mercoledì 14 maggio 2008

MIGLIORARSI - PARTE PRIMA

Non capisco perchè, cos'è, come mai quando riguardo al me stesso di qualche anno fa provo un senso di disgusto. Non che oggi non stia bene, anzi. Direi che son piuttosto orgoglioso di come son cresciuto, della persona che son diventato, ma se mi osservo un paio di passi indietro mi vedo piccolo, stupidissimo, vergognoso.

E dire che mi basta pensare un poco di più, essere un attimo più attento, per capire che anche oggi ho dei difetti, se non son gli stessi di qualche anno fa son diversi, ma comunque sono in cammino e mi migliorerò, cambierò di nuovo e in un futuro magari guarderò al me stesso di oggi provando grande vergogna.

Come chi non si accetta oggi, noto che tendo a rifiutare il me stesso di ieri, perchè e che senso ha poi? Non lo capisco...

Forse è solo un modo per ingannarmi, autoconvincermi che non ero così scarso.
Mi sembra come se non volessi accettare gli errori che ho fatto, come se desiderassi di cancellare quel che ero con quel che sono oggi, inconsapevole che se sono così è grazie alle esperienze che ho vissuto.

"Non accettare il se stesso di una volta" non penso sia molto diverso dal "non accettare il se stesso di oggi" perchè in entrambi i casi si tratta di riufiutare di essere limitati, piccoli, fallibili, di fare degli errori.

Ma rifiutare questo non è allora la stessa cosa di riufiutare di doversi migliorare?

Come possiamo solo sperare di migliorarci in qualcosa se rifiutiamo l'idea di averne bisogno?
Se non accettiamo i nostri difetti non possiamo sperare di superarli.
Umiltà innanzitutto,
ed io ne ho estremo bisogno.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Secondo me rifiutiamo quello che erevamo ieri sperando di esser diversi oggi!!!!!
Non so se ho reso l'idea....

Yarla84 ha detto...

CONDIVIDO L'OPINIONE del giovane anonimo qui sopra. Ci vergognamo di come eravamo perchè in fondo sosteniamo di essere meglio oggi, ma è solo un trucco mentale per non ammettere che in realtà ci sono molte cose del nostro io di adesso che non ci vanno ancora bene. Ci consoliamo dicendo "si ma guarda come ero pirla due anni fa..."

Altro discorso: siamo influenzati da un'idea di evoluzione a cui ci ha abituato la morale odierna per cui tutte le cose, la nostra vita, la storia tendono al meglio. L'oggi è sempre "più avanti" rispetto al passato, è migliore, più vicino a quell'ideale di perfezione che forse qualcuno si illude di poter raggiungere.

Ma è proprio vero? non possiamo essere stati meglio in un passato della nostra vita? Non può essere che ci convinciamo di essere più vicini a quel che vogliamo diventare, adesso, per non ammettere di aver sbagliato qualcosa lungo il cammino?

Anonimo ha detto...

bella la tua provocazione yarla, fa pensare molto.

Anonimo ha detto...

cmq son troppo contorto, ho dovuto rileggere 3 volte quel che ho scritto ieri...
ma davvero riuscite a capire qualcosa di quel che scrivo?
siete eccezionali!