesto, i bimbi corrono col pallone
mentre si conclude una vita di pianta.
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venerdì 24 aprile 2009

METTERE IN PRATICA

Pensavo che l'insegnamento è tale se messo in pratica.
Pensavo che è tutto come nella matematica: si impara se si fanno poi anche gli esercizi, e mano a mano si risolvono i problemi, e mano a mano si possono affrontare altri problemi ed altri insegnamenti, altri concetti ed altra teoria, gradino per gradino. Ogni teoria viene insegnata al raggiungimento abile-pratico dell'insegnamento precedente. Non ha senso imparare i differenziali se prima non si conosce il piano cartesiano.
Occorre grande dedizione all'esercizio.

In quest'ottica: che senso ha ascoltare un altro concetto se prima non si è raggiunto lo step precedente? Ha forse senso studiare l'iperbole quando non riescono nemmeno i problemi sulle rette? Forse no. Anzi, penso proprio di no. E se non riesco a prendermi il tempo di mettere in pratica, di fare esercizio, ha senso riempirsi di concetti, di dottrina? Di dogmi?
Ha senso, per sillogismo, andare a messa se non si ha mai imparato a mettere in pratica nulla di nulla? Non è forse contradditorio indottrinarsi senza mettere in pratica? Non è forse svilire l'importanza di un messaggio profondo e importante? Se si ascolta ed ascolta senza mettere in pratica, io credo che si diventi pian piano sordi al messaggio, sordi perchè se lo scopo è il cambiamento e non è raggiunto, la parola non ha significato, diventa vuota, un pezzo di plastica.
Sarebbe proprio un peccato perdere tempo gettando sulle orecchie pezzi di plastica.
Prima devono ritornare parole, prima le nostre orecchie devono riacquisire l'udito.
Pratica, mettere in pratica.
E' essenziale.

NEL TEMPO INDEFINITO

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Quel ragazzo guarda i lupi e la luna
mentre la notte gli regala dei ricordi
di abbracci e carezze quasi dimenticati.

Fu come aprire uno squarcio profondo
nella carne scossa, un fremito di paura
poi nostalgia dolore comprensione e pace.

Tutto si risolse in un tempo indefinito
dove i respiri sono dee dalla bellezza vibrante
di passione, occhi della profondità degli oceani.

Il pulsare della vita è lì denso vuoto
che assorbe il vento, attorno sorrisi che come
ninfe circondano di fiori chi ascolta il silenzio.
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giovedì 23 aprile 2009

CAMMINANDO

Respiro di una qualità sempre migliore.
L'energia vitale è importantissima, sento che la sto ingrandendo.
Un grazie ormai non basta più.
Sto capendo molte cose, molte.
E più ne capisco, più capisco che non so.
E mi viene sete di sapere, conoscere ancora di più.
Tutto ciò mi riempie molto.
Avere la possibilità di essere felici è non subire la vita.
Non subire la vita ma viverla è anche cogliere la differenza, differenza tra l'apparenza della situazione in se stessa e l'altro punto di vista, secco, netto, spontaneo, distaccato che guarda alla medesima e si mette spesso a ridere, spesso a pensare, spesso ad emozionarsi.
Bei libri, belle parole.
Ne voglio ancora.
Voglio imparare e imparare a mettere in pratica.
Questa è vita, è verità. Odora di vibrazione potente.

lunedì 20 aprile 2009

TELEFILM

C'è da imparare a gustare il tempo.
C'è assolutamente da imparare a gustare il momento.
Perchè questi poi scappano e non ritornano più.
Perchè ci si può scoprire già più avanti, verso punti netti di un cambiamento o di una trasformazione. Che non ci si scopra d'aver vissuto la nostra vita solo per sogno, d'aprir gli occhi e trovarsi alla fine di quella partita a calcio mai giocata, vista forse dalla panchina forse dalla tribuna, forse da casa seduti al divano...
Il telefilm di noi stessi.
Che schifo.

INSODDISFAZIONE

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Come i fiori non colorano così tanto
le stelle non brillano poi molto, il cielo
rimane là e noi qui coi piedi per terra
respirando polvere, sperando pioggia.

Alle prime meteore c'è fango, poltiglia,
l'umido avvolge bagna i calzini, le punte,
tutto si sfà di grigio che nella valle scolora
come freschi dipinti sfumati d'acquerelli.

C'è chi non accetta nemmeno il tempo,
corre, fa girare il discomondo dei colori
per ricavarne un bianco che odora di smunto,
di un vuoto lindo insoddisfatto scontento
piuttosto che quello di un libro ancora da scrivere.
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giovedì 16 aprile 2009

NATO PER ESSERE BARCA

E' tutta questione di priorità.
Tutto gira sulle priorità.
Anche lo stress.
Perchè ci si stressa?
Perchè altre sono le priorità che abbiamo, altre da quelle che dovrebbero occupare i primi posti.
Se la priorità è il nostro sorriso è anche noi stessi, sono gli altri, è la presenza volontaria in quello che si sta facendo.
Contenti di essere là a fare ciò che si fa.
Vorresti essere altrove?
Scegli: o te ne vai, o resti. Ma dopo aver fatto questa scelta perchè tormentarsi?
Se hai scelto di essere dove sei stacci con il sorriso, perchè la tristezza allontana dalla vita, perchè lo stress uccide, ti fa morire prima.
Qual è la tua priorità?
Nessuno piangerà te stesso se ti ammali per stress. Nessuno si sentirà in colpa se morirai perchè eri stressato. Non è una vincita morale su nessuno, non esiste alcuna frase del tipo "hai visto cosa mi è successo perchè mi hai trattato in questo modo?", esiste solo la tua stupidità, il tuo orgoglio che ti ha fatto morire.
Alla luce di ciò, vuoi ancora essere oppresso? Vuoi ancora gettare gli anni vivendo una vita che non ti piace? Alla luce di ciò, vuoi ancora crogiolarti nella tua sofferenza psichica sperando che gli altri si accorgano che stai male per colpa loro? Desideri la vittoria morale quando gli rinfaccerai il tuo odio in punto di morte, quando gli dirai: è colpa tua? Non credi che potrai pentirtene?
Quanto vuoi ancora gettare della vita, quanto vuoi ancora resistere?
Non sei nato per essere un frangiflutti in un mare in eterna burrasca, sei nato per essere barca e stare sopra le onde.
Rifletti.

IL MIO PRIMO KOAN

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Voglio. Quindi soffro.
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Direi anche basta,
non voglio più nulla
e mi spunta il sorriso dal monte.
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mercoledì 15 aprile 2009

LASCIAMI IN PACE, TE NE PREGO.

Ciao.
Ciao.
...
...
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Bel tempo oggi no?
Si.
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Dicono che faccia bello tutta la settimana.
Non lo so, non ho visto i notiziari.
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Ma te cosa fai nella vita?
In che senso?
No, così, lavoro, studio...
Studio.
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E cosa di bello?
Materie linguistiche.
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Hai visto l'ultima pubblicità quella del ghepardo?
No.
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Hai già pensato alle vacanze?
Non direi.
Io forse vado alle Mauritius, mi ha raccontato mia cugina che bla bla bla.
Sissi.
E te invece?
Io non ho idea di quando dove e come andrò in vacanza, sempre se ci vado.
Davvero?
Si.
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...
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Certo che la settimana scorsa faceva proprio freddo vè, è cambiato il clima proprio velocemente.
Sissì.
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...
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Ma ti piace quel vestito che aveva la presentatrice di ieri di sanremo?
Non l'ho visto.
Non l'hai notata?
Non ho visto proprio il programma.
Ah.
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...
...
...
Ma tu hai sentito di che razza di crisi che c'è in giro. Io non la sento mica la crisi.
Boh, non me ne intendo.
...
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E mi son preso una nuova digitale straleggera che funziona a meraviglia.
Pazzesco.
Poi l'altro giorno sono andato in quel negozio che sta là, no, hai capito, a prendere una cosa per la casa, io ci tengo ad avere bla bla bla, dipinto in un certo modo no, bla bla bla, con la moquette là, bla bla bla...
...
...
Lo usi facebook?
No.
Ma dai, sul serio?
Si.
Possibile?
Si.
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Certo che è strano però...
Sissi.
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Ma guarda, l'hai visto quello! Guarda come è vestito!!!
...
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Ma l'hai visto? Robe da matti!
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Ma non ti sta sulle balle il comportamento di quello lì?
No.
Ah...
...
...
E...
No, taci un attimo ora. Sono stufo che mi riempi così i silenzi dopo la fatica che faccio per cercarli. Stai zitto, per piacere. Non ho voglia di ascoltarti. Non ho voglia di sentire discorsi inutili. Meglio non farli dall'inizio. Lasciami in pace, te ne prego.

lunedì 13 aprile 2009

VAGABONDI!

Ho amici dispersi per il mondo.
Mi mancano.
Vi penso.

Maledetti questi chilometri che compongono le distanze.
Sono spesso con voi con i miei pensieri.
Suono di nuovo il violino.
Ho fantasia.

Ho voglia di ridere forte come l'ultima volta.
Oggi mi prendo una pausa, e me la rido.
Spunta un sorriso sul frangiflutti:
il mio lavoro è inutile.

sabato 11 aprile 2009

NEL VENTRE SI MUOVE

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Alla luce di Pasqua vivo come nel Natale ultimo
con miagolii interni evocativi che preferisco
lasciar depositare, sedimento pesante fossile
che forse è meglio scalpellare via per sempre.

Non sono una statua eppure trovo pietre
dentro di me, scopro gli strumenti che usai
al tempo per rivestirmi di gesso e di bronzo;
oggi mi sgretolo, fa male, ma ritorno al sangue.
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L'ESSENZA

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Su quel filo sospeso i tulipani sbocciano
equilibristi, camminano adagio
osservando sotto le orde barbare
della zizzania, padroni del vuoto.

Sto sotto e guardo in alto, inciampo
spesso rantolando nelle nebbie amare
schiave al guinzaglio di quei giorni,
dell'arancione stupido vissuto prematuro.

Nel senso di una frase senza senso
giace la spinta sublime di quell'alito,
si esprime in quella forma scomposta
ma talmente chiara da passare inosservata:
è' una scossa che odora di presenza.
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venerdì 10 aprile 2009

DIALOGO : BOTTA RISPOSTA

Che hai?
Che ho?
Si.
Non lo so.
Cosa c'è?
Boh.
Cos'è?
Non lo so.
Ma dimmi.
Ma, no, niente.
Ma dai, dimmi.
Ma niente.
Ma dai!
Ma è che...no niente.
Guarda che io sono qui.
E allora?
Nel senso...se ti va di parlare...
Ma anche no.
Sicuro?
Boh, non so, è una cosa che...
Che?
E' difficile da spiegare.
Ho tempo.
Ma no guarda, lascia perdere.
Come vuoi...
...
Comunque se non vuoi parlare basta che me lo dici.
Ma non è che non voglia parlare...però...è una cosa difficile.
Provaci almeno.
...
...
...
Allora?
Allora cosa?
Sto aspettando.
Ma no, dai, è meglio un'altra volta.
Ma perchè? Siamo qui...
Ma dai, lascia perdere.
Va beh, però...
...
...
Ma si può sapere cosa ti è successo o no?
...
Mi rispondi almeno?
...
Insomma, ne ho anche pieni i coglioni di aspettare, sai?
Ma va a cagare, è difficile da dire.
Ma va affanculo scusa. Parla!
Non ti parlo più.
Perchè?
...
Ma chi se ne frega! Non ti chiedo più niente, è sempre la solita storia.
Ma chi vuole che mi chiedi qualcosa!?
...
...
Ciao, cosa state facendo voi due?
Ma no niente, stavamo parlando.
Ma andate tutti a fanculo.
Ed io cosa centro scusa.
Tutti centrate!
Pure io?
Si!
Perchè?
Perchè non hai detto niente!
E cosa dovevo dire io scusa?
Nulla.
Ma allora di che ti arrabbi?
Ma vaffanculo pure te, lasciatemi in pace voi due.
Ma è matto?
Boh...non capisco cos'abbia.
Ma mi volete lasciare in pace o no?
Se non ci dici che hai...
Ma andate via, mi avete rotto i coglioni!
Sul serio?
Si.
Vuoi che ce ne andiamo?
Si.
Sicuro?
Si.
...
...
...
Allora noi andiamo eh?
Ancora lì?
Stronzo!
Via! andate via!
Non vuoi proprio dirci cosa c'è che non va?
No, via.
Come vuoi, poi non ti lamentare eh!
...
...
...
Ma perchè diavolo se ne sono andati scusa? Glielo stavo per dire! Cazzo, dovevo decidermi prima, era importante, stavo per dirgli chi sono.

giovedì 9 aprile 2009

LETTERA AL PRESIDENTE

Caro presidente,
le scrivo da pari e con rispetto, perchè gli uomini sono pari tra gli uomini ed anche l'ultimo è degno di rispetto come il primo. Volevo chiederle come va laggiù a Roma, se è riuscito poi a fare come voleva lei, o se deve fare come il popolo vorrebbe. D'altronde sono millenni che il potere di Roma da alla testa, non mi stupirei se abbia affascinato anche lei...
Comunque i fatti sono ormai chiarissimi ai più, a quelli che stanno in rete e si informano da fonti che lei non controlla, direttamente od indirettamente.
Ci si chiede ovviamente come possa nascondere tutto ogni volta, ma si sa, in rete non si nasconde niente, perchè non si può nemmeno imporre niente. Sta a chi naviga scegliere cosa leggere...mentre sui giornali si impone cosa leggere, no?
Come in televisione. Stessa storia.
Mi chiedo come possa solo sperare di tacciare tutta Italia, di prendere tutti per fessi e assoggettarci tutti come pecoroni. Non tutti hanno poco spirito critico, sa? Forse ci sarebbe riuscito in qualche stato più povero, perchè la televisione ed i giornali stanno chiudendo, gli sponsor si spostano in rete, il business si sposta in rete, le notizie si spostano in rete... Tutto è in rete ormai, e lei non può arrestare il fenomeno se le famiglie hanno qualche euro messo da parte per abbonarsi all'ADSL o comprarsi un computer. Ha i giorni contati caro presidente, la statistica, sua cara amica, le sta voltando le spalle. Le sue televisioni ed i suoi giornali varranno meno di un soldo bucato, anche come potere di controllo delle masse.
E dopo cosa farà?
E' per questo che le scrivo, presidente.
Anche il ladro sulla croce assieme a Gesù, in punto di morte, si pentì e fù redento. Lei vuole arrivare all'immortalità, non è così? Però i soldi, il potere, la fama, non riusciranno a donarle nulla, perchè lei sarà morto. Non mancano molti anni ormai e la scienza non fa i miracoli.
C'è una buona fetta d'Italia che aspetta il momento con ansia, già si pensa a cosa si farà finalmente dopo la sua morte, così attesa, così desiderata...
Non pensa sia brutto andarsene lasciando persone che la pensano così?
Non pensa sia l'ora di rimettere le cose a posto?
Lei ha il potere di cambiare le cose meglio di chiunque altro, ha il potere di risollevare l'Italia meglio di chiunque altro, ha il potere di convincere ad incamminarsi verso un futuro sostenibile, verso energie rinnovabili, verso valori umani sentiti e desiderati da tutti. Lei potrebbe diventare immortale e rimanere sui libri di storia sul serio se solo cominciasse, si attivasse per rivoltare il sistema, per ricominciare da capo, ricostruire.
Pensi all'immagine, il presidente pentito guida l'Italia verso un futuro sostenibile. Condannerebbe in un colpo solo i ladri, darebbe l'opportunità a chi è nel crimine di redimersi sul serio, definitivamente, salverebbe vite umane che la ricorderebbero per sempre, riporterebbe alla luce i valori della chiesa, il perdono, l'umiltà...
Mi piangono gli occhi se penso a ciò che potrebbe fare, a come potrebbe farsi ricordare, ed al tempo che oggi spreca in parlamento per salvare i suoi interessi e calpestare noi cittadini.
Vuole proprio essere il nuovo Nerone?

PENSIERI SFUMATI

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Vuoto da riempire ed un corpo che saltella
dietro, curioso di saper dove va a finire.
C'è quell'immateriale là talmente denso
da non avere peso ma duro, una montagna.

Nella sera c'è ancora la giornata dipinta
sfumata impressionista in una cornice di sensazioni,
poi svanisce anch'ella lasciandoci al silenzio
si abbraccia quell'origine prima di abbandonarvisi.
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lunedì 6 aprile 2009

LUNGO IL MONTICANO

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Rimuginando vuoti giù lungo quel fiume
riapro gli occhi nel tempo magico
proprio quando la carpa vibraguizza libera si mostra
splendida nel suo salto su per la cascata.

Il vento scorre tutto e la presenza, il caldo
nell'aria umida al suono dell'acqua, luce
al tramonto dall'odore di erba bagnata,
tutto mi abbraccia e si fonde nel mio silenzio.
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LUZZANA

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Ti osservo curioso mentre segui
la tua vita. Il tuo animo pacato
insegna più di mille saggi in fila.

Luci di stelle tra i silenzi del vento
composto dignitoso saluti tuo padre
quando sono tempi che vivi lontano.

Sei saggio, hai negli occhi la scintilla
di chi sa osservare il mondo e ride,
fiume che scorre lentopace nell'anima.
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BLUETHOUGHTS PARTE QUATTRO: VINITALY

Alla vinitaly non c'è più la parte più bella del mondo vitivinicolo: il sorriso e la passione delle persone. Si trovano spesso gente stressata, di corsa, che continua a parlare, parlare, parlare mentre farebbe meglio stare zitta, si incontrano persone che ti guardano con disprezzo solo perchè hanno la presunzione di averti già squadrato, tu non porterai soldi, non sei un compratore quindi non vale nemmeno la pena di farti assaggiare un calice di vino.
Dall'altra parte ci sono quelli che chiedono un vino senza sapere cosa bevono ne con interesse di capire conoscere degustare, ma solo con l'intento di una sbronza di vino buono in un ambiente di classe.

Girando e girando mi sono allontanato da quei padiglioni pieni di luci, riflettori, castelli e scritte d'argento, ed ho ritrovato la semplicità di un'esposizione tra alcune regioni del sud, specialmente la campania.
Ho trovato a servire il vino non il direttore commerciale stressato, non il direttore marketing irascibile, non l'agente di commercio incazzato, non il responsabile di qui o di là arrogante che ti disprezza non appena ti avvicini, ho incontrato finalmente, sotto tutta questa crema-crosta avariata di consumismo becero acescente, i produttori, gli enologi, la gente che fa il vino con le mani, che sa cosa vuol dire la parola lavoro, che gli brillano gli occhi nel raccontarti l'idea che hanno avuto per produrre quel vino, per trattenere due aromi in più in quell'altro, per rendere il terzo un poco più colorato e più morbido in bocca.
Queste persone vibrano, mi comunicano la loro passione e mi entusiasmano, mi danno coraggio ad andare avanti e mi spronano a fare del mio meglio per essere un giorno al loro fianco, con i miei occhi che brilleranno di vita.
Io vi ringrazio, le vostre anime sono i fiori sul mio cammino.

BLUETHOUGHTS PARTE TRE: LE PERSONE CHE CI CIRCONDANO

Dalla grazia e dalla consapevolezza di cui parlavo deriva consapevolezza dei rapporti umani che costellano la nostra vita. Sono tantissimi ma spesso non li apprezziamo a dovere, non li godiamo, non li valorizziamo.
A testimonianza del fatto abbiamo il momento in cui ci si deve separare da una persona a noi molto cara. Potrebbe essere il momento della nostra partenza, della sua partenza, di un lutto, di un doversi dire addio perchè è giunto il momento di vivere due vite diverse separatamente.
In quell'istante qualcosa accade dentro di noi.
Comprendiamo tutto di un colpo quanto quella persona fosse a noi cara, quanto tempo avremmo potuto trascorrere assieme a lei, quante attenzioni abbiamo mancato, quante volte non abbiamo ascoltato, quante volte non eravamo presenti perchè pensavamo troppo a noi stessi, quante volte avremmo potuto dare di più o non dire certe cose...
Si capisce tutto in un colpo quanto abbiamo vissuto quel rapporto, di amicizia amore che sia, quanto intensamente l'abbiamo vissuto, quanta energia e trasporto, quanto affetto, quanta consapevolezza e presenza abbiamo donato di noi stessi e percepito di lei, di quella persona che da domani non ci sarà, non sarà più disponibile per noi come da routine, non sarà più scontata al nostro fianco, non sarà più l'amico scontato che si vede il sabato sera piuttosto che durante la settimana a fare sport, ma sarà quella persona che uscendo dalla routine ci farà capire il vuoto che genera in noi. Dobbiamo in quel momento essere sinceri con noi stessi, capire con cosa riempire quel vuoto e come non trovarsi con vuoti riempiti da sciocchezze, come vivere al 100% le persone che ci circondano in modo che quando ci dovremmo separare non avremo rimpianti ne rimorsi, e sarà solo l'affetto vero e sincero a colmare quel vuoto, sarà solo l'amore, sarà l'emozione che ci farà crescere e ci realizzerà come uomini.

BLUETHOUGHTS PARTE DUE: LA GRAZIA DELLA BELLEZZA

Sto cominciando a capire cosa vuol dire vivere la vita all'insigne della bellezza. Sto cominciando a capire questa filosofia orientale che molti ha affascinato e che oggi mi ha preso come suo nuovo adepto.

Vivere ricercando la grazia in ogni movimento, da quando ci si alza a quando si va a dormire. Tutta la vita è vissuta attraverso movimenti aggraziati e quindi consapevoli, tutta la parte istintiva, vorace, animalesca dell'essere umano è domata. L'uomo si muove, si veste, si ciba, parla, saluta, cammina, corre, si riposa in assoluta consapevolezza dello spazio che occupa, di come lo occupa e di come si muove al suo interno, consapevolezza espressa in ogni gesto anche minimo, banale, ripetitivo, che si realizza in pura grazia della bellezza.

Mi affascina, anch'io voglio diventare consapevole, anch'io voglio impregnare di significato i miei movimenti, portare su di un altro livello di perfezione l'espressione del mio essere attraverso il corpo.

BLUETHOUGHTS PARTE UNO: INTRODUZIONE

Ciao a tutti, di nuovo di ritorno.
Questo weekend è stato da fuoco.
Ho visitato tre mostre di vino in tre giorni consecutivi, viniveri, vinitaly e vinatur e devo dire che si impara sempre, dai vini, da chi lo produce, da chi lo serve, dal contesto e da chi ci accompagna e condivide il tempo di una degutazione.
Ho alcuni pensieri importanti che mi sono venuti tra venerdì ed oggi, ma per non tediarvi e farne un poemone unico lunghissimo, di quelli che solo a guardarli ta passa la voglia di leggerli, taglierò i contenuti in diversi post, come una serie di capitoletti a se stanti.
Li avrei scritti mano a mano che mi venivano in mente ma non c'è stato il tempo materiale.
Vi abbraccio tutti, ora parto col primo, legherò i post-pensiero del weekend con un nome comune nel titolo: BLUETHOUGHTS.

sabato 4 aprile 2009

SNAP

Mi corrono i giorni mentre mi dimentico e mi ricordo del blog, a tratti.
Ma rimane uno spazio lì ad aspettarmi, dove gioco con le parole e navigo tra quei mari che ospitano i miei pensieri.
Il tempo scivola, scivola con estremo piacere perchè lo assaporo.
Mi accorgo di vivere, il mio cuore batte e le persone riempiono le mie emozioni.
Ogni secondo.
Appena avrò più di cinque minuti vi racconterò meglio che mi sta accadendo.

mercoledì 1 aprile 2009

SALGO LE SCALE, SCENDO LE SCALE, SALGO LE SCALE, SCENDO LE SCALE...

Oggi il mio piccì fa le bizze.
Le fa spesso ultimamente.
Ho dovuto formattarlo 3 volte nel giro di 2 giorni...
E NON GLI E' BASTATO
(ed ogni volta l'espressione del mio viso rasentava quella stizzita di Shifu di kungfu panda)
E soprattutto, ala fin de la fera, non va più la stampante,però ubuntu è bellissimo specie con gli effetti grafici da compizfusion, ma c'è qualcosa che non va...
Comunque per poter mandare il file in stampa ho dovuto prendere il file, metterlo su chiavetta e scendere 4 piani di scale fino nell'ufficio di mia mamma per mandarlo in stampa dal suo computer, solo che quando ho aperto la chiavetta... il file è scomparso. Cosa? Eh? Mah? errore mio? Va beh, mi dico, rifaccio il procedimento.
Risalgo le scale in fretta, rimetto il file sulla chiavetta, scendo, inserisco di nuovo la chiavetta e scopro che il file non è compatibile, non mi legge il formato. Ancora?? Ma vafffff
Eccolo, sento un leggerissimo annuncio di fastidio...(avrei morsicato la chiavetta) Rifaccio!
Risalgo le scale in fretta, risalvo il file in altro formato, riscendo da basso reinserisco la chiavetta e scopro che nella fretta non avevo controllato che il file si fosse salvato ed infatti indovina indovinello? Il file non si è salvato. OLE' !! (questa è l'attenzione del sadhaka sveglio)
E cominciavo a sentirmi lievemente nervoso...ma giusto un pelino...roba da Valium.
Risalgo le scale per la terza volta risalvo il file, stacco la chiavetta, la riattacco (così controllo che stavolta mesi sia salvato giusto e nel formato giusto) ok, tutto a posto, contento ritorno giù di sotto straconvinto di essere stato attento ai particolari, sono un figo, questa informatica mi fa un baffo, un po' di pazienza e vedi che fila tutto liscio! riattacco la chiavetta, provo ad aprire il file e mi dice che c'è un errore, non si può aprire file corrotto.
Mmmmmm.....
A sto punto stavo per incazzarmi sul serio, la chiavetta ha sfiorato una fine che non meritava. Oscuri presagi incombevano su quel pezzo di plastica e metallo. Comunque, le intenzioni assassine sono scomparse pressochè subito, specie dopo essermi ricordato che l'idiota ero io... ed invece di rodermi dentro ho cominciato una risata isterica che se qualcuno miavesse sentito gli sarebbe venuta la pelle d'oca, roba da film di Dario Argento.
Però ridevo di gusto. Ogni tanto è bello prendersi per il culo. Perchè quando si è idioti...
Questa è una barzelletta vera talmente esilarante che in confronto a quelle che racconto di solito le fa sfigurare. Comunque...
Salgo per la quarta volta le scale e risalvo il file, controllo con calma, tutto con calma sta volta, respiro a fondo, rido, calma e pace, e ridiscendo di nuovo tutti quei gradini ed in quel mentre ho capito che mi serviva un allenamento mentale di sopportazione dello stress...era giusto.
A risalire alla quinta e ultima volta mi veniva quasi voglia, nel ridere, di salire in mabù, gambe piegate per fare più sforzo, e di approfittarne per fare un po' di esercizio fermandomi ad ogni rampa a fare qualche mossa di kungu. Stava cominciando a piacermi salire tutti quei gradini...