domenica 11 gennaio 2009

IL GIOCOLIERE

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Ruota palline allineate e tese a cerchi
e si compiace, incastra volteggi da gioco,
Applausi, ma si vede costretto, tra orchi
che divoran l’esterno, e tutt’è fioco.

Ora sente un corpo esprimer bellezza,
E dopo: morsi; e tutto gira, e si svuota,
e gira ancora e si trasforma di tristezza.
Egli piace finché si fa burattin ignoto.

E ad un tratto, ansia percosso, si ferma,
e con lacrime agli occhi si volta, decide,
Osserva la gente e sussurra a scosse:
”Son stufo di far danze per occhi spenti,
Se non sapete prima, di me, i miei sogni.”
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Ho pensato di riprendere questa poesia e di rifarla da capo. Mi permetto di riproporla...

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