venerdì 23 gennaio 2009

IL TRENO DELLA VITA

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Nato su un treno
con i vetri oscurati
sento lo scorrere
il rumore dei binari.

Non c'è macchinista
ne capo o responsabile,
nessuno sa nulla
di che treno sia questo.

La gente si distrae,
fa finta di niente.
Mi chiedo se abbiano
rinunciato a capire.

Alcuni impazziscono,
non resistono panico
si spezzano e suicidano
speranze coi corpi.

Altri accettan lo stato,
ammazzan qualcun'altro:
ingannan il nonsenso
vestendosi da gestapo.

Sembra che si tenti
d'ingannar il tempo,
l'angoscia della meta,
pazienza che non c'è.

Affollato: schiacciati.
Ti respiro in faccia
mentre ti ignoro l'anima:
sono carne carcassa.

Soffoco, voglio aria.
Mi scosto e scorgo una luce,
c'è un gruppo di sorrisi:
Avete risposte voi?

Pazienta, ascolta in silenzio
il suono del mondo
che avvolge sui vetri,
amalo ed aspettalo.
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