mercoledì 7 maggio 2008

UNA RESPONSABILITA' SCHIACCIANTE

Ho un dubbio che vorrei condividere, ve lo spiego.

Penso sarete tutti d'accordo che io di reggicalze gonne stiracapelli non me ne intendo, come non me ne intendo di progettazioni di macchine di case o di ponti, sono ignorante di idraulica e di anatomia umana, di storia come di arte e di storia della musica...

Ora spiegatemi come posso dare un mio giudizio, coerente valido sensato razionale, su una materia di cui ne so pochissimo o nulla.

Come posso sapere quale stiracapelli è meglio e quali reggicalze stringono di più o di meno? come costruire un ponte e quali materiali usare? come posso dare un giudizio sul comportamento di Mazzini se me lo sono dimenticato? (ammesso che l'abbia studiato in un trapassato remoto)

Ditemi ora che senso ha votare su questioni politiche se di scienze politiche non ne sappiamo un fico secco. E' come chiedere al meccanico dell'angolo se sull'altipiano di Pinè è meglio piantare chardonnay o sangiovese. Che senso ha il suo parere se non ha nozioni scientifiche tecniche che gli permettano di esprimere una risposta che abbia qualche senso? Oppure chiedere a me se è meglio montare l'Allison V-1710 su un lokheed p38 piuttosto che su un curtiss p40? ma se non so nemmeno cosa sono! (nomi astrusi di motori presi a caso da wikipedia)

Insomma, diciamocela tutta, cosa ne sappiamo noi di contabilità nazionale, di diritto comunitario, di economia politica e cose di questo genere?

Non so voi ma io molto poco.
La mia idea si forma dalle poche conoscenze che ho, e quelle poche sono le argomentazioni che porto alla mia tesi. Ma non vado più in là di un palmo dal mio naso. Mi scopro limitatissimo, ignorante. Potrebbero rigirarmi la frittata moltissime volte, non so come stanno le cose, non conosco le verità, non so come districarmi nel groviglio di vantaggi-svantaggi che comporta una decisione politica.

Non riesco a far luce su questo dilemma, come è possibile che per votare con logica e con testa occorra un laurea?
ci siamo specializzati a tal punto?

eppure quanti di voi potrebbero esprimersi a favore o contro la distillazione di crisi o gli aiuti ai mosti concentrati? quanti pro o contro allo zuccheraggio? sapreste prendere posizione senza saper nulla o quasi? dire se siete pro o contro la Fisher del 2003 senza sapere i risvolti sottili che una decisione o l'altra portano sull'economia, sul benessere sociale?

io dubito anche di sapere-capire cosa sia questo benessere sociale...

Come possiamo dare un giudizio, un voto a dei politici basandoci solo su uno stemma un logo? senza leggere i loro programmi e capirli e soppesarli e valutarli?

Dunque, secondo voi serve una laurea per votare in modo sensato?
Non vi secca avere questa responsabilità sulle spalle e votare da ignoranti?
Non vi scoccia l'idea di dover dare un voto che deciderà la vita di molti, avere sulle spalle il peso di una scelta, di una decisione, che porterà a cambiamenti che nemmeno vi immaginate?
Non sentite il peso della responsabilità che un voto ha non solo nel proprio interesse ma nell'interesse di tutti? Che potete rendervi complici non votando o votando disinformati della sofferenza di migliaia e migliaia di persone?

Se penso in questi termini questa responsabilità mi schiaccia, mi disarma, mi rende consapevole di una verità tremenda a cui non avevo mai pensato e che ora pesa come un grandissimo fardello sulle mie spalle.

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Essere un super esperto in politica serve solamente a capire meglio che votando da una parte o dall'altra le differenze sono sempre più minime.

Yarla84 ha detto...

Il problema è che probabilmente neanche i politici capiscono benissimo i problemi pratici che ci sono. Mi spiego: nella politica ci sono 1) i politici che basano il propio succeso sul consenso, quindi sull'immagine e sull'appeal popolare 2) i tecnici a cui generalmente sono riservati (se va bene) alcuni ministeri che invece hanno competenze ma che spesso fanno un po' da parafulmine e capro espiatorio perchè, appunto, non basandosi sul consenso sono costretti a prendere decisioni impopolari benchè tecnicamente corrette.

Sempre studiando diritto dell'UE ho scoperto che l'unico organo ad avere l'iniziativa legislativa è la commissione: un organo tecnico, non rappresentativo (non è votato dai popoli), composto da membri che devono dimostrare competenza, essere indipendenti (non collegati a partiti o quant'altro) e mirare all'integrazione europea (che è la mission della commissione e di tutta l'UE.

Sembra assurdo che un organo così importante non venga votato eppure secondo me ha senso se viene assicurata l'integrità, l'autorevolezza e l'indipendenza dei membri. Poi chiaramente la rappresentanza dei governi e dei cittadini entra in un secondo momento visto che le scelte di commissione sono votate dal parlamento (rappresentanet dei popoli) e dal Consiglio (rappresentante dei governi). Senza contare poi che i meccanismi di elezione dei commissari sono molto complessi, coinvolgono gli altri organi europei, e assicurano la partecipazione popolare (attraverso il parlamento) nel processo di nomina.

Tutta questa pappardella per dire che per me avrebbe senso un parlamento puramente tecnico titolare dell'iniziativa legislativa che potrebbe anche non essere eletto dal popolo. Chiaramente servirebbe un controllo su questo organo tramite altri collegati alla più classica forma di rappresentanz a dei cittadini.

Nè i cittadini nè i politici sono competenti sulle materie complesse che si presentano a chi vuole guidare un paese

Yarla84 ha detto...

cacchio l'ho riletto e non si capisce un cazzo!
bisogna parlarne davanti a una birra!

Giacomo ha detto...

ma anche no, a me sembra chiaro.
in effetti la cosa migliore sarebbe che il governo delegasse all'UE non solo il compito di legiferare in molte materie come agricoltura...ma anche legiferare sui conti, sui finanziamenti, sulle istituzioni, sugli organi di controllo... insomma, su tutto.

e i nostri politici a casa.

sarei disposto a dargli lo stipendio aggratis, basta che non stiano su a far danni magna magna e corruzione e mafia e falsi in bilancio e immunità dei cazzi vari.

quanto vi arriva di stipendio?
20.000 al mese dagli italiani?
ve ne diamo anche 40.000 ma statevene fuori, lasciate far leggi a chi ne capisce.
passiamo tutto all'UE!

Yarla84 ha detto...

Bè si, quello però sarà un processo lungo e graduale. Quello che volevo dire è che sarebbe giusto secondo me che lo stato italiano si dotasse di un parlamento tecnico (su modello europeo) anche per la popria politica interna.

Unknown ha detto...

Per quanto il mio parere sia modesto ritengo che non si possa sapere tutto,ognuno può specializzarsi su una tematica,materia secondo le proprie propensioni e attitudini.....per questo al mondo serviamo tutti!Spesso questo lo dimentichiamo e pensiamo di avere la verità in tasca solo perchè abbiamo un super orgoglio e violare le nostre idee, seppur basate su poche nozioni,equivale a violare la nostra prsona .Non comprendiamo che il prossimo può farci notare l'altro lato della medaglia a noi oscuro.
Sul fatto della laurea per esprimere il parere politico ritengo che sia riduttivo........l'informazione ci nobilita e bisogna ricordare chi il potere marcia sull'ignoranza del popolo!Noi italiani non siamo molto istruiti e non amiamo complicarci la vita con ricerche che riteniamo spesso inutili....quello che vale e x noi vero è ciò che affermiamo a spada tratta!
Il senso civico l'abbiamo perso x strada...ricorrenti sono le frasi....."tanto lo fanno tutti"; "l'importante è che sia a mio vantaggio" ecc.......
Può secondo voi crescere uno Stato in tali condizioni???

Unknown ha detto...

Per quanto riguarda in nostro stato vvolevo semplicemente aggiungere che è lo specchi di ciò che siamo noi cittadini......dellla serie CI GOVERNA CHI CI MERITIAMO!

Giacomo ha detto...

lo dice sempre anche mio zio, i politici sono il riflesso della società in cui vivono, abbiamo su chi ci meritiamo.

Però voglio aggiungere che se la massa ha causato questo status non dobbiamo deprimerci e darci per vinti, dobbiamo comunque ricordare che nel passato ci sono molti esempi di persone che seppur in assoluta minoranza hanno cambiato le cose. Anche se si è in pochi si può fare moltissimo, basta crederci. La storia è piena di esempi.

Basta pensare che o si muovono tutti o non succede nulla.
Cominciamo noi per primi, gli altri si aggregheranno.