giovedì 29 maggio 2008

PER LE VIE: PARTE TERZA - XENOFOBIA INVERSA

Cammino per le strade
come un uomo leggiadro
ma che in realtà trasporta
sopito il peso d'un sospetto.

Porto segregata in me,
in una piega del mio animo
strampalato, la consapevolezza
che la mia gente disprezza
condanna e si previene
nei confronti degli immigrati.

Nutro perciò una vergogna
vera e incommensurabile
come se io stesso concorressi
a quelle colpe esecrabili,
divento inconscio portatore
di questo pesante fardello.

Sospetto che mi appesantisca
lo sguardo incurvandolo
a terra, ai miei cauti piedi,
ogni qual volta che incontro
la vera vittima di questo pregiudizo.

1 commento:

Giacomo ha detto...

COMMENTO DELL'AUTORE

L'intento di questa poesia è di far capire come il razzismo si ripercuota anche su chi in realtà non è razzista.

Infatti da un semplice sguardo - incrocio di occhi con una persona di colore può nascere l'incomprensione.
Egli può capire infatti che te non hai simpatia per lui e che il tuo sorriso è in realtà maligna derisione.